• Angelita ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Faceradio.itFaceradio.it il 17/11/2010

    Ciao Alessia,
    è da un pò che non ci sentiamo, sono curiosa di leggere novità sul vostro progetto. Ho cercato spunti via internet per capire e comprendere meglio il mondo delle web radio ed ho scoperto che la trasmissione radiofonica via Internet è il modo più semplice per diffondere un proprio programma: bastano pochi click per ascoltare una radio sul web, ma soprattutto ne bastano pochissimi per crearne una propria. La radio via Web ha notevoli vantaggi: arriva in ogni angolo del mondo, è semplice da realizzare e gestire.
    Nonostante in l’Italia le web radio siano arrivate in ritardo, secondo uno studio recente il numero degli ascoltatori via Internet è cresciuto e la crescita è destinata ad aumentare in maniera esponenziale.
    La vostra iniziativa e le novità, che avete annunciato di lanciare a breve, sembrano ricalcare le orme di una web radio americana, Live365, che ha rappresentato una estremizzazione del servizio, fornendo a chiunque la possibilità di trasmettere, con una propria stazione individuale. Per voi è così, vero?

    Rispetto ai costi mi sorge una perplessità so che è stata imposta a tutte le web-radio il pagamento di royalties per la musica trasmessa e che le emittenti web non sono esenti dal pagamento dei diritti d’autore quando trasmettono musica via Internet. Voi come pensate di sostenere e di coprire i costi? So che avete già in mano un progetto e pertanto mi piacerebbe condividere con voi l’analisi economica e la struttura dei costi fissi e variabili.
    Ho letto che la SIAE regolamenta le web radio che intendano utilizzare opere da essa tutelate, tramite la stipula di un contratto chiamato in gergo modulo AWR. Tale modulo suddivide le web radio in amatoriali, istituzionali e commerciali, imponendo alle prime e alle seconde di non avere pubblicità di nessun tipo, dove per nessun tipo si intende né remunerativa, né gratuita, né nel flusso audio, né sul sito che ospita la web radio. I vincoli imposti da SIAE, a prescindere dalla filosofia che muove i broadcaster, sono considerati pesanti. La decisione alza molto i costi del copyright e penalizza in primo luogo le emittenti prive di pubblicità, che fornivano un servizio migliore e senza interruzioni, paragonandole alle radio commerciali. E’ realmente così?
    A presto
    Angelita