Critical City in Fase 2: focus sulla Riqualificazione Ludica Partecipata ?

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  • Critical City in Fase 2: focus sulla Riqualificazione Ludica Partecipata ?
  • Iniziato da Marco Magrassi Avatar di Marco

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    • Dunque, sono entrato un po’ più dentro CC e mi piace davvero. Ho alcuni commenti e domande un po’ spot, che a loro volta raccolgono idee e domande da vari luoghi del ning e delle discussioni. Per inciso, parlo con il cappello del coaching team di Kublai.

      Le mie osservazioni sono su diversi aspetti, ma credo legati da un filo comune, peraltro già individuato da Augusto stesso nel post Fase 2 sui Diari, ovvero:

      1. Mi pare decisivo proseguire sulla vostra intuizione di focalizzare il progetto, dargli un’identità più definita, almeno come missione e finalità generale. Trovo sexy ed efficace quella da voi individuata della “riqualificazione ludica partecipata—qui RLP”, ottima base per crescere, costruire e trovare alleati. Ciò peraltro non vuol dire rinunciare del tutto a promuovere e documentare missioni di puro gioco/cazzeggio, ma distinguerle esplicitamente (anche nel sito) come parte accessoria rispetto alla mission principale.

      2. Se il gruppo CC decide di far propria l’opzione RLP, si può forse ripensare e re-inquadrare anche la questione della massa critica: se e in che termini questa rappresenta davvero una condizione necessaria. La risposta può anche essere no, e vedere il processo come incrementale, dove ogni fase di crescita ha una sua legittimità e una sua sostenibilità (in alcuni casi, la progressione può essere ingovernabile e controproducente, come mi hanno insegnato gli esperti di network di Kublai…). Se invece credete che esiste un punto di massa critica, mi piacerebbe sapere come lo individuate e misurate, e il perché (perché i 1000 utenti…per gli sponsor? Per il minimo dinamismo nelle missioni necessario a tenere vivo il processo?).

      3. Io credo che se si consolida la nuova possibile focalizzazione RLP, la massa critica possa essere caratterizzata non solo in termini di partecipanti ma anche dal numero di luoghi cui vi dedicate inizialmente con efficacia (i 5 da voi ipotizzati, a naso, mi paiono pochi: darei un ventaglio più ampio, almeno doppio, per intersecare più sensibilità nella community e nello spazio fisico e sociale) e dal numero di azioni che vi riuscite a portare a termine in un dato periodo di tempo.

      4. Dal punto che precede deriva un invito a domandarvi dove vorreste concretamente essere alla fine del 2009 (vedi anche su Guida del progettista kublai). Anche per ragionarci su, le risposte a questa domanda si possono articolare; ad esempio in una matrice due per due con due diverse finalità di CC (riqualificazione only; e riqualificazione+gioco/cazzeggio) e due scenari che comunque facciano i conti con la realtà (optimum e sub-optimum) –questo è solo un esempio. Questo suggerimento ha, in prospettiva, delle connessioni con il tema valutazione e indicatori.

      5. Quanto precede, secondo me, viene prima di varie cose ipotizzate nel ning: presentazione agli sponsor, valutazione del progetto e delle missioni, contatto con soggetti pubblici dell’organizzazione professionistica di una campagna di comunicazione. Ribadisco che quanto precede può essere risolto in poche settimane o mesi.

      6. Questo mi porta a dire che, almeno dall’esterno: (apparite giovanissimi, dotati di quella preziosa freschezza che consente il trial and error senza troppi rischi; che l’idea è decisamente c’è ed è proprio bella; che la focalizzazione dell’idea e la costruzione di un minimo di track record (anche di pochi mesi) in particolare sulla finalità RLP è necessario a presentarsi con maggiore appetibilità, chiarezza, crediblità e possibilità di successo con sponsor, partners e finanziatori. E una missione chiara e un minimo di track record permetterebbero anche di fare il giusto contratto, chiedendo le cose che davvero vi servono, ad un possibile esperto di comunicazione (se pagato).

      7. In ultimo, il modello di business è definito dalla mission, dagli obiettivi generali, target di medio periodo, attività per raggiungerli, e da tutti gli elementi che precedono. Importantissimo pensarci, ma forse per ora prematuro ambire a strutturarlo. Certo, utile tenere traccia generale del tempo necessario a governare il marchingegno, ovvero del vostro tempo dedicato a CC.

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      Alberto
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      Standing ovation per Marco. Sono proprio curioso di vedere cosa ne pensi, Augusto!

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    • Che dire Marco, grandioso il tuo contributo! Mi son preso un paio di giorni per pensarci su.
      Poi oggi posterò sui diari quello che sta succedendo qua, perchè le cose stanno procedendo velocemente.

      Intanto ho postato la nostra idea per una seconda direzione di sviluppo per CC: la trovate qui.

      La Notizia è che ieri abbiamo incontrato un possibile partner commerciale con cui sviluppare il progetto!
      Si tratta di una azienda creativa di milano che ha alle spalle lo sviluppo di una webtv (simil current) e rapporti con player di grandi dimensioni (endemol, vodafone, ecc…)
      Se la cosa va in porto (e loro paiono molto interessati!) si tratterà di firmare un accordo di riservatezza e poi lavorare per un mese sul progetto e tirare fuori un documento strategico di sviluppo che individui i vari mercati possibili (partner pubblici, sponsor privati, ecc…) con tanto di numeri e proiezioni di medio periodo…insomma forse si incomincia a fare sul serio!

      Con un partner del genere sarebbe possibile moversi contemporaneamente su fronti diversi: avere una unica piattaforma su cui si caricano contenuti e poi spenderli in maniera differente con player differenti. Ad esempio un sito centrale CC dove c’è tutto e poi avere invece “isole” tematiche separate interessanti per realtà diverse.
      Ad esempio una “isola” potrebbe avere solo i contenuti “ecologici” di CC e quella spenderla con una realtà come Italia Nostra o Legambiente.
      Siamo ancora un po’ confusi dalle possibilità che si aprono…e sicuramente dobbiamo stare molto attenti ad evitare una deriva eccessivamente commerciale del progetto per mantenere viva la sua anima profonda.

      Intanto questo aggiornamento…più tardi ti rispondo punto per punto.

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    • 1. Mi pare decisivo proseguire sulla vostra intuizione di focalizzare il progetto, dargli un’identità più definita, almeno come missione e finalità generale. Trovo sexy ed efficace quella da voi individuata della “riqualificazione ludica partecipata—qui RLP”, ottima base per crescere, costruire e trovare alleati. Ciò peraltro non vuol dire rinunciare del tutto a promuovere e documentare missioni di puro gioco/cazzeggio, ma distinguerle esplicitamente (anche nel sito) come parte accessoria rispetto alla mission principale.

      Hai ragione!
      In realtà fin dall’inizio il sito doveva essere composto di due parti.
      La città visibile: tutto ciò che a che fare con la città fisica e quindi gli interventi dei giocatori su di essa in vari ambiti. -> siamo nell’area della RLP. ad esempio:
      http://www.criticalcity.org/invisiblecity.lasso?link_type=conq&…

      La città invisibile: quella delle relazioni e della creatività personale -> siamo nell’area del GC (gioco/cazzeggio ;) ad esempio: http://www.criticalcity.org/invisiblecity.lasso?link_type=conq&…

      Poi per realizzare il primo prototipo abbiamo cominciato con la dinamica di gioco della città invisibile…ma abbiamo anche finito per caricarci sopra anche le missioni fisiche di intervento sul territorio (RLP).

      2. Se il gruppo CC decide di far propria l’opzione RLP, si può forse ripensare e re-inquadrare anche la questione della massa critica: se e in che termini questa rappresenta davvero una condizione necessaria. La risposta può anche essere no, e vedere il processo come incrementale, dove ogni fase di crescita ha una sua legittimità e una sua sostenibilità (in alcuni casi, la progressione può essere ingovernabile e controproducente, come mi hanno insegnato gli esperti di network di Kublai…). Se invece credete che esiste un punto di massa critica, mi piacerebbe sapere come lo individuate e misurate, e il perché (perché i 1000 utenti…per gli sponsor? Per il minimo dinamismo nelle missioni necessario a tenere vivo il processo?).

      Anche qui hai ragione: la massa critica che avevamo individuato in precedenza era una soglia psicologica per presentarsi a degli sponsor.
      Il punto è che al momento con 200 giocatori il livello di attività (missioni postate al giorno) non è sufficiente per spingere i giocatori ogni giorno a tornare sul sito per vedere cosa di nuovo è successo. Il declino del traffico al momento lo contrastiamo realizzando mini-eventi e missioni collettive che anche in futuro ci saranno ma non potranno avere il ritmo attuale (circa una alla settimana).

      3. Io credo che se si consolida la nuova possibile focalizzazione RLP, la massa critica possa essere caratterizzata non solo in termini di partecipanti ma anche dal numero di luoghi cui vi dedicate inizialmente con efficacia (i 5 da voi ipotizzati, a naso, mi paiono pochi: darei un ventaglio più ampio, almeno doppio, per intersecare più sensibilità nella community e nello spazio fisico e sociale) e dal numero di azioni che vi riuscite a portare a termine in un dato periodo di tempo.

      In effetti forse solo 5 nodi in una città come milano non sono sufficienti: alcuni giocatori sarebbero troppo lontani per partecipare…10 potrebbero essre sufficienti.
      Il numero di azioni a sua volta dipende da due variabili: dinamismo che il meccanismo di gioco è in grado di generare (che raffineremo poco alla volta) e il numero dei giocatori presenti nella zona (allargata).

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    • 4. Dal punto che precede deriva un invito a domandarvi dove vorreste concretamente essere alla fine del 2009 (vedi anche su Guida del progettista kublai). Anche per ragionarci su, le risposte a questa domanda si possono articolare; ad esempio in una matrice due per due con due diverse finalità di CC (riqualificazione only; e riqualificazione+gioco/cazzeggio) e due scenari che comunque facciano i conti con la realtà (optimum e sub-optimum) –questo è solo un esempio. Questo suggerimento ha, in prospettiva, delle connessioni con il tema valutazione e indicatori.

      ci ho provato, come indicatori ho scelto questi:

      n. di città con presenza attiva di CC
      n. di nodi urbani complessimante attivi
      n. giocatori iscritti (per le ragioni esposte sopra)
      n. di missioni pubblicate al giorno
      n. di giocatori diffusi sul territorio italiano (al di fuori delle città con presenza di nodi attivi)

      Non so, è una prima bozza…dici che può essere utile?

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    • Complimenti per la capacità e la velocità, e di rispondere nel merito. Bello lavorare così…

      Mi sembra si proceda molto bene. Complimenti per la matrice (è esattamente così che la immaginavo: tale che raffinata, ragionata aggiungerebbe molto valore in un project e/o business proposal). Su RLP, il copyleft è vostro, su Gioco e sopratutto Cazzeggio è MIO, e lo rivendicherò in ogni sede : )

      Al tuo PING (o anche ad altri tuoi o di altri che si potrebbero aggiungere), appena ce lo avrò in canna, risponderò con un solido PONG. Vediamo chi arriva alla schiacciata!!!

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    • Avatar di Matteo
      Matteo
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      Marco intanto ti ringrazio tantissimo per i tuoi consigli e per i suggerimenti riguardo un piano di sviluppo. Volevo provare a ragionare un po’ di più sul problema della massa critica, individuando due tipi di masse critiche: quelle che agiscono sui nodi e quella del sito in generale. Credo che non sia tanto difficile capire quando un nodo sia saturo, anzi forse nascerà spontanemante che da un nodo di troppi giocatori alcuni se ne staccano per fondarne un altro (potrei sbagliarmi).

      Il problema secondo me è la gestione del nodo. Provo a spiegarmi, sarebbe importante che chi gestisce un po’ il nodo senta anche una certa responsabilità sul territorio e sulle azioni che sta mettendo in pratica con gli altri giocatori. Finora non abbiamo una figura di riferimento per i nodi ma è chiaro che se la community si allargasse noi non possiamo gestire tutte le attività. Anche proporre eventi uguali per tutti i nodi è un’idea debole: ogni luogo richiede la sua azione specifica che in genere è anche quella più sentita da chi “vive” il nodo, il territorio. Quindi deve esistere una certa libertà di azione. In un equlibrio di libertà e responsabilità.

      Finora noi abbiamo solo abbozzato un percorso così detto di “crescita dell’utente” all’interno di criticalcity. Chi supera un certo livello di punti oggi può proporre una missione che viene vagliata dallo staff prima di essere pubblicata. Bisognerebbe pensare degli step successivi.

      Insomma il criterio rimane quello che tu citi: la governabilità e aggiungo gestibilità. credo che lo stesso valga anche per il numero di utenti sul sito. In troppi è controproducente.

      Condivido in pieno anche gli punti. Ma ahimè anche se è da un po’ che ci pensiamo dovrei rifletterci ancora per darti una risposta.

      Grazie ancora

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    • grazie a voi per avermi dato l’opportunità di conoscervi. ultima notazione sulle ultime tre righe: ragazzi, andate benissimo e non dovete avere alcuna fretta

      (intanto, se non l’avete ancora fatto, comprate il sole 24 ore di oggi: siete citati a pag. 5 di Nova!!! nell’ambito di un articolo su kublai…)

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