• elena ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di HomoFaber_dalla pietra al fioreHomoFaber_dalla pietra al fiore il 19/6/2010

    Ciao Tommaso,
    la vostra storia mi ha portato alla mente quella della petrolchimica in sardegna negli anni 70, quando per i posti di lavoro sono state svendute parti incontaminate del nostro territorio. I risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti, ed è quello che succede quando a tutti i costi si vogliono costruire le cattedrali nel deserto in nome di interessi che con la realtà locale hanno ben poco a che fare, senza considerare la specializzazione produttiva e le vocazioni dei territori e tantomeno il loro vantaggio comparato.
    La storia poi si ripete con ciclicità e oggi qualcuno tenta di imporre alla stessa maniera altre fonti energetiche, sciacquandole da qualsiasi connotazione negativa grazie alla definizione “pulite” o “alternative”. Per cui spuntano dovunque parchi eolici con pale che non hanno mai girato (ma in compenso hanno deturpato paesaggi selvaggi e incontaminati e fatto girare qualcos’altro ai sardi che ancora hanno un minimo di coscienza critica), e i benefici economici non sono certo rimasti qui, perchè chi ci ha guadagnato sono le cricchette degli appalti, in cui chiaramente le società sono multinazionali che con il territorio non hanno nulla da spartire.
    Ma in periodi di crisi e di penuria di posti di lavoro (al sud è una condizione permanente e infatti sono tutti sempre in attesa delle manne dal cielo come le chiami tu), basta poco per comprarsi il consenso di una comunità, questo è grave, che si sfruttino i bisogni di una popolazione a vantaggio di interessi (pubblico-privati) poco trasparenti. Se poi il territorio ha una struttura demograficamente debole, il rischio di resistenze è minimo.
    che tristezza. scusa lo sfogo, immagino che avessi bisogno di soluzioni e non di lamentele.
    ma quando parli di piani alti ti riferisci alla regione? bisognerebbe capire chi c’è coinvolto con precisione, chi ci guadagna cosa, e quali sono i pro e i contro per il territorio. facebook per quanto strumento potente non arriva agli anziani, che forse sono più facilmente raggiungibili attraverso la stampa locale. i giovani si facciano portavoce di una vera e propria inchiesta che faccia luce sugli aspetti che qualcuno vorrebbe tenere nascosti.
    Purtroppo, oltre al sostegno morale, non mi vengono soluzioni brillanti da proporti, anche perchè conosco le problematiche dei territori marginali come i nostri e so quanto sono complicati certi processi.