Cosa trasformare delle città?

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  • Cosa trasformare delle città?
  • Iniziato da Augusto aka Phishman Avatar di Augusto

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    • In seguito al corposo aggiornamento postato sul diario, stiamo lavorando molto sulle fondamenta del progetto. CriticalCity vuole essere una piattaforma di riqualificazione urbana ludica e partecipata.

      Ma cosa vogliamo cambiare delle nostre città?
      In cosa le città sono più pronte ad essere trasformate?

      Ha senso ragionare su aree e temi generici “per le città” o secondo voi per ogni città è indispensabile avere obiettivi ad hoc? Non sto parlando di luoghi/nodi urbani su cui agire (ovviamente specifici) ma temi tipo ecologia, mobilità, ecc…

      Noi ad un primo brain-storming abbiamo segnato queste possibili aree tematiche (al click si ingrandisce):

      Ne vedete altre?
      Fra queste quali scegliereste?

      Noi ci stiamo ragionando già da un po’ (e si vedrà nel nuovo documento) ma ci piacerebbe molto avere qualche suggerimento Kubaliano!

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    • la butto lì: quello che per mio vizio è più interessante e la linea che CC chiama la bellezza degli spai urbani.
      e soprattutto l’immagine della città.
      accanto a ciò mi viene da dire che CC agisce nello spazio pubblico della città, quello dove è interessante guardare le modificazioni dovute alle forze in atto; a napoli c’è un fenomeno (tutto partenopeo?!) di uso privato dello spazio pubblico, questi equilibri che si svelano attraverso tracce che i napoletani riconoscono quasi ad istinto, definiscono aree, interi quartieri e piccoli spazi, con una continua (a volte tacita, altre volte burrascosa) contrattazione dei confini; napoli è una città dove la parola spazio pubblico non significa a disposizione di chiunque. … non so dove voglio arrivare con questo commento, ma forse sul fatto che tutte le tematiche che avete individuato sono proprio argomenti che lavorano su dei confini, sulla territorializzazione e sulla de-terriotorializzazione, su delle azioni, più che su delle zone, e credo che sia la chiave giusta.

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    • Cate, che bel commento. anche se forse edulcora un po’ la realtà di napoli: dall’ (incubo) esperienza della disinvolta interpretazione dei confini pubblico-privato dei napoletani del w-e dell’immacolata ai Decumani (per i milanesi: via tribunali e Via S.Biagio dei librai) mi devo ancora riprendere…

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Complimenti, un’altra slide veramente brillante per CC. A me mancano due cose. Una è la relazione con l’altro nel senso degli immigrati: le città potrebbero offrire molte più occasioni di interazione con culture diverse. A Milano qualcosa si fa, da 2G a Mossob per gli eritrei a Latinoamericando al Forum, per buttarla anche sul divertimento, ma per lo più ci si ignora abbastanza, ed è un peccato. L’altra cosa, di cui abbiamo già parlato all’help desk, è la faccenda del senso di sicurezza delle donne. Sono brutte le città in cui le ragazze non sono tranquille!

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    • non so se è utile a CC, ma vale il disturbo di andare a vedere:
      http://affinityproject.org/

      Mi sembra che le indicazioni di alberto siano un passo, successivo allo schema, che implicitamente già le contiene, anche se con gli impiciti si fanno spesso troppi errori.
      In ogni caso l’integrazione di culture e la sicurezza per (donne, bambini, anziani) sono possibili obiettivi dei temi compresi nello schema: tante realtà slegate e non comunicanti/città come polo di comunicazione/sicurezza/usoCONDIVISIONE degli spazi pubblici/
      Quindi il commento di alberto mi fa pensare che forse, questo schema ne porta con se un altro dove dalle tematiche derivano gli obiettivi.

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    • Esatto Caterina!
      lo “schema 2″ (quello con gli obiettivi) è esattamente dove vogliamo andare a parare.
      Per arrivare a quello bisogna scegliere quali e quante tematiche trattare…

      La domanda che mi viene è: ha senso scegliere temi in astratto o questi vanno scelti in funzione della singola città?

      In base a cosa scegliere i temi?
      Noi vediamo 2 criteri:
      1) i temi più critici e sentiti in questo perido
      2) i temi meno presidiati da altre realtà

      Che dici?

      e grazie per il sito…ora me lo guardo :)

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    • Secondo la mia piccola esperienza (in una grande città come Napoli), per ogni città andrebbero scelti dei temi che la caratterizzano, focalizzando su obiettivi ad hoc rispetto al territorio su cui si opera! Non escludo comunque che sarebbe bello, magari in occasioni particolari, estendere a tutte le città gemellate uno stesso tema. Per quanto riguarda i criteri di scelta dei temi penso sia giusto considerare entrambi (se possibile), perchè sebbene i temi più critici assumano maggiore rilevanza, non è detto che quelli meno presidiati non lo possano diventare in futuro, anzi potrebbe essere un modo per evidenziarli e dare il giusto rilievo alle minoranze! Magari anche in questo caso, il territorio d’analisi potrebbe fornire indicazioni utili…

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    • si la penso come stefania; mi piace molto l’idea di un tema unico su città differenti.
      mi sembra che sia uno dei modi possibili per caratterizzare singolarmente le risposte/reazioni su di un tema, quindi avere un risultato doppio, triplo …

      sto divagando: so che il presupposto è quello di non partire dai luoghi, ma in questo momento scrivo comunque una cosa, che forse servirà forse sarà da buttare, ACQUA e città.

      riguardo alla domanda: i temi meno presidiati, se devo scegliere, anche se la risposta di stefania è sensata e equilibrata.

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    • wow stefania, splendido contributo!
      Mi sembra un approccio molto interessante quello di avere temi diversi su città diverse ma al contempo – magari in occasioni particolari – temi su cui si sfidano città lontane. Da un lato si lavora su quello che ogni città ha bisogno, dall’altro si trova comunque il modo di favorire la competizione fra città e il senso di appartenenza.

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    • Acqua e città…di primo acchito non riuscivo a immaginarmela.
      Ma ripensandoci potrebbe essere molto interessante: dove c’è acqua nelle nostre città? che uso ne facciamo?

      Dal risparmio idrico nelle nostre case, all’acqua come elemento urbano vero e proprio: fontane, parchi, a milano ad esempio si potrebbe giocare su una riscoperta dei navilgli (tra l’altro centrali nel progetto expo 2015), mhhh…va elaborato ancora ma è un tema da coltivare.

      Tu come te lo immaginavi?

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    • Eppure io l’ho capito poco stavolta il suggerimento di Stefania. Non aveva detto che le città andrebbero valutate ognuna per le proprie tematiche? Non so se poi sia così fruttuoso fare una sorta di benchmarking delle soluzioni prese da diverse città a problemi simili. Mi spiego: non è che l’esempio di cattiva gestione dell’emergenza rifiuti possa servire da esempio in negativo da evitare per Roma, città in cui sta sorgendo un analogo problema, perché i presupposti sono molto differenti. Non è che non condivida, solo vorrei ulteriori approfondimenti, perché forse non mi è chiaro.

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