Descrizione
Un progetto per la realizzazione di audiodescrizioni di film per non vedenti e ipovedenti.
Ulteriori Informazioni
Allora dopo mesi di silenziosi dibattiti nella mia mente, è giunta l'ora di parlare di di questo progetto ad alta voce. O meglio di scrivere ad alta voce. Dopotutto come diceva una mia amica "I came to this world to live out loud". Dunque...
Come ho scritto nella mia presentazione, mi sono laureata in Cinema, televisione e produzione multimediale da pochi mesi ma contemporaneamente lavoro già da alcuni anni come insegnante di inglese per una scuola di lingue. Sei mesi fa, mentre stavo scrivendo la mia tesi di laurea, mi furono affidati dei corsi intensivi di inglese per persone non vedenti e ipovedenti e quella che si profilava come una sfida notevole (non conoscevo il braille e non avevo mai insegnato a persone con problemi di vista), si è rivelata un'opportunità incredibile, capace di introdurmi in un universo che avevo sempre ignorato.
I miei studenti hanno buttato all'aria il mio castello di luoghi comuni quando si sono presentati come cinefili appassionati. Mi hanno raccontato degli ultimi film visti, del fatto che l'ultimo film di Woody Allen gli fosse piaciuto parecchio, di come sia importante andare al cinema con qualche amico o parente vedente, che sia in grado di descrivere bene una scena o un'azione e di come però questo chiacchiericcio di sottofondo rischi spesso di disturbare gli altri spettatori.
Mentre nel nord Europa è piuttosto comune trovare nei cinema il sistema di audiodescrizione per non vedenti, che prevede l'utilizzo di cuffie senza fili sincronizzate alla pellicola con un segnale digitale, in Italia questo tipo di ausili è ridotto ad alcune sporadiche seppur importanti iniziative come la rassegna cinematografica Cinema Senza Barriere a Milano che prevede la proiezione settimanale di un film audiodescritto. Per quanto riguarda l'home video invece, ancora pochissimi DVD sono dotati di audiodescrizione. A Trento si trova l'unica cineteca audio presente in Italia. La Cooperativa Sociale di Scurelle fa un ottimo lavoro, realizzando audiodescrizioni di film e inviandole poi agli utenti che le richiedono.
Credo che però la fruibilità di un prodotto cinematografico da parte di non vedenti e ipovedenti sia ancora estremamente limitata.
Prima di tutto i miei studenti mi hanno fatto notare come molto spesso le audiodescrizioni non siano ottimali, poichè il non vedente non viene coinvolto nella loro realizzazione. Il mio progetto prevede una sinergia tra persone vedenti e non vedenti per l'elaborazione di audiodescrizioni efficaci che possano restituire il senso dell'immagine. Il cinema stesso dopotutto nasce dalla scrittura. Una buona sceneggiatura permette al regista la propria visione della storia, così come una buona audiodescrizione permetterà allo spettatore non vedente, una propria visione delle immagini.
Per quanto riguarda l'home-video una risorsa fondamentale per la fruizione cinematografica dello spettatore non vedente, che è ancora completamente inesplorta, può essere rappresentata dalla rete. L'audiodescrizione in streaming, o perchè no, in podcast ha un potenziale enorme, e forse rappresenterebbe uno dei pochi casi in cui la rete potrebbe costituire un punto di forza e non una minaccia per le case di distribuzione.
Come ha affermato il pedagogista Andrea Canevaro, che si occupa da anni delle tematiche relative alla disabilità, è fondamentale chiarire la differenza tra il termine "handicap", ovvero "ostacolo", e il termine "deficit", cioè "minorazione". Come ha infatti constatato il professor Canevaro, nel caso di una persona non vedente "il deficit è la cecità, mentre gli handicap sono gli ostacoli che questa persona può incontrare, che possono derivare da un'assenza di ausili, dall'assenza di un'educazione percettiva e ritmica. " Se non è possibile restituire ciò che il deficit fisico impedisce, è doveroso invece supportare ciò che Canevaro definisce la "cultura della riduzione dell'handicap". L'obiettivo di questo progetto è facilitare la fruizione cinematografica di spettatori non vedenti e ipovedenti, fino a che l'esperienza cinematografica dello spettatore non vedente possa essere descritta come quella di uno spettatore in grado di vedere le immagini: straordinaria nella sua normalità.