• Luca ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di LA HOME VISITING in FAMILYLA HOME VISITING in FAMILY il 5/11/2013

    Ciao Gabriela, buona sera a tutto il gruppo.
    Ho iniziato a dare un’occhiata al prospetto di riepilogo delle previsioni economiche per i primi tre anni di attività del vostro progetto. Vi segnalo alcuni spunti di riflessione che mi son venuti in mente:
    - non ci sono previsioni sui ricavi. Dovete metterli, perchè o prevedete di far pagare i genitori, o di avere un contributo pubblico o privato che copre il costo del servizio, in ogni caso dovete stimare quanto ricaverete. Come fare la stima? Io partirei dal numero potenziale di famiglie che sul territorio da voi individuato (resta sempre lo stesso o col tempo pensate di espendervi? Perchè ovviamente dovete nel caso adeguare le stime anno dopo anno), immaginando un mix di servizi che possa essere mediamente acquistato da una percentuale delle stesse (es: se ci sono 10 mila neonati ogni anno, ci saranno alcune centinaia di famiglie che verosimilmente interessate e potranno acquistare il vostro servizio). Ovviamente la stima dipende sia dal reddito disponibile per le famiglie del territorio su cui agirete, sia dal prezzo dei servizi (che sarà pari al costo sostenuto più un vostro ricarico). Se sono noti potreste prendere ad esempio l’andamento dei ricavi che emerge dai bilanci di associazioni già esistenti che offrono servizi simili (quelle stesse da voi citate al punto 2.2.1). altrimenti dati medi risultanti da eventuali indagini statistiche (nazionali o locali);
    - nei costi vedo materie prime/materiali di consumo raddoppiare nei tre anni. E’ vero che sono costi molto contenuti (forse pure troppo) ma su cosa basate questa ipotesi? Perchè in questi ultimi anni queste voci di costo subiscono tipicamente incrementi modesti per cui se non prevedete (è possibile ovviamente) di aumentare l’uso di materiali di consumo al crescere delle attività forse sarebbe meglio ipotizzare un livello iniziale un po’ più alto ma incrementi suggessivi meno marcati in proporzione;
    - nei costi del personale citate il commercialista, ma il commercialista se non è assunto non è un dipendente ma un libero professionista che fattura alla vostra società/associazione i propri servizi (dunque lo sposterei alla riga di sotto, “servizi”, sommandolo all’assistenza tecnica); qui andrebbe segnato proprio il costo del personale dipendente e/o dei collaboratori (se ne avrete, ad esempio nel caso di una segretaria o se vi inserirete voi stesse, perchè se invece ogni promotrice del progetto ha una sua partita Iva e contate di fatturare i servizi che presterete come libere professionite alla vostra società/associazione, ricadreste nel caso di cui sopra)
    - non vedo ammortamenti, ma non è possibile visto che poco prima mi indicate una serie di “investimenti previsti” che servirebbero a sostenere una serie di costi ad utilizzazione pluriennale che vanno dunque ammortizzati (vedete ad esempio http://www.studiomelchionna.it/bil/c36.asp per capire meglio di che parlo). Ovviamente ammortizzare significa accumulare anno per anno (appunto nel fondo ammortamenti) quella parte di valore degli investimenti che viene utilizzato per realizzare i servizi erogati, dunque se per dire pcp/stampante/fax contate di usarli per tutti e tre gli anni dovete imputarne un terzo di valore per ogni anno e così via (in realtà vi sarebbero considerazioni di natura civilistica e fiscale al riguardo, ma per questo farete riferimento, nel concreto, al vostro commercialista, ovviamente)
    - gli oneri finanziari sono assenti. Siccome si riferiscono al costo (in termini di interessi) di eventuali finanziamenti/mutui/prestiti ottenuti dalla società o non prevedete di avere questo tipo di voci (e quindi di autofinanziarvi completamente) o dovreste stimarli (basta chiedere a una banca quanto possa costare un fido, o un mutuo, o un finanziamento di altro tipo)