• Federico ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ex.st.re.maex.st.re.ma il 26/4/2010

    Grazie a tutti per l’interessamento.
    Vedete Kublai per me è un “posto” in cui mi sentivo in dovere di apparire a seguito proprio di Porto Qui. L’incontro con Anna Venegoni è stato casuale, ma così come molte scoperte nella storia dell’uomo sono avvenute per caso spero che anche quest’incontro possa portare a qualcosa di importante. Prima di quest’incontro non conoscevo Kublai e non ne avevo mai sentito parlare. Dopo l’avvio dei lavori Porto Qui, mi sono iscritto al network e ho presentato il mio progetto Ex.St.Re.Ma. per poter rispettare i canoni del network.
    Ex.St.Re.Ma non è tanto un progetto quanto un “Modus Operandi” che parte da due presupposti ritrovabili nelle moderne discipline economiche: il Back to Basic e l’Outsourcing.
    Io arrivo da una formazione universitaria in Economia Aziendale con specializzazione in sistemi informativi, applicata, per lavoro, al mondo dei callcenter e dei servizi. Per vicinanza di argomenti, il mondo dei sistemi informativi moderno è strettamente legato ai sistemi informatici e al mondo delle telecomunicazioni. Se aggiungiamo una passione personale cresciuta nel tempo verso l’informatica e in particolar modo nel mondo open source capiamo la mia attuale posizione.
    Dopo 5 anni di lavoro “sotto padrone” ho avviato la mia realtà personale, in società con un vecchio amico e l’ho chiamata RI.S.COM. che significa RIcerca, Sviluppo e COMunicazione.
    Il nostro modello di business parte dal concetto che l’outsourcing originiariamente dovesse perfezionare e migliorare i processi aziendali esternalizzati mentre oggi, soprattutto nel mondo dei callcenter ciò non è del tutto vero perché, almeno nella percezione da parte dell’utente finale, la qualità del servizio lascia spesso a desiderare. Secondo me il motivo è legato ad una scarsa preparazione delle risorse umane, tralasciata a scapito di un elevato turnover e di una difficile gestione economico-operativa del capitale tecnologico.
    In modo particolare, quando questi ultimi sono efficienti, sono anche molto costosi e in più, perdono di efficacia per la scarsa preparazione degli utilizzatori (operatori). A volte inoltre oltre ad essere costosi sono anche rigidi e poco adattabili ad esigenze personali dei committenti, il che incide sulla qualità finale del servizio gestito in outsourcing.
    Volendo porre una soluzione a questo dilemma, RI.S.COM. riunisce in se un centro di ricerca tecnologico in soluzioni open source e un centro di sviluppo professionale per le risorse umane dedicati alla creazione di servizi e prodotti di comunicazione per le imprese. Tale proposta non si limita tuttavia alla semplice relazione tra impresa e cliente (Customer Relationship) ma si allarga a tutte le relazioni che un impresa ha con i vari portatori di interesse (Stakeholder). Come si può fare questo?
    Ciò è possibile in quanto la sinergia che adottiamo per gestire tante situazioni differenti (il rapporto con i manager non è certo lo stesso che un impresa ha con i clienti!) è legata alla nostra capacità di gestire la comunicazione. Noi non diciamo come deve essere la relazione (se ci viene chiesto possiamo anche farlo) ma ci limitiamo a supportarla perché sappiamo gestire il canale di comunicazione (telecomunicazioni) e il contenuto di quella relazione (informazioni). Una serie di aziende partner completano la nostra offerta e quindi possiamo sempre offrire un servizio completo che sfocia anche nella consulenza.
    Da qui il termine EX.ST.RE.MA. (il fatto di creare degli acronimi o degli acrostici è un vizio preso all’università: per capire il significato di B2B mi ci sono voluti tre corsi…).
    Ora, per rispondere alla domanda di Walter: l’esperienza è certo replicabile per altri progetti del network, tuttavia Porto Qui è molto sinergico con il nostro orientamento e con progetti che per vari motivi non siamo mai stati in grado di avviare e che sono rimasti alla fase di progettazione su carta. Ecco il motivo che ci ha spinti a partire a testa bassa per realizzarlo. Entro giugno avvieremo il sistema su un porto di test nella provincia di La Spezia ma stiamo già sondando il terreno su altri territori.
    La collaborazione con altri progetti per il momento può essere sicuramente di consulenza e in futuro anche di realizzazione (Porto Qui ha assorbito tutte le nostre possibilità di investimento attuali). Certo è che se fosse possibile accedere a capitale di ventura o contributi a fondo perduto tutto diventa possibile… (e qui mi rimetto ad Angelita…).