Ciao Ottavia, ciao Alberto – non ti sembra di esagerare con i complimenti?! -
Ho già detto a Daniela del progetto: naturalmente è molto interessata.
Sto partendo per Napoli dove mi aspetta. Magari ci sentiamo in questi giorni: il contatto con l’Unicov e l’UIC di Napoli possono essere proficui: i responsabili sono persone molto aperte alla collaborazione e alla sperimentazione (specie l’Univoc che, tramite Daniela, conosco direttamente).
Infine, a titolo di curiosità, ti segnalo il vecchio progetto “Live Audio dramma” (del nostro Lucania Film Festival) finora mai realizzato: pensavamo di istituire una sezione competitiva che dopo una selezione mettesse in audio-scena le migliori sceneggiature di film scritte ad hoc per il concorso. Durante il Festival era prevista la mesa in scena audio con voci scelte per l’occasione (pensavamo a grandi testimonial del mondo teatrale) mentre gli spettatori vedenti sarebbero stati bendati per essere catapultati nell’esperienza uditiva del cinema, fianco a fianco dei non vedenti.
Chissà che un giorno…..

Sono profondamente colpita dal tuo progetto, non posso non aderire.. in bocca al lupo per il tuo viaggio credo che lavorare, progettare e impegnarsi per avvicinare le minoranze culturalmente svantaggiate sia un nostro dovere.. abbattere il cultural divide, e impegnarsi affinchè l’arte VERAMENTE sia un bene di tutti.. io a questo proposito, un pò di tempo fa ho letto sul museo Omero.. ad Ancona.. lì succedono cose incredibili.. auguri Ottavia :*

Ok, Ottavia, c’è una persona che forse ti interessa conoscere. La fidanzata di Max (si chiama Daniela) lavora per l’Unione Ciechi a Napoli, e la considera un’esperienza straordinaria. Se già non hai un interlocutore nell’Unione e ti interessa acquisirlo, ti raccomando di metterti in contatto con loro. Li conosciamo bene, sono persone straordinarie e certo ti ascolteranno con interesse e partecipazione.

Il tuo progetto mi sembra molto, molto interessante. Complimenti, spero lo svilupperai. Tieni conto che abbiamo anche un Kublai Award aperto, a cui potresti partecipare.

Ciao Ottavia

ti segnalo http://www.disabilivisibili.it una associazione che si occupa di descrivere i film per ipovedenti .
La prossima settimana, a Roma, c’è una proiezione con cuffie a raggi infrarossi.

ciao

Bellissimo progetto!
Sarebbe interessante capire se gli interlocutori più diretti sono i produttori di film o le catene di distribuzione. Quanto costa realizzare un servizio di questo tipo? All’estero esistono società che offrono tali servizi?

Ottavia

grazie per questa bella descrizione del progetto. Scrivi proprio bene.

Hai mai visto come si realizza una audiodescrizione?
Sarebbe utile trovare qualcuno che faccia questo tipo di prodotti per capire come si realizzano e quanto costano.

Sono meno preoccupato sul fronte della organizzazione operativa dato che intorno ad una iniziativa di questo tipo ci sono sicuramente tanti interessi convergenti che potrebbero sostenerti.

Questo progetto è davvero interessante e soprattutto creativo sugli spunti di sviluppo verso la rete.

Anch’io non faccio eccezione, davvero bella e utile questa cosa! Brava!

e’ un bellissimo progetto, infatti pochi sanno che i non vedenti non solo amano i film, ma frequentano i cinema, anche come luogo di socializzazione. Nessuno ha ancora pensato di rendere più intensa la loro partecipazione attraverso supporti audio descrittivi.

Ottavia, sono tito coach di Kublai del Ministero per lo sviluppo.
E’ eviedente che la tua idea piace a molti qui in Kublai ed io non faccio eccezione.
A questo punto, se vuoi fare sul serio devi inizare a parlarci un po’ in concreto di quello che vuoi fare. Il bisogno a cui la tua idea progetto risponde è molto chiaro, ed è tale per cui il tuo progetto potrebbe avere in sè tutte le cose buone insieme: rendere più bella la vita di persone altrimenti in situazioni dificili, ed allo stesso tempo creare ricchezza per te e per chi ti circonda.
A uqesto punto mi domando, da totale ignorante, esistono già questo tipo di servizi in Italia? immagino che qualcosa del genere già ci sia. Se così fosse, non sarebbe il caso di scoraggiarsi. In che modo il tuo prodotto sarebbe diverso da quelli già esistenti?
Stavo pensando, ma forse è una baggianata, che sarebbe bello intreodure un elemento di creatività anche nella descrizione. Ad esempio coinvolgendo dei non vedenti nella “sceneggiatura” (o come si chiamerà) della descrizione testuale