• Walter ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di iBusBox interagire culturaiBusBox interagire cultura il 12/1/2010

    Ciao Gabriele, anche io concordo con le cose che hai scritto, le ho lasciate scrivere a te che sei leccese, io da tarantino (o meglio da figlio della valle d’Itria e dei suoi trulli) sarei stato meno credibile se avessi toccato i tasti della deriva propagandista di un “Salento” tutto sole e danza, che ha saputo vendere o forse svendere a differenti target, prevalentemente radical chic o bo-bo (borghesia bohemien).
    Putroppo questa terra ha molti scheletri negli armadi, da livelli di Co2 elevatissimi, il monopolio assoluto della diossina Italiana con Ilva di Taranto e Cerano di Brindisi, passando per rifiuti tossici e uranio impoverito, speculazione selvaggia del territorio che sta facendo scomparire a ritmi di “metri” e non “centimetri”/anno le coste salentine, e via discorrendo.
    Allora non bisogna temere di essere accusati di eresia o di autolesionismo nel ricordare, denunciare ed evidenziare queste contraddizioni, anzichè partecipare a questo meccanismo propagandistico a cui comunque va reso comunque merito di aver portato l’attenzione verso dinamiche glocali, anche se questa operazione ha preso una direttrice un pò troppo autoreferenziale e commercialistica; la Red Bull ad esempio è stata sponsor della notte della Taranta, ed imponeva nelle interviste a vecchi maestri tipo Uccio Aloisi di tenere in mano una lattina di red bull, nell’immediato certamente quel gesto ha fruttato un contratto di qualche decina o forse centinaia di migliaia di euro, ma alla lunga avrà impoverito il significato ancestrale e rituale della taranta, celebrazione delle comunità matriarcali legate ai riti di dionisiaci, del grano, del vino e di altri prodotti della terra, alla liberazione delle energie e delle frequenze interiori, una cosa quindi molto più complessa e profonda della taurina della bevanda energetica.
    Ma non voglio banalizzarmi e fossilizzarmi con questo infelice aneddoto che è come sparare sulla croce rossa, credo che tu come altri registi salentini e pugliesi, sentiate il bisogno di raccontare un altro salento, noi con l’Opera crossmediale Diox City ci stiamo provando partendo da Taranto.