eccolo:

http://www.lonelyplanet.com/experimentaltravel/about.cfm

Ciao Agusto, bello il video. E bella la dicussione. Conto di poterci riflettere a contribuire dal mio punto di vista (urban economist).
Intanto, Filippo parla di “algoritmi situazionisti improvvisati (prima a destra, seconda a sinistra, prima a destra, seconda a sinistra….)“… in quanto mi ha fatto venire in mente un libro che tra cento altre propone anche questa modalità per visitare una città: The Lonely Planet Guide to Experimental Travel (solo inglese). Lo conoscete? E ‘ geniale, divertentissimo e incredibilmente pertiente per CC. E’ di non facilissima reperibilità, ma io l’ho trovato a Roma

ora vado e mi documento…. nel frattempo ho qualche domanda da farti: che tipo di caratteristiche ha il vostro target? cosa bisogna possedere per participare? il senso della domanda è: mi sembra chiaro che è un gruppo giovane (se non altro perchè lo strumento della rete lo frequentano i giovani, per quanto i pensionati….) ma quanto giovane? a aprtire da che età? le adersioni alle missioni sono possibili solo individualmente o è pensabile che gruppi già costituiti (ipotizzo: una classe) possano accedervi?

scusami avrei dovuto essere più estesa…intendevo valutazione d’impatto nella comunità in cui operate. come fate a definire i miglioramenti “medio-lungo termine”? la realizzazione dei vostri obiettivi di cittadinanza attiva? avete un metodo, vi siete dati indicatori?

Cavoli filippo, grazie per il contributo interessanissimo.
Mi sembra che sul background situazionista ci incontriamo perfettamente!

Il progetto sta evolvendo comunque e gli ultimi sviluppi li trovi sui diari di progetto.

Prova a dare un’occhiata anche all’ultimo post di ieri, dove ho cercato di spiegare una possibile vision più compiuta per il progetto. Riprendiamo il discorso da lì?

@cristina
Valutazione in che senso?
Valutazione degli interventi dei giocatori? In questo senso sì: ogni missione da diritto a un punteggio di default (salvo poi depennarli nel caso in cui la missione venga segnalata dagli utenti come inadeguata).
Poi le missioni una volta pubblicate possono ricevere punti extra attraverso la votazione degli altri giocatori. in stile Digg.com….

Questo intendi?

ciao,
sono cristina. il progetto è molto interessante e mi pare assolutamente in linea con alcuni dei problemi più rilevanti di oggi per le comunità.
ho letto un pò a spizzichi e bocconi il materiale e qualcosa mi sarà senz’altro sfuggita. per cui ecco la prima domanda “vi siete posti il problema dela valutazione?”
ciao ciao e grazie

Ciao sono Filippo, del gruppo di coatching, arrivo solo ora e non ho ancora avuto tempo di leggere proprio tutto e di ragionarci a fondo sopra, ma ho una riflessione a caldo da sottoporvi. Non dirò delle criticità tecniche legate alla trasformazione dell’idea progetto in un attività imprenditoriale, almeno per adesso, ma cosa trovo nel nocciolo dell’idea di profondamente coerente con lo sviluppo locale.

Questa anima vivente dei luoghi, Ersilia, la rete di relazioni umane che è sottintesa agli spazi fisici, (e soprattutto delle città) è stata oggetto di tante esplorazione, di tentativi di renderla intellegibile, attraverso nel tentativo di conoscerla, disegnarne le coordinate geografiche, di sovrapporla alle carte stradali, per i fini, mi sembra i più disparati, dall’analisi antropologica, alla riappropriazione politica degli spazi, fino allo sfruttamento delle qualità psicogeografiche ed “emotive” dei luoghi per gli studi di mercato e il marketing.

E anch’io, nelle mie esperienze di animatore dello sviluppo locale ho cercato di piegare questa strumentazione ai miei fini, per far emergere queste reti profonde, stratificate, e del legame particolare che hanno con il luogo fisico che le ospita. Con sostanzialmente due obiettivi: (1) quello di sviluppare lo sguardo laterale dei soggetti sullo spazio vissuto, al fine di rompere i racconti stereotipati, scolastici, conservativi dei luoghi e di stimolare la capacità di proporne di nuovi, a partire da nuovi elementi di conoscenza (2) quello di costruire un punto di vista condiviso per un gruppo di persone, che nascesse da un’osservazione originale, di quelle stesse persone con cui poi costruire un’idea di futuro, una visione condivisa, un progetto di sviluppo locale, in sostanza.
Con queste idee in testa, ho portato in giro a perdersi per le città amministratori locali imprenditori elettricisti studenti carabinieri seguendo algoritmi situazionisti improvvisati (prima a destra, seconda a sinistra, prima a destra, seconda a sinistra….), oppure facendoli filmare e fotografare la città dall’alto o dal basso, e fermare i passanti e raccogliere interviste con questo tono: che c’è da raccontare di questo posto? la cosa più bella più brutta? se questo posto fosse un animale?
L’unica cosa sicura è che tutti ci siamo divertiti un mondo, persino i carabinieri. ed è forse proprio per questo che l’idea mi piace, perché ci sarà da divertirsi.

Naturalmente, rispetto alle mie frammentarie esperienze, le finalità del progetto CC sono diverse, e pur essendo altrettanto nobili, sono sicuramente meno barbose e più complete. CC utilizza e propone nuovi strumenti di conoscenza diretta di quello che c’è di più vitale nella città, e credo che per divenire più compiutamente un progetto di sviluppo locale, si debba mettere queste nuove conoscenza al servizio della creazione di nuovi beni pubblici, materiali e immateriali, e mi sembra ne siate consapevoli.

Progetto ambizioso ma entusiasmante soprattutto per la finalità di fondo: riportare il gioco nel quotidiano. L’ambizione più alta e il compito più difficile: quello di riportare un pò di “leggerezza” nel tessuto urbano. E di creare nuovi legami. Penso che sia un’esigenza forte per le persone.