• Walter ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di FooTour - Interazioni socializzantiFooTour – Interazioni socializzanti il 30/12/2009

    Ciao Antonio la tua domanda certamente tocca due aspetti dell’applicazione, ovvero, possibile interazione con utenti off line e possibilità di generare revenue dal flusso delle informazioni che FooTour va a processare.

    FooTour è pensato come un social network che intende facilitare interazioni condivise, in breve far si che utenti che si trovino in un dato raggio spaziale e temporale (legato o meno ad un evento), possano realizzare interazioni condivise con altri utenti in maniera destrutturata.
    Questo processo di auto-organizzazione o destrutturato, ha un numero di variaili che cresce esponenzialmente con numero dei nodi, per cui già con 1000 utenti ad esempio che possano compiere interazioni in un determinato spazio e lugo si hanno già un numero elevatissimo di possibili combinazioni-interazioni.

    Questo processo è possibile, proprio perchè complesso gestirlo con architetture aperte e in peering, immaginati immettere un servizio di call center su facebook per ogni richiesta, evento, o altro non reggerebbe i miliardi di interazioni che ogni giorno avvengono per 350 milioni di utenti.

    Per cui questi processi funzionano perchè si autoregolamentano, in cui ogni nodo può ricevere informazioni dal sistema e inviarle; questo con gli utenti offline è difficile da realizzarlo, ma non impossibile, in maniera destrutturata (cioè non prevedibile a priori e dall’alto), ci potranno essere servizi aggiuntivi con servizi di terze parti (pubblici o privati) che permettano di acquisire informazioni (tramite hot spot convenzionati, che permettano di aggregare la domanda e comunicare l’offerta, ad esempio agenzie di incoming, tour operator, agenzie apt, ufficio informazioni turistiche, ecc..).
    Questo è un servizio che viene realizzato in collaborazione con il partner, ma non possiamo prevedere un call center sarebbe un collo di bottiglia del servizio, ma il partner che realizza in co-brand o acquista il servizio è libero di fornire servizio in base alle sue potenzialità, per cui se per un certo numero di utenti un albergo, piuttosto che un ufficio atp, un agenzia turistica, offrisse un servizio di informazione offline, in grado di informare sulle interazioni condivise, in atto e fungere da centro di aggregazione dell’offerta andrebbe anche bene.

    Il punto in ogni caso è che il servizio si estenda e venga usato soprattutto da nodi-utenti o da nodi-hub (che rivendono il servizio), che necessariamente sono collegati e interagiscono con tutta la piattaforma e database.
    Preferiamo concentrarci sul 20-30% di utenti che hanno la possibilità di essere connessi, anche in mobilità, e questo dato è in continua crescita, che prevedere architetture macchinose, inclusive per il restante 70-80% di utenti non connessi, che probabilmente entro qualche anno (in cui footour entrerà a regime) lo saranno.

    In sintesi, sono possibili forme di interazioni condivise realizzate da utenti offline, a patto che si interfaccino con servizi di terze parti convenzionati, i quali stabiliranno forme e metodi di erogazione del servizio che crederanno opportuno.