• Serena ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Un libro in mezzo al mareUn libro in mezzo al mare il 25/10/2011

     
    Ciao Nicola,
    la risposta ad entrambe le tue domande è affermativa:
    -   ho sempre considerato il rilancio del territorio come il principale valore aggiunto di questo progetto. L’unico motivo per cui ho scelto come luogo Palermo e non la mia Casteltermini è che mi sembrava molto più facile ottenere un certo bacino di utenti in una città (che intercetta anche i flussi turistici) piuttosto che in un piccolissimo centro! e questo varrebbe anche per il “paesello” in questione!
    -   nella mia mente, sia la casa editrice che il museo sono dei soggetti privati, anche se ipotizzo che la disponibilità della location potrebbe richiedere un intervento da parte delle istituzioni locali.
     
    Comunque, approfitto di questa tua e-mail per delineare alcune linee di sviluppo del progetto che mi sono state prospettate in questi mesi (prima e dopo il Kublai Camp), cercando di esplicitare per ciascuna le mie perplessità e/o esigenze di supporto.
     
    1. IL RADICAMENTO SUL TERRITORIO
    La località, di per sé, non è un fattore discriminante: quindi “Un libro in mezzo al mare” potrebbe nascere praticamente ovunque!!! E, in effetti, mi sono state proposte varie soluzioni:
    -       qualche tempo fa, una persona di una certa importanza (che ho avuto modo di conoscere a lavoro) mi ha proposto di realizzare il CM presso il Comune di Pescara, di cui è consulente. In questo caso, cambia la Regione, ma la struttura rimane ancorata a un unico territorio; poiché però i termini della collaborazione non sono stati ancora sufficientemente chiariti, considero questa ipotesi con una certa prudenza;
    -       già questa estate avevo preso in considerazione la possibilità di realizzare il Museo a Porto Empedocle, una piccola località in provincia di Agrigento nota per aver dato i natali a Camilleri e che, negli ultimi anni, sta vivendo una piccola rinascita grazie a un bravo sindaco. Ma durante il periodo estivo (che ho dedicato prevalentemente all’organizzazione del mio matrimonio ;) ) non sono riuscita a combinare un incontro. Dopo il Kublai Camp, sono stata contatta per un’intervista (che ancora non è stata pubblicata) e mi è stata segnalata un’iniziativa nella mia Sicilia finalizzata alla promozione di start up sul territorio. Ovviamente, questa ipotesi è quella che mi ispira di più!
     
    2. SVINCOLARE IL PROGETTO DAL TERRITORIO
    -       diverse persone mi hanno suggerito di pensare agli allestimenti museali come a degli spettacoli itineranti da proporre ai CM già esistenti (un po’ come le mostre itineranti del MUBA). In quest’ultimo caso, si tratta di pensare a un format da proporre alle strutture esistenti. Questa soluzione forse sarebbe più facilmente realizzabile, ma mi sento un po’ costretta dall’idea del format
    -       Al termine della premiazione, Andrea Genovese mi ha suggerito di svincolare definitivamente il progetto dal territorio e di pensarlo piuttosto come un prodotto vendibile sul mercato internazionale: una sorta di “percorso fai da te” con il quale i bambini possano cimentarsi anche autonomamente.
    Dunque si prospettano nella mia mente 2 grandi progetti:
    -       Il primo consiste nell’inserire il CM in un progetto più ampio di rilancio del territorio siciliano finalizzato a riconvertire molte delle attività ormai abbandonate in attività culturali, a cominciare dalle miniere abbandonate dell’agrigentino (sul modello tedesco del bacino della Ruhr e di Essen, eletta Capitale della Cultura nel 2010). 
    -       Sviluppare un’applicazione per i-pad (e, in generale per dispositivi e-reader) che intercali all’interno di un e-book delle applicazioni interattive (ad es. giochi che richiedono la conoscenza della trama per arrivare alla soluzione  finale). 
     
    La prima idea mi scalda di più il cuore. La seconda, pur allontanandosi molto dalla mia idea originale di “percorso esperenziale e multisensoriale”, paradossalmente, è la più funzionale a realizzare un concetto nuovo e originale di editoria! E non significa che in un futuro, neanche troppo lontano, possa consentirmi anche di realizzare il mio Museo… in qualche parte del mondo 
     
    In entrambi i casi la grande domanda è: a chi affidare le attività che sono fuori dalla mia portata e dalle mie competenze, assicurandomi contemporaneamente la maternità dell’idea?!