In effetti anche io non amo per niente Smart Box, tuttavia come gestore ho provato ad inserirmi, così ho scritto svariate volte e non ho mai avuto risposta, per fortuna… così mi sono tolto ogni dubbio se utilizzare o meno questo canale.

Io come viaggiatrice non li amo molto, ma hai pensato anche a quei canali che vendono pacchetti e l’ospite decide poi come usarli? (SmartBox e affini).

Cara Giovanna,

mi fa un certo effetto ritornare all’interno di Kublai dopo qualche anno di latitanza. Nel frattempo ho fatto molti tentativi per promuovere Casa Gentili, direi che l’ospitalità sta andando avanti ed è l’unico fronte sul quale mi sto impegnando seriamente, mentre le attività culturali stentano un po’.

Comunque se hai intenzione di avviare un’attività di ospitalità fai benone, dal punto di vista delle relaizioni direi che è estremamente piacevole, si incontrano persone molto interessanti.

Certamente non basta aprire e aspettare che quacuno miracolosamente si presenti alla porta, come immaginerai la concorrenza è vastissima; il consiglio che mi sento di dare per quanto riguada la promozione è quello di stare il più possibile alla larga dalle OnLineTravelA gency (OLTA) che non fanno altro che distogliere risorse economiche dall’economia locale per dirottarle verso grandi multinazionali per di più spingendo le strutture a farsi concorrenza sul prezzo con conseguenze facilmente immaginabili. Come alternativa può essere utile cercare di attirare l’attenzione dei viaggiatori sulle caratteristiche peculiari della struttura, del proprietario e del territorio, mettendo in evidenza aspetti magari secondari ed interessanti per pochi.

Insomma lavorare con le nicchie di mercato e la coda lunga dei piccoli numeri può essere una alterntiva al massacro dell’economia di massa.

Un saluto e un in bocca al lupo per la nuova attività

Marco

P.S. un saluto an Nino Galante che ti ha indirizzata a me

Ciao Marco, ho dato un’occhiata al tuo progetto e lo trovo molto simile a quello che vorrei realizzare io (un B&B in un piccolo borgo collinare in Sicilia da affiancare ad  una serie di iniziative turistico, culturali ecc.) , mi piacerebbe poterne saper di più soprattutto perché anche io intendo rivolgermi ad un utenza straniera proponendo lezioni di italiano, lezioni alternative e non formali che includano diversi aspetti della nostra cultura (cucina, cinema, arte ecc.). Leggendo uno dei tuoi ultimi commenti ho visto che tu parli della “fatica a trovare ospiti” e in altri ho letto che hai trovato maggior riscontro presso una clientela straniera. Mi piacerebbe sapere, nel caso tu fossi andato avanti nel tuo progetto, come hai superato questo ostacolo, quali strade hai trovato, i canali per rivolgerti ad un pubblico straniero quali sono stati? Spero di poterti leggere presto
Giovanna

Solo una precisazione su quello che intendevo con “non guardare lontano”. Non volevo dire guardare lontano nel senso del tempo e dell’ambizione: anzi è importante pianificare e darsi obiettivi di medio periodo. Intendevo che le competenze, gli interessi e le passioni che già hai, tu o le persone che ti aiuterebbero a portare avanti il progetto, sono quello da cui partire piuttosto che immaginare salti nel vuoto. Se ciò che ti appassiona oggi è l’archeologia industriale o le storie di famiglia non c’è grande alternativa a connotare la casa gentili in quel modo. Però pensavo anche che, visto che mi sembra che tu abbia un background tecnico, potresti mettere a frutto anche quello per personalizzare lo spazio in questo senso, e così allo stesso tempo proporlo come prodotto-servizio indirizzato alle persone a te affini.

Leggere commenti è sicuramente interessante, si scoprono così tanti aspetti che altrimenti rimarrebbero latenti.

@Tito
ti ringrazio per le parole incoraggianti e per il tuo coinvolgimento che spero di infondere anche in altri. Dici di non guardare troppo lontano, ma niente viene dal niente e guardando brutalmente i fatti oggi il B&B / appartamento con le sue poche stanze fatica a trovare ospiti e le azioni svolte fin’ora per attrarre turismo desideroso di vivere come i locali dà ben pochi frutti. Questo significa che occorre pianificare e agire per modificare gli eventi.

Sul concetto di conservazione basata su un uso a basso impatto sono perfettamente d’accordo, riguardo all’aiuto che possono dare le nuove tecnologie, ho in mente solo esempi di ambienti riprodotti con realtà virtuale che proprio non mi entusiasmano, ma forse esistono altre possibilità …?

Un’idea su come promuovere il concetto di “Live like local” e come farlo emergere dal mare delle offerte standardizzate su primi piani su piscine che evocano ambienti innaturali?

@Giulia
ancora un incoraggiamento che senz’altro mi fa piacere e mi permette di esplicitare meglio alcune idee.

Museo / esposizione
Ho ben presente esempi negativi di piccole esposizioni che nonostante le buone intenzioni, trasmettono un’aria stantia, la mia idea è quella di inserire i “reperti” nelle stanze a disposizione della struttura ricettiva, come fossero “mobili” ovvero pezzi d’arredamento, corredati da schede che descrivono il macchinario e fanno capire come veniva utilizzato, il suo periodo storico etc etc.

Eventi culturali
Gli eventi culturali dovranno essere saltuari e quindi lo spazio non sarà uno spazio a loro uso esclusivo, quanto piuttosto vani che all’occorrenza vengono allestiti, come ad esempio stanza di ingresso del B&B dove possono stare sedute circa 30 persone o in alternativa una camera da letto opportunamente sgomberata di ciò che non è indispensabile. Mentre nella stagione estiva c’è il grande giardino e una depandance con tetto a capanna quest’ultima sempre per poche decine di persone.

A presto

Buongiorno Marco, il progetto Casa Gentili è indubbiamente affascinante. Concordo anche sulla bellezza del termine “Casa da Cittadino” che spalanca le porte su un intero pezzo di storia.
Rifletterei bene su un possibile allestimento museale: a dispetto della polvere e della staticità che evoca il termine museo, sono ancora in molti, turisti o locali, ad apprezzare una esperienza di visita che coinvolge tutti i sensi, anche con l’aiuto della multimedialità.
Ma quanto spazio della casa credi di poter dedicare ad eventi culturali come concerti, incontri, mostre, etc etc?

Si Marco eccomi. Caspita, scrivi proprio bene, con chiarezza ed efficacia. MI sembra che fra le varie attività che prospetti ognuno di noi possa dirti quella che gli sembra più promettente ma poi naturalmente la scelta finale dipenderà da ciò che tu te la senti di più di avviare, anche sulla base delle tue competenze ed i tuoi interessi.
Personalmente, anche considerandomi un po’ un utente di questo tipo di servizi, io preferisco le vacanze esperienziali rispetto ad allestimenti come mostre fotografiche o un museo permanente di archeologia industriale in cui non credo che la casa gentili, con tutto il suo fascino che si percepisce da qui, possa considerarsi unica.
Mi piace molto la nozione di “Casa da cittadino”, al punto che prenderei in considerazione di utilizzarla come nome commerciale.
Altra indicazione del tutto personale per il posizionamento di mercato che mi rendo conto essere di limitata utilità in quanto generica è la seguente. Coseveramente belle e uniche per me nascono dal mettere in cortocircuito la tradizione/storia con la tecnologie e le usanze moderne. Non so che cosa possa voler dire nel caso di casa gentili, ma senz’altro alla preservazione assoluta io cercherei di sostituire delle modalità di uso a basso impatto che le tecnologie rendono possibile preservando l’atmosfera e l’autenticità.
Live like locals dunque, senza guardare lontano, ma a quello che già ti piace fare. (tra l’altro, hai una sala riunioni di qualche genere in casa, e quante persone terrebbe?)
Vorrei essere di maggiore aiuto, perchè il tuo progetto è una poesia.

Tommaso,

avevo sottovalutato l’idea del museo lasciandogli un ruolo secondario, ma in effetti può rivestire importanza nel rafforzare l’identità del luogo come suggerisci tu. Ho proposto recentemente il tema ad un una ricercatrice della facoltà di storia specializzata in archeologia industriale, spero che ne nasca una collaborazione fattiva, terrò aggiornato il gruppo su questo.

Punto vendita prodotti locali
Ho iniziato a offrire soggiorni che includono formaggi del pastore locale o escursioni con le guide ambientali, ma in aggiunta potrei effettivamente tenere prodotti (non deperibili)in conto vendita.

Mulino sul fiume Serchio
Il fabbricato esiste ancora ma ha perso la sua funzione, è adibito in parte ad abitazione e in parte è il laboratorio di un marmista; il canale macinante è totalmente riempito di detriti e la enorme ruota in legno oramai non esiste più se non nelle foto che testimoniano l’esistenza almeno fino agli anni ’50.

A presto!
Marco