CriticalCity – il nuovo documento MODIFICATO

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  • CriticalCity – il nuovo documento MODIFICATO
  • Iniziato da Augusto aka Phishman Avatar di Augusto

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    • Eccolo!
      E’ il frutto di un duro lavoro durato settimane e ci sono tutte le voste correzioni e indicazioni…infatti l’abbiamo riscritto completamente da zero!

      Ora rimaniamo in attesa di feedback ;)

      Allegati:
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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Bene! Leggeremo.

      Augusto, ti ricordi che ci vediamo giovedì, vero? :-)

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    • vuoi dire venerdì?

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Certo, certo, venerdì :-)

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    • ricevuto. complimenti. e a prestissimo

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
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      L’ho scaricato ieri notte, il documento è denso per oggi mi riprometto di leggerlo e dare dei feedback (spero utili), in ogni caso complimenti.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
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      Ok, letto. Carota: secondo me è bellissimo (anche da vedere!) e molto chiaro. Complimenti!

      Bastone: troppo lungo (le pagine 24-29 potrebbero andare in allegato? anche se sono una lettura piacevole). Forse sarebbe il caso di insistere più sulle missioni, descrivendone alcune e spiegando come esse si traducono in attività verso la realizzazione di obiettivi di riqualificazione urbana. Non ho capito perché non calate la carta del progetto con YAM, che a me sembra un bel momento di concretezza. Se avete deciso che il sostegno di YAM è “in cambio di niente” va bene così, ma se – come credo – è legato ad attività specifiche, forse è il caso di raccontarle.

      In più ci sono due punti microscopici. (1) perché squadre di 4 giocatori? Mi sembra un livello di dettaglio che il documento non vi chiede e vi lega le mani rispetto a scelte diverse. (2) si dice “fund” raising. “Found” vuol dire “trovato”. :-)

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    • grande leggibilità, bravi!
      commento futile: che figata issuu.

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    • Ottimi consigli Alberto e grazie per i complimenti :)

      La storia possiamo tranquillamente spostarla in allegato, magari lasciando sul documento solo 10 righe in qui raccontiamo che il progetto è il frutto di 2 anni di lavoro e ci troviamo ad oggi con notevoli risultati ottenuti ma per alcuni versi in mezzo al guado, come dici tu.

      Per quanto riguarda gli esempi concreti di missioni, proviamo ad aggiungere una paginetta entro venerdì, vediamo se ci riusciamo…

      Su YAM domani proviamo a chiarire la cosa.

      E grazie per le piccole correzioni, ci erano sfuggite :)

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    • Bellooooo! Scritto veramente bene, un riuscito mix tra tecnico e colloquiale, brillante ma esauriente. Impaginazione e grafica eleganti e vivaci, come d’altronde il sito. Progetto di grandissimo interesse per gli impatti locali, almeno in termini potenziali: la città cambia solo se le persone vogliono che migliori, e un po’ con il gioco, un po’ con gli ideali, un po’ con la moda, forse si possono smuovere gli abitanti dal torpore domestico. Applausi…

      Veniamo alle questioni più delicate, gli awards sono praticamente domani e forse c’è ancora tempo per limare i dettagli. Per l’occasione il coaching di Kublai assume la veste di un editing testuale. Con il tuo permesso, Augusto, mi soffermo però anche su alcuni elementi di più ampio respiro, sui quali magari converrà tornare più avanti.

      1. Il testo è lungo (30 pag. + 6 di allegato) e il file pesa troppo (9Mb, un po’ scomodi). Si vede che avete ricercato la massima completezza, inoltre il font è grande e le figure sono tante. Considera però che la commissione potrebbe spaventarsi di fronte alla mole del prodotto… Magari scendere a 20 pagine potrebbe essere un buon compromesso, con figure e font invariati o quasi.
      Secondo me ci sono altre parti che potresti spostare quasi per intero in allegato (avresti così 3 o 4 allegati), lasciando solo un riassunto di una cartella per ognuna. E’ già evidente che fate sul serio, quindi potete permettervi di rinviare per i dettagli. Ad esempio:
      - Obiettivi, aree tematiche (pag. 12), roba già detta qua e la…
      - Mercato (pag. 15), vedi punto 2 a seguire
      - Persone – Alleanze… (pag. 19 a 23)
      - Storia – Esperienza… (pag. 25 a 30)
      Prima di rovinare l’opera d’arte però magari aspetta cosa dicono gli altri coach…

      2. Il paragrafo “Il mercato” (pag. 15) non è chiarissimo: fino a quel punto il lettore si è fatto un’idea del tipo “CC è solo e soltanto un animatore di volontariato” ed ora figura invece che c’è sotto un mercato. Il lettore si mette in allarme, anche perché il testo risulta un po’ ambiguo (si capisce bene soltanto dopo, nella “storia del progetto” a pag. 27, e nell’allegato). In questa sezione trattate in realtà di due cose distinte:
      - come vi posizionate in una filiera dal punto di vista delle attività svolte dai vostri utenti (con finalità di benchmark, roba che sta bene in allegato, dove infatti sta e ben spiegata, mentre qui è superflua);
      - quali sono i vostri potenziali sponsor (in qualche misura interessati alla stessa filiera), che per voi rappresentano le sole ed ipotetiche entrate, almeno stando a quanto si evince dalla conclusione di pag. 28 “piccolo inconveniente…proprio adesso che ci vediamo vicini al traguardo, abbiamo esaurito le riserve di autofinanziamento!”. Questo punto però sta meglio in zona budget (pag. 30), dove non parlate di entrate (vedi punto 5).

      3. Da urbanista ti consiglio di non fare troppo affidamento sul nuovo PGT del Comune di Milano o sull’Expo 2015, né sul piano finanziario che su quello dell’integrazione tra CC e policy. Ammetto di non frequentare la scena urbanistica milanese da un po’ (quindi potrei esprimere solo pregiudizi), però la città più palazzinara d’Italia non si è distinta per innovazioni vere (intendo quelle che fanno il bene della gente comune) nel settore in questione, almeno negli ultimi trent’anni (passando per giunte di tre colori). Non sono ottimista.
      Le belle grafiche che trovi sul sito del comune e che hai riciclato potrebbero rimanere esattamente come sono ora, virtuali. I buoni principi che hai citato (ascoltare la città, epicentri e reti, …) in realtà sono concetti più che consolidati, ma entrati di recente nelle retoriche della comunicazione politiche, utilizzati qui perché l’amministrazione in questione è molto sensibile al lato “pubbliche relazioni” del fare politica.
      Frasi tipo questa “La Milano del 2015 si propone di essere una delle metropoli più innovative sul piano urbanistico e dell’organizzazione degli spazi urbani” (pag. 16) io proprio le eviterei nel caso dovessi rivolgermi a persone informate o pragmatiche. Potresti anche fare una figura un po’ ingenua, cosa che per quanto ne so proprio non ti appartiene.
      Diverso è rivolgerle “alle masse”, cavalcando la moda per stimolare partecipazione e creatività. Oppure indirizzarle all’amministrazione in questione, nel caso in cui tu sia concretamente alla ricerca di un contributo finanziario per il tuo progetto, anche a patto di partecipare ad un gioco presumibilmente ipocrita di politica simbolica.
      Tieni conto inoltre che la maggior parte delle trasformazioni incardinate sull’Expo sarà presumibilmente costituita da autostrade (Pedemontana, Brebemi, …) e, si teme, speclazione edilizia. La spesa per progetti ed eventi culturali o affini, come potrebbe essere CC, sarà come al solito (non solo a Milano) roba di un ristretto circolino di amici, da identificare a seconda del colore del sindaco che sarà nel 2015. Diciamo che non sono ottimista, o comunque ci sarà da sporcarsi le mani.

      4. Dite bene a pag. 18: quella tra città visibile e invisibile è una distinzione che genera confusione. Ho capito che vi serve per spiegare che ci sarà una sorta di Fase 2 in cui la trasformazione ludica e partecipata avrà un maggiore impatto, mentre ora si perde un po’ nella creatività fine a sé stessa e nel necessario-ma-vago “facciamo rete”. So anche che citare Calvino parlando di città è cool (ma potrebbe anche rivelarsi un cliché…).
      Personalmente lascerei perdere questa separazione, vi complica le cose, vi richiede più pagine per spiegarla, e alla fine per il lettore resta comunque un po’ vaga. E sul web infatti compare un po’ di tutto, invisibile e non, senza filtro…
      Provo ad analizzare, per spiegarmi. La differenza concreta, mi sembra, sta in due misure:
      - nell’intensità dell’azione di trasformazione fisica: fare un segno sul marciapiede è diverso da pianare fiori nelle aiuole, ma è difficile trovare una soglia (e forse non serve). E non spiegate come sarà la nuova versione del sito, quella per la città visibile: perché quella esistente non è sufficiente?
      - nella scala spaziale del network, locale/urbana o nazionale, che mi sembra fuorviante: per ora il network è locale perché c’è una città sola; con 10 città a regime, si tratterà comunque di tanti network locali, diversi e separati (con magari qualche intersezione nel blog). O no?
      Non mi sembrano fattori così importanti, però mentre leggo e assimilo il progetto sono obbligato a sforzarmi per capire questa cosa, il fatto che non è un dato sostanziale. E lì mi irrito… Ma lo scopo è sedurre il valutatore/finanziatore, no? Ribadisco, fosse per me lascerei Calvino all’introduzione, per spiegare che se la città invisibile si anima e si mette in gioco allora cambia anche quella invisibile. Però allora l’immagine dell’agopuntura mi piace di più…

      5. Il budget è enorme (76k), anche al netto dei vostri stipendi (40k). Mancano le entrate, ma anche le spese non sono dettagliatissime. Nel primo report postato su Kublai la parte sul budget era molto più dettagliata, o sbaglio?
      Mi sorgono alcune domandine, che immagino si ponga anche il potenziale finanziatore o alleato (a voi decidere se e come far conoscere le risposte). Quali sono i costi veri, quelli legati all’hardware ed alla gestione del sito così com’è ora? Quanta parte dei costi extra potrebbe comunque venire eliminata attraverso alleanze varie? Intendiamoci, 1.500 € di assistenza legale magari possono diventare 0 se trovate un amico praticante, o no? Stesso discorso per i 7.000 € di interaction design… In sostanza, CC può esistere anche senza aiuti o no?
      Ovviamente vale anche il caso in cui siate orientati a trovare uno sponsor istituzionale: le cifre che mostri per il 2009 non sono così alte, a occhio mi sembra fattibile. Forse il problema è che siete giovani rispetto ad un Alberto che va al Ministero e si inventa Kublai. Inoltre, vorrei sottolineare un problema non secondario: il gioco che proponete è anche politico, e se sapessi che lo finanzia la Moratti sarei molto scettico verso una mia eventuale partecipazione. Per Kublai (si parla di Scajola…) ci sono diverse persone di inossidabile reputazione che ci mettono la faccia nei confronti dei rispettivi networks, cioè delle persone che hanno portato dentro Kublai, e che garantiscono per l’etica kublaiana. Senza contare che si tratta di creativi, entità poco politiche, e di una scala nazionale. Tu stai a Milano e vuoi cambiare la città con l’azione volontaria dei giovani radicalchic milanesi: l’intensità politica di quello che proponi è maggiore, quindi è più complicato… Auguri!

      Spero di non aver smontato troppo, ribadisco il mio pieno sostegno alla causa, all’autore ed alla qualità del testo… Ok? A presto e buon lavoro

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    • mi allineo / appiattisco sul punto 5 di antonio andreoli sia per quanto riguarda il tema sostenibilità economica da potenziale finanziatore sia per il tema politico (più che altro per riflessione sociologica ed attenzione comunicativa), già suggerii, “illo tempore”, una modifica al nome del progetto per renderlo più “neutrale”.
      un abbraccio e tante palle di neve
      Simone

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    • Antonio, grazie intanto per il tempo che ci hai dedicato. Le tue osservazioni ci sono state utili per ripensare ad alcune sezioni, al budget in particolare.

      1) Per la storia sono d’accordo, per il resto non so…abbiamo seguito fedelmente la scaletta della guida del progettista…
      Se è vero che, ad esempio, le finalità del progetto sono presenti anche nel cuore dell’idea, mi sembra giusto anche avere una pagina con gli obiettivi esplicitati…Magari sbaglio ma non troverei giusto spostarla negli allegati.

      2) Il paragrafo del mercato è anche quello da guida del progettista…è vero che non esiste un vero e proprio mercato di riferimento per un progetto come il nostro ma ci sembrava giusto perlomeno indicare il settore di riferimento e fornire un posizionamento di massima (il resto giustamente in allegato).

      Il nostro paragrafo del mercato è suddiviso idealmente in due parti (ma forse va esplicitato): l’offerta – altre esperienze analoghe – e la domanda – chi può essere interessato a finanziare un servizio come il nostro (secondo noi enti di governo del territorio, fondazioni bancarie, filantropi)

      4) Semplificando molto la città visibile permetterà di aggiungere alla dinamica di azione (e quindi anche alla piattaforma) il fatto che gli interventi si fanno su nodi precisi di una città. Non è poco, pensiamo sia questa la vera riqualificazione ludica e partecipata…ora si può fare tutto dapertutto.

      3 e 5 ) Mhhh…anche noi crediamo che sia alto il rischio che le dichiarazioni del PGT rimangano dei bei slogan di facciata…e sappiamo anche che il grosso (grossissimo) del EXPO sarà dedicato all’edilizia per la gioia di ligresti e pochi altri…
      Però ci sembrava giusto dimostrare la conoscenza delle direzioni di sviluppo del territorio su cui ci proponiamo di operare. La frase in questione secondo me è giusta, nel senso che davvero Milano si “propone” di presentarsi come esperienza di primo piano. Non è detto che poi ci riuscirà. Ma perchè non sfruttare l’occasione per dare a loro un progetto che dia sostanza agli intenti programmatici e nel frattempo provare comunque a fare qualcosa di concreto? Altrimenti ricadiamo nel solito clichè della diffidenza nei confronti dell’attore pubblico e nella impossibilità di fare niente. Noi ne siamo un po’ stufi.

      Nel tuo punto 5 domandi se CC è in grado di funzionare senza aiuti (soltanto come il frutto volontario di chi ci crede). Così è stato per i primi due anni, ora vogliamo dare una sterzata al progetto perchè:

      1) non è più finanziariamente possibile
      2) vogliamo far crescere il progetto ed avere un impatto reale sul territorio

      Dal primo giorno di lavoro su CriticalCity ci siamo domandati chi ci possa finanziare e ne abbiamo discusso approfonditamente anche durante le 2 sessioni di coaching su SL. Una prima strada che abbiamo tentato è stata la direzione business del progetto e da questa è nato il primo documento di progetto. Che abbiamo successivamente abbandonato perchè giustamente andava a snaturare l’anima del progetto…

      Citando le osservazioni di Marco M. al nostro primo documento:

      “Ancora con altre parole, non emerge, se non incidentalmente e in mezzo a tante altre cose, il fatto che CC è una grande idea e opportunità per il policy maker e per l’investitore pubblico e para-pubblico (amministrazione locale, fondazione bancaria, agenzie dei servizi pubblici locali, Expo 2015, etc.).”

      Questo, insieme agli altri suggerimenti, è diventato il nostro mantra per la revisione che abbiamo apportato.
      Adesso tu ci dici di non contare su finanziamenti istituzionali…che altre possibilità ci suggerisci?

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    • scrivo brevemente per confermare che CC, nell’attuale conformazione, si presta benissimo a promuovere, lanciare, e realizzare iniziative, azioni e progetti che potranno a pieno titolo ambire al sostegno di finanza pubblica per la loro realizzazione. Detto questo, è ovvio che bisogna guardare anche altrove: individuare ipotesi e strategie di differenziazione dei clients e delle revenues è un principio base di ogni organizzazione.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Antonio, commento brillante ma non del tutto chiaro. Perché:

      - al tuo punto 3, il tuo pessimismo non mi sembra analiticamente più fondato dell’ottimismo di CC. Loro dicono “ma lo dice il documento!” e tu rispondi “fidatevi, è la solita bufala”. Mi sembrano entrambe posizioni ideologiche in senso nobile. Io, se proprio devo scegliere un’ideologia, scelgo l’ottimismo. Altrimenti che senso ha occuparsi di sviluppo locale?

      - al punto 5 dici “il budget è enorme”, ma poi poche righe più sotto scrivi che “le cifre che mostri per il 2009 non sono così alte, a occhio mi sembra fattibile”. Non ho capito cosa pensi su questo…

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    • Avatar di Tito
      Tito
      Keymaster

      Essendomi aggiunto a Criticalcity, di cui tutti parlano, non volevo farvi mancare qualche altro commento. Anche se forse sono meno addentro al progetto rispetto ad altri penso che questo punto di vista esterno possa anche rappresentare un vantaggio. rileggendole, anche le mie critiche sembrano un po’ più radicali di quello che vorrebbero essere, ma non tolgono all’ammirazione sincera per il progetto che che io ho, come la maggior parte degli altri della community Kublai

      Innanzitutto devo dire che sono d’accordo con Antonio sulla distinzione che fate fra città visibile ed invisibile. Il vostro progetto, essendo per molti versi già funzionante, ha bisogno di una spiegazione per il lettore che non sa nulla, di che cosa si vuole realizzare di nuovo-diverso rispetto a quello che già c’è. A questi fini, però, la distinzione visibile-invisibile non è nè chiara, nè efficace. Oltretutto una sezione in cui descrivete nel dettaglio la cronistoria esiste già, ed è utile. Sarebbe importante chiarire meglio le funzionalità nuove e diverse su cui volete investire, anche alla luce degli obiettivi mutati.

      Una cosa che apprezzavo di CC nella versione precedente e che in qualche modo mi dispiacerebbe se si perdesse è che la finalità sociale era un non-detto ma la si intuiva, era un po’ sullo sfondo ma si capiva che c’erano dietro persone motivate verso la loro città. Adesso non vorrei che il progetto diventando un po’ serioso perdesse in freschezza. Ad esempio a pag. 5 dove si definisce il gioco “un linguaggio”. Un acosa un po’ da intellettuali. Ma non dovrebbe essere forse proprio un gioco? Forse un gioco può essere divertente da matti ed allo stesso tempo farci intervenire sul nostro mondo, anche solo per conoscerlo. Forse nel manifesto potrebbe esserci scritto che le che tutte le cose buone vanno insieme: il gioco, e l’amore per la propria città ed il desiderio di farla vivere nel modo che si desidera.

      Effettivamente alcuni schemi sono un po’ ridondanti, ad es. quelli a pag.10-11. Mentre alcune cose di base sul funzionamento del gioco, delle missioni e dei punteggi dovrebbero essere chiarite, ad esempio descrivere bene come un giocatore userà la piattaforma, dal momento in cui si registra, etc..

      Intuitivamente, io baserei il piano di attività su uno sviluppo del progetto applicato alla sola Milano. Menzionerei come un’eventualità la possibilità di clonare l’esperienza successivamente in altre città, se questa prima si rivelasse di successo. La scala della vostra metropoli consente secondo me di sostenere questa piattaforma di servizio, dando lavoro ad alcune persone. Il piano dei costi si riferisce comunque a quella fase del progetto e deve essere presentato come un investimento, anche se paga in larga parte spese correnti.

      Spero di incontrarvi finalmente di persona a Roma.

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Ma non si era detto di limitarci a piccole modifiche, a questo punto del processo? :)

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    • Avatar di Tito
      Tito
      Keymaster

      nel caso specifico, mi sento fiducioso

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    • Avatar di silvia
      silvia
      Membro

      Complimenti, ho letto il documento con interesse,

      Complimenti per la forma..
      la chiarezza nell’esposizione, il linguaggio utilizzato, la sequenzialità del racconto e i grafici permettono una comprensione immediata (voglio anche io il manuale del progettista..!)

      Complimenti per l’idea e gli obiettivi del progetto (anche se sono in ritardo rispetto agli altri)…
      e non potrebbe essere altrimenti, il gioco inteso come modalità per conoscere la città e intervenire in maniera concreta nei suoi confronti avrà un impatto positivo su di una larga fetta di cittadini e i risultati (almeno credo) si evidenzieranno soprattutto nei comportamenti, con l’acquisizione di un maggiore senso civico e un rinnovato affetto verso i luoghi d’appartenenza.
      Il rapporto dell’uomo con gli spazi urbani e, più in generale, con l’ambiente costruito, da sempre affascina i progettisti e il modello d’intervento da voi proposto potrebbe rappresentare un punto di vista nuovo (un modo diverso di vivere la città).

      A proposito del concetto di riqualificazione urbana vorrei però fare una breve riflessione (e vi prego di correggermi se scrivo delle inesattezze). Nella pagina iniziale del documento, così come alle pagine 7 e 8, Critical City si propone come una piattaforma di riqualificazione urbana ludica e partecipata. Scomponendo la città secondo tre livelli d’intervento (fisico, sociale e culturale) la riqualificazione urbana ludica e partecipata non è da intendersi in maniera tradizionale, e cioè secondo un approccio progettuale fisico che si trasferisce poi sul piano sociale e culturale, ma prevede un ribaltamento del processo partendo dal livello sociale e culturale per avere delle ricadute sul piano fisico e va attuata come integrazione dell’approccio classico.
      Tradizionalmente però nei progetti di riqualificazione come in quelli di progettazione urbana il percorso progettuale già prevede un’azione sequenziale che tiene conto dei tre livelli. Mi spiego meglio, quando un architetto o, più in generale, un progettista, affronta un progetto di riqualificazione urbana, oltre agli strumenti urbanistici e alle richieste del committente, tiene conto di una serie di fattori e di variabili (ad esempio il modo in cui gli spazi sono vissuti, le differenti forme d’interazione tra il cittadino e quel contesto specifico, la storia del luogo, le relazioni con gli spazi circostanti, la destinazione d’uso originaria se diversa dall’attuale, ecc. ecc.) che incidono in maniera notevole sul progetto e che, nella maggior parte dei casi, lo qualificano. Potrei citarvi numerosi esempi di progetti di riqualificazione urbana che si inseriscono perfettamente nel territorio, rivalutando zone di forte degrado o spazi inutilizzati della città (come di casi completamente differenti).
      Se un progetto non parte da un’analisi dettagliata (morfologica, ambientale ma anche sociale, culturale, ecc.) del contesto nel quale dovrà inserirsi difficilmente avrà un impatto positivo e potrà essere considerato di riqualificazione urbana e in quel caso si corre il rischio di un rigetto o di una cattiva accoglienza della trasformazione.

      Questa riflessione, un po’ noiosa, proviene da costanti e continui rapporti che da tempo intrattengo con l’architettura e gli architetti (e pensare che volevo diventare medico!) e mi è sembrata quasi un dovere leggendo alcuni punti del documento.

      L’essenza di Critical City, per quanto mi riguarda, si manifesta chiaramente quando descrivete il cuore dell’idea, gli ingredienti secondari, il linguaggio, i valori di riferimento ecc.ecc. ma non comprendo – forse per vincoli di formazione – il passaggio sul concetto di riqualificazione urbana..

      Ancora complimenti

      Silvia

    • Autore
      Articolo
    • Ciao Tito, grazie per il contributo costruttivo e interessante.

      Prima cosa: distinzione città visibile/invisibile. Effettivamente dai feedback che ci state dando ci rendiamo conto che forse è una distinzione che genera un po’ di confusione nel documento. Ormai però (visti i tempi strettissimi) è impossibile toglierla dato che la usiamo successivamente per spiegare l’evoluzione del progetto sia a livello strategico che a quello operativo. Ne teniamo conto comunque per il futuro.

      Gioco/linguaggio vs. gioco-gioco. Tito, capisco perfettamente la tua preoccupazione ma mi sento di rassicurarti, il documento spiega a un possibile finanziatore le finalità e le idee di cambiamento che stanno dietro al progetto ma non sarà questo il modo con cui comunicheremo con i nostri partecipanti.
      In più sul sito rispetto ad oggi ci sarà probabilmente il manifesto che però non mi sembra “pesante”…
      Per tutto il resto – tematiche della sostenibilità urbana – pensiamo di usare il blog.
      CriticalCity a livello esplicito rimane il luogo dell’azione e del gioco.
      Tengo buono il suggerimento per il manifesto, più tardi aggiorno la discussione relativa sul ning, magari continuiamo a discuterne lì.

      Di come funziona il gioco a livello pratico parliamo a pag. 9. E’ molto breve ma visto che la piattaforma già c’è non ci sembrava necessario soffermarci troppo sulla cosa.

      Per quanto riguarda il piano di attività (valutazione sui risultati di milano e poi eventualmente allargare) hai ragione…probabilmente non lo abbiamo spiegato bene ma era questo il senso del progetto pilota su milano…provo a chiarirlo meglio.

      Ci vediamo a Roma! :)

    • Autore
      Articolo
    • Ho postato una nuova versione del documento in cui abbiamo cercato di apportare i suggerimenti che ci avete dato.
      In particolare abbiamo:

      1. scorporato le 6 pagine di storia in allegato
      2. inserito esempi concreti di missioni
      3. esplicitato natura e ragioni della partnership con YAM
      4. sistemato le fonti di finanziamento (nel paragrafo sul mercato)
      5. ritoccato ed esplicitato il budget
      6. aggiornata la sezione sulle alleanze
      7. in generale accorciato e compattato il documento…per quanto possibile ;)

      E grazie per la tempestività! Non sono comuni i tempi di risposta che ci avete dato e che ci hanno permesso una revisione così vicina alla scadenza!

    • Autore
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    • Avatar di Elena
      Elena
      Partecipante

      Dico la mia, prendila “con le pinze” ;)

      Nella parte budget e parte economico finanziaria secondo me andrebbe analizzato che tipo di struttura intendete darvi (ente no profit, impresa). In relazione a questa descrizione, poi, analizzerei la possibilità di accedere a finanziamenti e/o contributi e la fonte da cui si potrebbero ottenere, soprattutto in relazione alla tempistica di incasso.

    • Autore
      Articolo
    • Ciao Silvia, scusa il ritardo nella mia risposta mi sono preso un paio di giorni di vacanza dopo il rush finale per la consegna del documento :)
      Intanto grazie per le tue riflessioni perfettamente centrate su problematiche significative.

      Certamente gli interventi di riqualificazione (quasi sempre) partono da un’analisi sociale, culturale, economica e ambientale della zona di riferimento. La nostra differenza sta nella possibilità di far interagire direttamente la cittadinanza con quel preciso punto del territorio in maniera attiva, proponendo azioni concrete per un utilizzo creativo dello spazio pubblico. Noi siamo convinti che anche questo sia riqualificazione.

      Per quanto riguarda invece le modalità di definizione dei nodi urbani di intervento (mi sembrava anche questo un tuo dubbio) ci stiamo lavorando . Soprattutto per fare in modo che non siano il frutto di una nostra idea ma la risposta di un’esigenza reale del territorio. In particolare in questi primi mesi del 2009 lavoreremo alla costruzione di un network di alleanze sul territorio in grado di aiutarci anche nell’ascolto della città.

      Proprio su questi temi ti segnalo una bellissima tesi di laurea:

    • Autore
      Articolo
    • Grazie Elena, giustissima osservazione!
      Ora aggiungo nel documento la forma giuridica: associazione culturale riconosciuta.
      Per quanto onerosa, la registrazione è un atto necessario per avere accesso a molti bandi (ad esempio quelli di fondazione cariplo).

      L’analisi sulla tempistica di incasso l’aggiungeremo invece nella prossima revisione del documento.

      ci vediamo a roma!

    • Autore
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    • Avatar di Elena
      Elena
      Partecipante

      @Augusto: lo sai che la Regione Lombardia chiede un versamento minimo di patrimonio per il riconoscimento?
      In ogni caso dovrai tenerne conto nel documento
      Sul sito della regione comunque trovi tutto.

    • Autore
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    • Avatar di silvia
      silvia
      Membro

      Ciao Augusto, ti capisco non devi scusarti,
      grazie..
      anche per la tesi di laurea,
      sono d’accordo con te su quanto hai scritto e credo anche che le alleanze e la condivisione di obiettivi comuni rappresentino la modalità più efficace per la costruzione e la realizzazione di un progetto, di questo e del reso se vuoi possiamo parlarne a Roma..

      complimenti e in bocca al lupo..
      Silvia

    • Autore
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    • Grazie Elena, pensiamo di procedere per step.
      Incominciamo a costituire una associazione culturale. Tempi immediati e a costo zero (praticamente).
      Poi per l’atto pubblico e il riconoscimento (abbiamo stimato circa 5000 euro) pensiamo di attivarci nel momento in cui se ne rivela la necessità…ad esempio per partecipare ai bandi di fondazione cariplo.

    • Autore
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    • Avatar di Ludovica
      Ludovica
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      Ho letto questo progetto su caldo suggerimento di Alberto. Davvero complimenti, è geniale e scritto magistralmente! Per me che da dentro all’Ente Locale (Comune di Modena) vedo i tentativi, spesso maldestri, di far uscire fuori una partecipazione attiva e propositiva ai problemi della città…. per poi ritrovarsi con assemblee di cittadini in cui si parla solo della buca davanti a casa, del cassonetto da spostare, e si fa un gran piagnisteo… è come acqua di fonte in un deserto. Sono molto curiosa di sapere come andrà il progetto pilota. L’idea comunque è grandiosa
      Ludovica

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    • Grazie Ludovica!
      Malgrado due anni di lavoro alle spalle, il progetto inizia proprio ora e speriamo sia in grado velocemente di diventare quello che abbiamo in mente…ti teniamo aggiornata!

      E comunque se ti interessa il tema abbiamo aperto da pochi giorni il nostro nuovo blog: blog.criticalcity.org. Dacci un’occhiata se ti va :)

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      Alberto
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      Augusto, io auspicherei l’apertura di un canale tra CC e il Comune di Modena, che e’ anche naturale visto che Matteo e’ anche lui modenese. Loro hanno bisogno di idee fresche, e voi di capire come lavorano le amministrazioni locali. Se posso permettermi, eh?

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    • Mi sembra un’ottima idea…mettiamo in pista Matteo allora!
      Matte, ci stai leggendo?

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      Ludovica
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      Magari lo sapete già, ma nel dubbio, sapete che è uscito un bando del Dipartimento Gioventù, Fondo delle Politiche Giovanili, per promuovere progetti volti a sostenere la creatività ed il protagonismo giovanile? In palio ci sono risorse per 10 milioni di euro. E’ rivolto ad associazioni (vedo che avete deciso di costituirvi come associazione culturale) e onlus e scade il 2 marzo. Il vostro progetto a prima vista sembrerebbe calzare a pennello, perchè non provate a vedere da vicino il bando nel sito del Dipartimento Gioventù???

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    • Grazie Ludovica! Segnalazione fantastica!
      Lo abbiamo guardato ed in effetti è perfetto come tema e finanzia il 90% di un massimo di 250.000€ su tre anni e non richiede neanche partner europei…molto interessante!
      Ci stiamo attivando in questi giorni proprio su questo tema.

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      Ludovica
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      Mi fa piacere, tenete presente che le Politiche Giovanili del Comune di Modena sono a disposzione per affiancare chi vuole partecipare al bando. Non credo che abbiate bisogno di ulteriori supporti alla progettazione, ma visto che uno di voi è di Modena se vuole può andare a sentire. ll n. di telefono è 059 2034846, ricevono su appuntamento.

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    • lo segnalo subito a Matteo!
      Grazie!

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    • Avatar di Matteo
      Matteo
      Partecipante

      Ok, letto e ricevuto,
      magari domani all’incontro su Cities
      ne parliamo meglio!
      Grazie a tutti!

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