Bozza documento di progetto 13 dicembre 2009

Torna a tutte le discussioni
  • Bozza documento di progetto 13 dicembre 2009
  • Iniziato da Ottavia Spaggiari Avatar di Ottavia

    • Autore
      Articolo
    • Ragazzi ho temporaneamente tolto la bozza di progetto perchè tra un pò ne posteremo una molto più bella e più aggiornata, completa di budget! Stiamo lavorando alacremente come gli elfi di Babbo Natale!

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Bravissima Ottavia! Leggiamo presto… se tardiamo qualche giorno non spazientirti, è che sta arrivando una valanga di documenti e facciamo fatica a stare dietro a tutti…

    • Autore
      Articolo
    • Bellissimo progetto Ottavia
      ti faccio un grande in bocca al lupo perché tu possa portarlo avanti al meglio e … ricordati che potrei sempre aiutarti in qualità di attrice professionista e doppiatrice (visto che mi sono diplomata anche in quello!).
      a presto!
      vieni a trovarci a spaziolelune che c’è il festival!
      alice

    • Autore
      Articolo
    • Ci piace! Mancano davvero solo gli ultimi ritocchi. Brava Ottavia!

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di stefano
      stefano consiglio
      Partecipante

      Carissima
      domani stampo e cerco di leggere. Hai provato a contattare Giuliano?

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Splendido Ottavia, hai fatto un ottimo lavoro. Ho letto la bozza precedente e nel rileggere oggi lo stato di avanzamento del tuo progetto mi hai colpito ed entusiasmato. Non solo il tuo progetto mi piace ma intravedo in esso grandi potenzialità. Il tuo documento, è cresciuto nettamente in valore ed hai raccolto in pieno le nostre indicazioni . Ed allora dobbiamo andare avanti. Mi piacerebbe, e ti chiedo di fare uno sforzo veloce e sintetico, che realizzassi l’analisi economica e finanziaria. Il tuo business plan adesso ti da tutti gli elementi per effettuare una valutazione quantitativa dell’investimento ed ipotizzare la tua gestione corrente. Si tratta di previsioni, di ipotesi coerenti con quanto hai già decritto. Pertanto non ti chiedo di essere dettagliata né usare fogli di calcolo particolari ma di inserire un prospetto sintetico che sotto il profilo economico consenta di determinare la validità economica dell’iniziativa, il risultato di esercizio ed i margini operativi (costi e ricavi) e sotto il profilo finanziario consenta di determinare le risorse indispensabili all’avvio dell’investimento. Parliamo di fattibilità economico-finanziaria per capire se il progetto oltre che economicamente valido è finanziariamente sostenibile. Il livello dei calcoli deve essere semplice e lo schema utilizzato sintetico. Proviamoci e, nel caso, chiedimi via via chiarimenti. Voglio anche indirizzarti ulteriormente verso una maggiore cura della forma estetica. Non mi piace indicarti come, ma prova a dare tu stessa una forma estetica più carina a quanto hai scritto. Unica indicazione è poter effettuare una lettura strutturale anche attraverso un indice. Questo visto anche il volume è necessario.
      Continua così Ottavia sono realmente contenta per il tuo lavoro ed il mio augurio e che ci siano in futuro possibilità di sostegno ed agevolazioni effettive per dare avvio concreto al tuo progetto. Di questo ne parliamo più in là.
      Saluti cari
      Angelita

    • Autore
      Articolo
    • Ciao Angelita, grazie per la risposta, molto dettagliata e molto utile. Stiamo lavorando al budget, che è la parte più spinosa, ma sono fiduciosa. Effettivamente il tuo parere sarebbe molto apprezzato. Per ridurre i costi iniziali, ci è stato suggerito di partire inizialmente con sole 2 squadre di audiodescrizione, ciascuna formata da 1 audiodescrittore e da 1 adatattore, così da partire con 4 persone e non 16. Cosa ne pensi?
      Per quanto riguarda la parte estetica, cercheremo di migliorarla, stiamo lavorando alla formattazione, capisco che 20 pagine di helvetica scritte fitte fitte siano forse eccessive! La nostra priorità rimane però l’accessibilità, per questo pur lavorando alla formattazione, penso che l’inserimento di immagini nel documento non sia necessaria, cosa ne pensi?

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Carissima Ottavia,
      rispetto alla indicazione sul ridimensionamento dei costi, è chiaro che è un aspetto sempre importante da tenere sotto controllo nella gestione corrente di qualsiasi attività. Ad ogni modo mai perdere di vista l’obiettivo finale che è quello di raggiungere un risultato di esercizio positivo ed in equilibrio. Se per fare ciò, ho necessità di maggiori risorse, devo, solo, valutare che queste siano in linea con le ipotesi di fatturato realizzate. I costi complessivi sia fissi che variabili devono tutti essere compresi nell’analisi economica in coerenza con il servizio reso in termini di soddisfazione di un bisogno per la nostra clientela. La costruzione delle proiezioni economiche, ad ogni modo, non è statica, ma deve consentire all’imprenditore la verifica di ipotesi e scenari di contesto anche differenti. Ritengo dunque che se hai ridimensionato le figure coinvolte, lo hai fatto sulla base di una analisi di contesto nuovo e non solo per ridimensionare i tuoi costi in una fase iniziale. Se è così, bravissima hai, già, nella tua valutazione, effettuato una scelta imprenditoriale saggia. Ti do un suggerimento, che in genere, vale anche come aspetto valutativo positivo per chi si accinge, non solo, a leggere il tuo progetto ma, anche, a valutarlo. Il principio della prudenza consiste nel sovrastimare i costi e sottostimare i ricavi. Se tale valutazione e differenza, in coerenza con il prodotto/servizio realizzato, ti porta ad un risultato positivo, la valutazione che ne deriva sarà sicuramente positiva. Ciò darà modo di ipotizzare che nell’eventualità di imprevisti la tua realtà potrebbe non subire conseguenze negative. Spero di aver chiarito e di non essere stata estremamente complicata. Ottavia ci tengo e mi piace il vostro progetto. Rispetto alla forma, è una chicca in più che in questo momento non deve certo farti perdere tempo. Considera che qualora dovessi richiedere agevolazioni esterne per un contributo, ti inviteranno ad impostare la forma sulla base di un prospetto ben definito. Pertanto dovrai poi riguardare ogni analisi realizzata. Mettici di tuo e con fantasia vediamo cosa viene fuori.
      Sempre a disposizione, saluti cari
      Angelita

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Ottavia, giusto una piccola aggiunta all’analisi fatta da Angelita. Anch’io ho letto il documento, e anch’io trovo il progetto del tutto affascinante.

      Ha però un tallone d’Achille, che è che non mi è affatto chiara la parte dei ricavi. A p. 14 lo quantifichi in 1.800K spettatori, e dici che in Gran Bretagna la maggior parte dei film sono audiodescritti. Non lo metto in dubbio, ma tieni conto che 1.800K spettatori sono un mercato troppo piccolo per tenere in piedi operazioni di questo tipo. L’Italia doppia i film, ma spalma il costo del doppiaggio su 60 milioni di parlanti; la Svezia, che comunque ne ha 8 milioni, si guarda i film con i sottotitoli; e così fanno tutti i piccoli paesi, un po’ in tutto il mondo. Il mercato non reggerebbe il costo extra, tranne che per i blockbusters hollywoodiani. Io immagino l’audiodescrizione come una cosa più sofisticata e costosa della sottotitolazione, e quindi l’argomentazione vale a fortiori.

      Sospetto – ma magari sbaglio – che l’insistenza britannica sull’audiodescrizione non sia un’operazione di mercato, ma faccia parte della strategia nazionale sull’inclusione di tutti e comunque, che in quel fortunato paese è una cosa molto seria. Se ho ragione, il paragone britannico non regge, perché lì l’audiodescrizione si fa perché una legge lo impone o lo incentiva, ci mette su risorse pubbliche etc. Mentre qui no. Potresti forse fare su questo punto un minimo di ricerca.

      Il progetto film voices costa – a occhio – diverse centinaia di migliaia di euro, quindi il conto è presto fatto: un euro in più a biglietto moltiplicato per diverse centinaia di migliaia di biglietti. Ti consiglio di farti un po’ di conti della serva per capire quanti biglietti dovresti vendere – e quindi quale tipo di film dovresti audiodescrivere per stare in piedi. Qui trovi i film più visti del 2008-2009: 1. Madagascar 2; 2. Natale a Rio; 3. Angeli e Demoni; 4. Harry Potter e il Principe Mezzosangue; 5 Kung Fu Panda etc.

      Ovvero: i cinefili, in Italia, trovano sale che programmano i film che gli piacciono solo nelle medie e grandi città, perché il mercato in quelle piccole non è sufficiente a tenere in piedi le sale d’essai. Costruire un progetto di mercato per i cinefili non vedenti e ipovedenti sarà dura, e credo che dovresti prepararti a sostenere la tua idea con un’argomentazione molto solida.

    • Autore
      Articolo
    • Ciao Alberto, faccio parte del team di film voices e in particolare sto cercando di dare il mio contributo per quello che riguarda il piano di marketing. Provo a dare una risposta alle questioni che poni.
      Molto vero il fatto che non si può pensare di traslare la situazione inglese con quella italiana. La cultura del diritto di accesso a tutti i servizi di base è molto più sviluppata e la fruizione di film da parte dei non vedenti è posta come un fatto di civiltà più che come un’opportunità di mercato. Film voices ha tra i suoi obiettivi quello di stimolare un cambiamento di mercato, non solo dando la risposta a un bisogno (quello di intrattenimento e cultura da parte di non vedenti) ma creando una domanda.
      Mi spiego. Una parte cosistente di non vedenti va al cinema, è di certo la parte più intraprendente perchè in un paese come l’Italia per un non vedente è difficile anche andare all’anagrafe. Ma sta di fatto che se questo avviene significa che sono proprio i non vedenti a prediligere il cinema rispetto ad altre forme si intrattenimento/cultura. Questo credo che avvenga perchè il cinema è un medium visivo ma non solo. Ha una componente immaginifica molto sviluppata ed è per questo che i non vedenti amano andare al cinema e ad esempio non vanno a mostre d’arte (sto semplificando ma prendete il concetto generale).
      Tornando a bomba il bisogno c’è, ma la domanda è solo potenziale. Dobbiamo stimolarla, farla passare dal potenziale al reale. Nella sostanza molti non vedenti non sanno ancora che c’è questa opportunità, non sanno ancora che ameranno andare al cinema. Film voices vuole farglielo scoprire. Non si possono, se non per semplicità, paragonare la domanda di cinema da parte dei vedenti con la domanda di cinema da parte dei non vedenti perchè questi ultimi non hanno accesso a tutte le forme di cultura e di intrattenimento. Quindi film voices cercherà di coinvolgere soggetti che possono avere interesse a sviluppare il progetto (Unione Ciechi, Istituti per nonvedenti, Associazioni, Radio, ecc.). Questi soggetti potranno decidere eventualmente di dare risorse al progetto (finanziamenti ma anche attrezzature, spazi di produzione, ecc.). Ma quello che è SICURO è che avranno l’interesse a promuovere il progetto nei confronti della comunità non vedente, a cui loro hanno un accesso privilegiato e ben consolidato. Perchè una delle cose certe di questo progetto è che dà ai non vedenti una grande opportunità in un mercato dove in pratica non c’è concorrenza.

      Film voices non vuole essere un progetto per cinefili non vedenti, ma per non vedenti che vogliono andare al cinema e vedere film di tutti i generi. Inoltre non ci sono dubbi che quella delle audiodescrizioni sia una nicchia di mercato (proprio perchè non ci sono le agevolazione istituzionali che ci sono in altri paesi). Il fatto di essere una piccola realtà non significa che non sia redditizia però, anzi. Non la volgia raccontrae, é chiaro che il primo periodo sarà difficile da un punto di vista economico ed è proprio per questo che lanceremo il prodotto partendo dai podcast che non ha i problemi materiali di tutte le sale cinematografiche (attrezzatura, presenza fisica degli spettatori, ecc.), ha costi più contenuti e ricavi potenziali più alti (la stessa persona può acquistare molti più film e il costo del download è probabilmente più alto ) e si può rivolgere a tutto il mercato di lingua italiana. Il podcast inoltre può essere di interesse anche per chi ci vede quindi il mercato potenziale si espande. Per stimolare la domanda investiremo molto sull’attività di promozione e coinvolgimento, metteremo anche le prime audiodescrizioni in download gratuito proprio per far conoscere il prodotto.
      L’obiettivo però è portare i non vedenti al cinema, questa è la sua forza innovativa e non ce la vogliamo dimenticare. Non ci arriveremo di certo il primo anno di attività perchè la relazione con le case di distribuzione non sarà semplice, ma ci arriveremo.
      Spero di essere stata utile.
      Aspetto le vostre osservazioni.
      Giulia

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Giulia: la tua risposta è bella e appassionata ma purtroppo non vale a dissipare i dubbi che esponevo. A meno di corpose iniezioni di fondi pubblici, vedo solo due possibilità per rendere sostenibile questa cosa:

      1. convincere i non vedenti ad andare al cinema molto più della media (un bel paradosso, no?) in modo da incrementare la dimensione del mercato in valore

      2. fare le audiodescrizioni in inglese, e puntare alla distribuzione internazionale.

      E poi rimane il problema di quali sono i film più importanti da audiodescrivere, quelli da cui partire. Puntate più su Rohmer o su Star Trek? Christian De Sica o Vittorio De Sica? Sono curioso!

      Però la tua risposta è anche vera. E questo vale.

    Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.