CriticalCity – il (vecchio) documento di progetto

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  • CriticalCity – il (vecchio) documento di progetto
  • Iniziato da Augusto aka Phishman Avatar di Augusto

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    • Avevo promesso di postare il documento nel giro di un paio di giorni…e quindi eccomi qui! :)
      Ancora non ha il livello di qualità che mi sarebbe piaciuto raggiungere prima di presentarlo su Kublai, ma forse vale la pena di cominciare a ragionarci su.

      E’ una versione molto beta…e in alcune sezioni l’italiano necessita di pesanti correzioni (siete stati avvisati!)…però almeno una base c’è, e comunque già nei prossimi giorni subirà un ciclo di revisioni molto frequente.

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    • grazie marco!
      le tue indicazioni saranno preziose!

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    • davvero molto interessante ssin dalle prime pagine ti darò un commento alla fine della lettura e se vuoi segnalo le correzioni della bozza…mi diletto

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    • vai, segnala!
      Poi mercoledì prossimo postiamo la versione 1.2.

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    • Allego la nuova versione! L’italiano è uguale ma ci sono nuovi contenuti.

      Mercoledì prossimo la versione pulita e corretta.

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    • Peccato! Ci si vede al Kublai Camp allora! :)
      Ti ho postato una nuova versione così già che ci sei ti leggi l’ultima.

      Buona critical-lettura!

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    • Avatar di Jo_K(ino)
      Jo_K(ino)
      Partecipante

      Complimenti ad Augusto e a tutto lo staff, il documento ad una rapida lettura, mi sembra ricco, approfondito ed entusiasmante. Mi sembra solo che tra i punti di debolezza ci sia la qualità dei video e delle foto che documentano le mission, e questo mi riporta ad una discussione che abbiamo avuto quando io e Augusto ci siamo conosciuti, e gli ho parlato del mio Kinovan… mi verrebbe da suggerire che è uno scoglio superabile per il momento integrando nel team un professionista che si occupi a tempo pieno della documentazione audiovisiva e fotografica delle missioni, e poi magari affidandosi alle migliorabili capacità dei giocatori….
      Per il resto è fin troppo ricco e mi riservo una lettura più approfondita, quindi in bocca al lupo e buon lavoro. A presto.

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    • Allora.
      Prendo tempo e mi riprometto di darvi qualcosa di più elaborato e puntuale. Ma un paio di cose (sulla versione 1.1., non su quella successiva che vedo solo ora: mi scuso in anticipo se questi commenti non sono più attuali o pertinenti) ve le voglio già dire.

      1. Il documento è molto forte ed efficace: si fa leggere con grande interesse, piacere e divertimento; è scritto molto bene; innova nel format, nel linguaggio e nella sequenza narrativa; molto ricco e intelligibile come informazione, simil-benchmarking, e in alcune ipotesi posizionamento di mercato e di prospettiva di sviluppo; è completo, fresco e rinfrescante. In una parola: super-cool. Complimenti. La carota finisce qui, il resto è “stick” : )

      2. Premessa: ricordo che nel corso dell’help desk qualcuno, forse Alberto, aveva segnalato che sarebbe stato difficile mantenere tutte le anime e obiettivi di CC, per lo meno nella presentazione e narrativa del progetto. E infatti, mi sa che ci siamo…

      3. Il documento è molto debole su un aspetto, dal mio punto di vista, decisivo: quasi impercettibile, evanescente è infatti l’individuazione esplicita di obiettivi, prospettive, potenziale, e carica innovativa di Critical City per la riqualificazione ludica partecipata e, in senso più ampio, come strumento per la produzione di beni collettivi e per il miglioramento della qualità della città e della vita urbana.

      4. Prevale nettamente l’informazione e, soprattutto, la sensazione di gioco, forse anche di marketing esperienziale, e di tecnologia, non quella di RDL e di politiche di partecipazione attiva, aggiungo io, quando finalizzate al miglioramento dell’ambiente fisico e della qualità della vita.

      5. Questo lo desumo non tanto dal Concept, dove sono citate tutte le anime (ma in modo troppo asciutto: articolerei anche li un po’ di più), ma soprattutto negli esempi riportati, nelle cose enfatizzate, negli aspetti tecnologici e nelle prospettive di allenza e finanziamento. Interessante notare che finanche nella vostra presentazione al RomeCamp, che ho scorso rapidamente sulla tv web che la riporta, mi è parso esserci molto di più su RDL e città che nel documento di progetto.

      6. Ancora con altre parole, non emerge, se non incidentalmente e in mezzo a tante altre cose, il fatto che CC è una grande idea e opportunità per il policy maker e per l’investitore pubblico e para-pubblico (amministrazione locale, fondazione bancaria, agenzie dei servizi pubblici locali, Expo 2015, etc.).

      7. Naturalmente ciò rappresenta una debolezza soltanto nella misura in cui l’orientamento verso la produzione di beni pubblici e l’itnerlocuazione con le istituzioni che di questo si occupano era e resta un obiettivo di CC (a un certo punto si era parlato di farne il principale obiettivo…). Mentre non è più una debolezza se invece la direzione strategica prescelta è quella del gioco partecipato, del marketing esperienziale, finanche del “conosci e ama la tua città”, con un prevalente orientamento al business. Il che sarebbe perfettamente legittimo (“fa la tua cosa”), commercialmente viabile, e lascia (quasi) intatto lo standing e la carica di CC dentro Kublai.

      Ragazzi, quale delle due?

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    • Ciao Giovanni! grazie per i suggerimenti!
      Sulla qualità degli output prodotti hai perfettamente ragione, infatti già ci stiamo attrezzando in questo senso! Già a partire dalla missione di ieri sera abbiamo dei contenuti di qualità più alta…
      Magari domani posto qua su Kublai un assaggio!
      A presto e stasera faccio di tutto per esserci all’HelpDesk!

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    • Caspita Marco, intanto grazie infinite per il tempo, l’attenzione dedicata e la qualità delle tue osservazioni.
      Direi che hai centrato nel segno! Il documento è assolutamente carente rispetto alle potenzialità di miglioramento della qualità di vita urbana.

      Questo non per scelta ma piuttosto per le contingenze sotto le quali abbiamo redatto il progetto: YAM (produttrice di BonsaiTV e altre webtv) ci ha chiesto di stilare il progetto e ci aveva consigliato una scaletta coerente rispetto al proprio modo di vedere il progetto.
      Dentro a YAM abbiamo trovato una grande attenzione rispetto alla filosofia di CriticalCity e l’interesse a sviluppare anche la linea “istituzioni”. Rimane di certo una maggiore attitudine e propensione a vedere le possibilità “profit” di CriticalCity.
      E’ molto stimolante confrontarsi con 2 approcci differenti rispetto allo stesso tema (YAM vs. Kublai)

      Ma come dici tu arriva il momento di scegliere!
      Il buono è che i nodi vengono comunque al pettine e proprio in questi giorni stiamo facendo pulizia rispetto a cosa è possibile fare (non tutto!) e, all’interno di quello, cosa vogliamo scegliere.

      —-

      1) Rimane saldo il punto che la nostra missione imprescindibile e il nostro obiettivo ultimo è quello di realizzare un gioco in grado di portare le persone a vivere in un modo nuovo le città, liberare la propria creatività riappropriandosi in maniera ludica degli spazi pubblici.

      In questo senso CriticalCity deve evolvere e crescere in termini:
      di proposta: più accattivante, semplice, immediata e coinvolgente
      di meccanica di gioco: inserendo nuovi elementi (squadre, gruppi, missioni localizzate, ecc…) in grado di creare tensione e dinamica nel gioco (un po’ stagnante al momento)
      di dimensione della community: con i giusti tempi (come ci siamo detti Alberto…)
      di estensione geografica, andando a creare nuovi nuclei di gioco in tutta Italia e rafforzando quelli esistenti
      di piattaforma tecnologica (come spiegato nel documento, l’attuale è un prototipo poco scalabile)

      Ovviamente tutto questo ha dei costi. Come coprirli? Pensiamo così:
      Sponsorizzazioni di enti di governo del territorio
      Fondazioni bancarie
      Finanziamenti comunitari
      Sponsorizzazioni di associazioni non lucrative su specifiche aree di competenza (Legambiente ecologia, Emergency sociale, Arci divertimento…)

      Rispetto all’ultimo punto la visione che stiamo sviluppando in questi giorni ci piace molto. Se inzialmente pensavamo di proporre delle repliche ad hoc di CriticalCity (successivamente li chiamerò “CriticalSet”) per le grandi associazioni sociali/ambientali/umanitarie, oppure avere singole missioni sponsorizzate, ora l’idea che stiamo valutando è quella di sviluppare in partnership i vari temi/filoni di CriticalCity. Quindi, ad esempio, tutto il tema ambiente-ecologia è sponsorizzato (e magari in futuro anche curato) da Legambiente, il filone intercultura da Terre di Mezzo, e così via…
      Chiaro che queste realtà hanno una capacità di spesa molto limitata, di conseguenza possono portarci visibilità, giocatori, credibilità e, al limite, competenze specifiche.
      Per la sostenibilità economica del progetto dobbiamo affidarci ai primi 3 punti: enti di governo del territporio, fondazioni bancarie, finanziamenti comunitari.

      I problemi sono 2:
      - elevato time to market
      - sostenibilità nel lungo periodo del progetto (superate le difficoltà iniziale nell’ottenere i primi finanziamenti come garantire la loro continuità nel tempo?)

      Riuscite a darci consigli su questo?

      2) A fianco del progetto principale (CriticalCity, un gioco urbano per riappropriarsi delle città) ci siamo immaginati di valorizzare gli investimenti fatti (finora e anche quelli futuri), realizzando e vendendo dei CriticalSet specifici ad attori privati e pubblici.

      Un CriticalSet comprende:
      - una piattaforma di gioco
      - dei contenuti di gioco appositamente pensati per l’interlocutore specifico
      - un’immagine e una linea di comunicazione personalizzata
      - un team di moderazione e gestione della community
      - eventuali eventi di gioco collettivo

      Siamo arrivati alla convinzione che in ogni caso i CriticalSet devono comunque essere rivolti a realtà coerenti con la filosofia di gioco di CriticalCity (gioco, tecnologia, sostenibilità)
      Quindi le possibilità sono:
      - progetti di CSR per aziende che investono su quest’area
      - progetti di promozione della creatività e del gioco (Lego, Canon, Ikea..)
      - progetti per scuole ed università su temi specifici (creatività, prevenzione del disagio, intercultura, ecc…) su questo ci sarebbero delle potenzialità entusiasmanti, anche se ci si trova a fare i conti con i tempi di risposta delle amministrazioni pubbliche…

      Il problema:
      - come evitare di cannibalizzare gli stessi giocatori di CriticalCity? la proliferazione di CriticalSet rischia di creare confusione fra i vari giochi

      Questo è il nocciolo delle riflessioni alle quali siamo arrivati ad oggi, confrontandoci fra noi.
      Se ci date suggerimenti e consigli ci lavoriamo ancora sopra e poi modifichiamo il documento di progetto in modo che rifletta pienamente la direzione di sviluppo!

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Ho letto il diario di progetto e la mappa del concept, molto bella graficamente e coerente concettualmente.
      Non mi starò a dilungare con sovrapposizioni di consigli ma cercherò di essere breve e sintetico e puntuale, perchè arrivate a porre domande fondamentali secondo me. Anche perchè gran parte dei vostri dubbi li ho affrontati o li sto affrontando su progetti in atto.

      - Per quanto riguarda il coinvolgimento ed estensione territoriale del progetto, (che è uno dei vostri crucci principali), credo che sia fondamentale aver introdotto una figura di staff della community, credo che sia fondamentale da parte sua riuscire a individuare opinion leader e interessati a diffondere CC in altre città; trovo fondamentale l’aspetto di individuare gli “untori e diffusori di CC“, perchè sebbene sia una community che crescerà in maniera reticolare e decentrata, è fondamentale poter comunque individuare un certo numero di fomentatori e agitatori che possano diffondere la vision di CC, alcuni di questi credo siano presenti in Kublai.

      - l’altro aspetto che chiamate CriticalSet, è per me molto simile al modello di business che si sta rafforzando presso molta parte del mondo open source, ovvero una community che rafforza il modello e la piattaforma, servizi gratuiti offerti alla community e a un’ecosistema collegato; ma nello stesso tempo la possibilità di offrire un set di servizi customizzati per aziende o enti.
      Anche nel modello di OnyourWay ad esempio, il servizio agli utenti è fondamentalmente gratuito, si prevedono sponsor (non escluso possibilità di passaggi in web tv, format, ecc) ma soprattutto customizzazioni per aziende e/o enti che volessero servizi dedicati, statistiche, analisi più approfondite, (CRM + studio di mobilità e attuazione piano mobilità).
      Inoltre anche in OYW prevediamo figure di mobility manager o aspiranti tali da formare, che possano animare tanto la community a livello territoriale, quanto offrire soluzioni customizzate per Enti e Aziende.

      In sintesi quello che voglio dire è che al di là degli ambiti specifici in cui andrà ad operare CC, il modello open e partecipato sembra andare in una direzione precisa di servizi gratuiti per diffondere il servizio e servizi Pro per enti e/o aziende. …discutiamone! non c’è la ricetta magica e la formula vincente.
      Mi chiedi se questo possa creare confusione? allora bisogna trovare la strategia migliore che non ne crei, o non faccia correre questo rischio.

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    • Grazie Walter!
      Non ci avevamo fatto caso ma in effetti il nostro approccio – CriticalCity pubblico e no profit + CriticalSet specifici per istituzioni e mondo profit – ricalca proprio il classico modello dell’open source.
      Può essere un segnale che sia la strada giusta.

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