• Filippo ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di CriticalCity UploadCriticalCity Upload il 1/10/2008

    Ciao sono Filippo, del gruppo di coatching, arrivo solo ora e non ho ancora avuto tempo di leggere proprio tutto e di ragionarci a fondo sopra, ma ho una riflessione a caldo da sottoporvi. Non dirò delle criticità tecniche legate alla trasformazione dell’idea progetto in un attività imprenditoriale, almeno per adesso, ma cosa trovo nel nocciolo dell’idea di profondamente coerente con lo sviluppo locale.

    Questa anima vivente dei luoghi, Ersilia, la rete di relazioni umane che è sottintesa agli spazi fisici, (e soprattutto delle città) è stata oggetto di tante esplorazione, di tentativi di renderla intellegibile, attraverso nel tentativo di conoscerla, disegnarne le coordinate geografiche, di sovrapporla alle carte stradali, per i fini, mi sembra i più disparati, dall’analisi antropologica, alla riappropriazione politica degli spazi, fino allo sfruttamento delle qualità psicogeografiche ed “emotive” dei luoghi per gli studi di mercato e il marketing.

    E anch’io, nelle mie esperienze di animatore dello sviluppo locale ho cercato di piegare questa strumentazione ai miei fini, per far emergere queste reti profonde, stratificate, e del legame particolare che hanno con il luogo fisico che le ospita. Con sostanzialmente due obiettivi: (1) quello di sviluppare lo sguardo laterale dei soggetti sullo spazio vissuto, al fine di rompere i racconti stereotipati, scolastici, conservativi dei luoghi e di stimolare la capacità di proporne di nuovi, a partire da nuovi elementi di conoscenza (2) quello di costruire un punto di vista condiviso per un gruppo di persone, che nascesse da un’osservazione originale, di quelle stesse persone con cui poi costruire un’idea di futuro, una visione condivisa, un progetto di sviluppo locale, in sostanza.
    Con queste idee in testa, ho portato in giro a perdersi per le città amministratori locali imprenditori elettricisti studenti carabinieri seguendo algoritmi situazionisti improvvisati (prima a destra, seconda a sinistra, prima a destra, seconda a sinistra….), oppure facendoli filmare e fotografare la città dall’alto o dal basso, e fermare i passanti e raccogliere interviste con questo tono: che c’è da raccontare di questo posto? la cosa più bella più brutta? se questo posto fosse un animale?
    L’unica cosa sicura è che tutti ci siamo divertiti un mondo, persino i carabinieri. ed è forse proprio per questo che l’idea mi piace, perché ci sarà da divertirsi.

    Naturalmente, rispetto alle mie frammentarie esperienze, le finalità del progetto CC sono diverse, e pur essendo altrettanto nobili, sono sicuramente meno barbose e più complete. CC utilizza e propone nuovi strumenti di conoscenza diretta di quello che c’è di più vitale nella città, e credo che per divenire più compiutamente un progetto di sviluppo locale, si debba mettere queste nuove conoscenza al servizio della creazione di nuovi beni pubblici, materiali e immateriali, e mi sembra ne siate consapevoli.