Made in Cloister. Come avere successo con il crowdfunding
Pubblicato da Paola
20
01
2014

Comincia da Napoli  il racconto di belle storie italiane che vi  proporremo ogni mese. Made in Cloister è un progetto visionario che nasce nel 2011 dalla testa e dal cuore di Davide De Blasio e Rosa Alba Impronta i titolari della storica azienda napoletana di pelletteria "Tramontano". I due, marito e moglie, si lanciano  nel 2011 nella sfida  "impossibile" di un progetto di recupero del  chiostro cinquecentesco di Santa Caterina  annesso alla chiesa di Santa Caterina a Formiello, nel quartiere storico di Porta Capuana.   Secondo gli intendimenti di Davide e Rosa il  luogo, una volta restaurato con un piano di recupero totale curato dall'architetto Antonio Martiniello,  dovrà diventare un centro di eccellenza destinato ad accogliere il meglio dell'artigianato partenopeo e al contempo del design internazionale.  Un vero e proprio centro polifunzionale dove tradizione e innovazione si incontrano, dialogano, sperimentano e possono reinventarsi e produrre in completa armonia  con la comunità locale. L'idea piace tanto, e viaggia in tutto il mondo hype dell'arte e non solo, ottenendo l'appoggio di personaggi come il  compianto Lou Reed, Laurie Anderson, Patti Smith, Mimmo Paladino, per citarne solo alcuni. Ma "Made in Cloister" ha un costo: occorrono  all'incirca 100 mila euro per ripristinarne il colonnato cinquecentesco, gli affreschi, gli stucchi, gli spazi. Da qui l'idea di una raccolta fondi,  sul sito "Kickstarter", uno dei più grandi portali online di "crowdfunding".  La campagna parte a metà novembre e va avanti fino a fine dicembre  e i  risultati, in poco più di un mese, vanno  oltre ogni più ottimistica previsione : 304  donatori ("Le donazioni sono arrivate soprattutto dai nostri concittadini"  spiega De Blasio) e oltre 75 mila sterline raccolte, quelle necessarie a finanziare Made in Cloister in cambio di oggetti di artigianato napoletano, e opere donate da artisti internazionali. Eccolo il crowfunding "all'italiana", che punta sulla cultura, sul territorio, sul recupero e il rilancio del meglio del Made in italy, guardando all'estero  e puntando ad innovare. Il programma di recupero del chiostro partirà nel mese di febbraio e prevede un anno di di lavori,  2.000 metri quadrati sottratti al degrado e riportati alla loro fisionomia originale secondo un progetto approvato dalla Sovrintendenza e 1000 metri quadrati di affreschi da restaurare grazie al coinvolgimento  degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli con il coordinamento del professor Enrico Bugli. Ma il progetto "Made in Cloister" è già pronto a partire. Il Chiostro riprenderà ad essera  "abitato" da subito.  Si comincerà a marzo con la mostra fotografica "Rhymes", dedicata  agli scatti fotografici dell'amico e sostenitore Lou Reed. E sarà certamente un perfect day, per Napoli e non solo.

Commenti

  1. Maurizio Imparato
    20 gennaio 2014 alle 15:46

    Un progetto cosi ambizioso,capace di attivare personalità internazionali cosi come eccellenze italiane merita di essere approfondito cosi da poterlo rendere replicabile.

    Questa potrà essere una delle leve dalle quali ripartire per far risplendere il nostro paese.

Lascia un commento

Devi essere loggato per inserire un commento.