Ciao Nicola,
ben vengano le tue critiche. Ci aiutano e sono molto pertinenti.
Riguardo al modello di business gli introiti proverrebbero dai biglietti per alcuni degli spettacoli ma soprattutto dagli sponsor.
 

Non mi pare che sia così: un festival musicale spinge l’acquisto di musica, un festival cinematografico spinge all’acquisto di biglietti per il cinema oppure di dvd…
Una manifestazione artistica spinge all’acquisto delle opere o all’ingaggio degli artisti per altre attività.
 
c’è un modello di business dietro ogni manifestazione organizzata privatamente altrimenti entriamo nell’ambito dell’offerta pubblica di cultura ma è tutta un’altra storia.
 
Non vorrei sembrarti un rompiscatole a vanvera, cerco solo di stimolarti a raggiungere una chiarezza tale da aumentare le probabilità di successo della vostra iniziativa.

Credo che una similitudine possa essere fatta con un festival musicale o cinematografico.
Serve a far conoscere gli artisti e la loro produzione legata a un tema o un ambito più o meno specifico e allo stesso tempo ad ampliare l’offerta culturale.
Non c’è nulla di materiale da vendere se non il lavoro degli artisti che sfocia in uno spettacolo, la proiezione di un film o un concerto.

Vito, provo a spiegarmi meglio… perché mi hai descritto quello che volete fare ma non a cosa serve…
 
provo a fare un es banale… immagino una fiera tipo SMAU oppure una fiera motociclistica.
Servono a far vedere nuovi prodotti e a far vivere l’esperienza dei prodotti a potenziali clienti.
Serve alle aziende produttrici in termini promozionali, ma serve anche al cliente per fare le sue scelte di acquisto, magari provando il prodotto prima di acquistarlo.
 
In altre parole ti sto chiedendo di mettere in evidenza l’utilità, non il target. Perché la definizione di utilità nel caso, permette di cambiare la tua espressione “un pubblico” nella espressione “il pubblico…”
 

Il progetto è di carattere artistico. Parte dal presupposto che il banchetto è prima di tutto uno spettacolo, un palcoscenico.
A cosa serve:
Serve a mettere in scena, dal vivo, lo spettacolo del cibo che si trova prevalentemente nelle trasmissioni televisive e sulle pagine dei giornali. Per farlo abbiamo scelto le arti performative e quelle dello spettacolo mescolandole al discorso gastronomico.
A chi serve:
Come ogni spettacolo è rivolto verso un pubblico. Il cibo è l’elemento aggiunto che unisce il palcoscenico allo spettatore. Gli sponsor possono essere tutti quelli che si affiancano al cibo tramite la ricerca estetica: dal produttore di stoviglie “di design” alla banca che usa la zucca come metafora.
 

Ciao Vito
 
programma e format piuttosto ambiziosi
 
c’è ancora qualcosa che mi sfugge e te lo chiedo in maniera provocatoria: a cosa serve questo evento e a chi serve?
 
E’ importante rispondere precisamente a queste domande perché nelle risposte ci sono gli sponsor…

Ciao Nicola,
si tratta della prima edizione.
Il filo conduttore è il banchetto nelle sue due accezioni principali di spettacolo gastronomico e socialità.
Da un lato quindi il palcoscenico del cibo in cui le tradizioni, le tecniche e i racconti diventano parte dello spettacolo.
Dall’altro il convivio come luogo dell’incontro, del confronto. Una tavola imbandita attorno a cui far nascere nuove idee e proposte.
Abbiamo stilato un primo programma che è consultabile a questo link:
https://docs.google.com/a/fooda.org/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B3aXXHEX-runNWVjNTVlZTItNWJhZS00MDUxLWEyODgtM2M0YWU1ZWFiYmVl&hl=en_US
Un programma ottimista ma che da il senso del progetto.
In questo momento stiamo cercando collaboratori, artisti, idee… ma soprattutto sponsor.
Un tuo parere mi farebbe piacere.
 
Vito
 

Ciao Vito
 
questo festival mi incuriosisce, ma sai che non riesco proprio ad immaginare cosa ci potrei trovare? 
Si tratta della 1a edizione o si è già svolto in passato?