Partecipazione a Creative Clusters!

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      Antonio Scarpati
      Partecipante
      Ciao a tutti,
      entro dicembre scade il bando per la partecipazione a Creative Clusters, progetto de La Città della Scienza per la selezione di idee innovative volte a migliorare la qualità della vita e contribuire allo sviluppo sostenibile. Dopo la selezione delle prime 30 proposte che potranno accedere ad attività di laboratorio, le migliori 5 verranno supportate per la realizzazione di un business plan.
      Pensiamo che possa essere una buona opportunità per testare e formalizzare il lavoro finora portato avanti.
      Per l’adesione è necessario compilare un  format on-line in cui viene richiesto di descrivere i principi cardine dell’idea progettuale.
      Vi riportiamo quanto abbiamo finora elaborato e vi chiediamo di essere i più critici possibile!  :-)
      ________________________
      VERSIONE DEFINITIVA del 20/12/2010
      TITOLO DEL PROGETTO: Fund For Culture

      1. Presentazione dell’idea progetto


      1.1 Descrizione dell’idea/progetto (che bisogno soddisfa, come lo soddisfa e a chi si rivolge) - max 1000 caratteri.

       

      Fund For Culture sarà un giardino web dove chi fa cultura può piantare i semi dei progetti e qualunque persona interessata può dargli vita attraverso un contributo goccia a goccia.

      FFC risponde all’assenza di una modalità di raccolta fondi per la cultura basata sui micro-contributi di tanti di donatori spinti dal senso d’appartenenza al territorio e dal valore del bene comune.

      La raccolta fondi avverrà attraverso una piattaforma web di crowdfunding che colleghi chi produce cultura e chi vuole sostenerla economicamente.

      I destinatari della piattaforma saranno, da un lato, gli operatori culturali, le associazioni e gli enti pubblici, dall’altro i potenziali donatori e sostenitori della cultura. Chi richiede fondi usufruirà di un servizio di fundraising innovativo, otterrà visibilità e amplierà la sua rete di contatti; chi dona avrà la possibilità di dare il proprio contributo alla cultura in uno spirito di comunità e in modo semplice. Entrambi creeranno sviluppo per il territorio con FFC.

       

      1.2 Descrizione tecnica dell’idea/progetto (originalità portata innovativa del progetto) -  max 1000 caratteri.


      Dall’analisi del contesto competitivo è emerso che attualmente non esistono piattaforme web di crowdfunding dedicate esclusivamente al sostegno di progetti culturali e che le donazioni individuali per la cultura presentano in Italia un elevato potenziale di crescita inesplorato (Eurisko, 2007).

      FFC intende sviluppare questo tipo di piattaforma basandola su un sistema di promesse fondate sulla responsabilità condivisa: ogni donatore sarà un tassello fondamentale per il raggiungimento del budget del progetto culturale proposto.

      La mission di FFC è, quindi, fornire un servizio innovativo usando la tecnologia a sostegno di chi produce e di chi fruisce cultura, offrendosi come generatore di flussi monetari a favore di iniziative culturali e aggregatore di progetti e soggetti uniti dagli stessi valori.

      FFC si auto-sosterrà con una % delle donazioni raccolte.

      L’idea è in gestazione su Kublai, ambiente di progettazione on-line (http://progettokublai.ning.com/group/fundforculture).

       

      2. Presentazione del singolo o del raggruppamento


      2.1 Esperienze pregresse e le competenze relative all’idea – max 1000 caratteri.

      Adriana Scuotto: Laurea in Organizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale e Ambientale; Tesi di laurea triennale sul fundraising per la cultura; Esperienza di attività di fundraising presso un’associazione culturale.

      Antonio Scarpati: Laurea in International Management; Esperienza lavorativa di 4 anni nel settore finanziario.

      Mariavittoria Cicellin: Laurea in Economia Aziendale. Dottore di Ricerca in Scienze Manageriali; Cultore della materia presso l’Università di Napoli Federico II, CdL in Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali e Organizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale e Ambientale.

      FFC ha riscosso interesse nel mondo accademico e si avvale del contributo del Prof. Stefano Consiglio, docente di Organizzazione Aziendale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.


      3. Criteri di coerenza con le finalità dell’Avviso

       

      3.1 Elementi che dimostrino in quale modo l’idea progettuale sia in grado di migliorare la qualità della vita – max 1000 caratteri.


      Lo sviluppo economico di un territorio, da cui dipendono il livello di benessere e la qualità della vita delle persone, è strettamente collegato all’offerta culturale (Kowalska, Funck, 1999; Scott, 2004). Se la cultura viene però relegata a settore d’interesse secondario da parte delle istituzioni, come può essere soddisfatto il bisogno di cultura di un territorio?

      FFC intende semplificare l’incontro tra chi può offrire cultura e i singoli individui facendo in modo che si uniscano nella consapevolezza del valore del bene comune.

      Inoltre la piattaforma intende scardinare il rigido confine richiedente – donatore nel momento in cui chi dona per un progetto può diventare a tutti gli effetti promotore a sua volta. Da ciò scaturisce la creazione di un sentimento di compartecipazione che nasce sulla rete e invade il territorio.

      Infine la piattaforma può essere un luogo di ritrovo per tutti coloro che offrono cultura e diventare elemento propulsore di un network territoriale.

      3.2 Elementi che dimostrino in quale modo l’idea progettuale sia in grado di contribuire allo sviluppo economico e sociale – max 1000 caratteri.


      Con FFC si raccoglieranno nuovi capitali finanziari verso progettualità culturali che creeranno, così, sviluppo sul territorio generando opportunità di lavoro e quindi più PIL.

      Il raggiungimento del budget di progetto indicato dal richiedente, vincolo per la raccolta e l’erogazione delle somme, è lo stimolo affinché tutti compartecipino per arrivare alla meta unendo le forze. A tal fine, FFC intende fornire la possibilità di fare community affinché l’apporto vada oltre la sola donazione, si generi un passaparola virtuoso e si possa verificare il gradimento dei singoli progetti ex-ante. Le promesse di donazione, inoltre, mirano a responsabilizzare i donatori: solo se tutti manterranno l’impegno preso per sostenere lo sviluppo del proprio territorio, il progetto potrà prendere vita.

      Così la partecipazione a FFC, anche con un piccolo contributo di 1 euro, crea senso di appartenenza e consente alla cultura di essere leva di sviluppo del territorio creando una cascata di valore.

       

      3.3 Elementi che dimostrino in quale modo l’idea progettuale sia in grado di contribuire allo sviluppo ambientale – max 1000 caratteri.

       

      Ogni iniziativa impatta sull’ambiente con un ammontare di emissioni di anidride carbonica e per questo necessita di un continuo monitoraggio e di soluzioni a impatto zero. Internet ha consentito una notevole riduzione delle emissioni annullando le distanze e facendo risparmiare tempo, energia e risorse. Tuttavia, si stima che l’Information Technology sia responsabile del 2% delle emissioni di gas serra europee (Gartner Inc).

      Per questo, FFC si propone di adottare una serie di accorgimenti che consentano la riduzione delle emissioni di CO2 realizzando un portale semplice e intuitivo in modo da ridurre il consumo energetico che deriva dalla navigazione prolungata. Inoltre, si prefigge di aderire all’iniziativa di Lifegate “Zero Impatt Web” che compensa l’emissione di CO2 con il versamento di soldi necessari per piantare e mantenere nuovi alberi, in base al numero mensile di visualizzazioni del sito.

      Allegati:
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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Antonio, il punto 1.1 è davvero poco chiaro. La prima frase è un po’ contorta mentre dovrebbe colpire nel segno immediatamente.

      Poi ti perdi con le premesse di contesto. Segui lo schema nel titolo: che bisogno soddisfa (trovare nuovi fondi per la cultura), come lo soddisfa (con una piattaforma web di crowdfunding che permette l’incontro tra chi produce cultura e chi vuole sostenere economicamente la cultura), a chi si rivolge (agli operatori culturali, alle associazioni, agli enti pubblici di cultura ed a tutto il target di potenziali donatori e sostenitori della cultura)

      Fund for culture and culture for funding
      bye

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    • Avatar di Alessandro
      Alessandro
      Partecipante

      Ciao Antonio, condivido in pieno la tua voglia di concretizzare il prima possibile il progetto.

      il punto 1.2 però mi sembra piuttosto vago e poco incisivo, in particolare perchè tu stesso accenni alle difficoltà che trova il fundrising ad affermarsi in Italia, e non è chiaro il modo in cui riusciresti a renderlo appetibile anche qui da noi; su questo argomento mi pare ci sia stato un approfondimento, anche se non sono sicuro che l’obiettivo sia stato (ancora) pienamente raggiunto.

      A mio avviso varrebbe la pena di compiere uno sforzo ed accennare al sistema di co-finanziamento e la creazione di valore/responsabilità condivisa che si tradurrebbe per le associazioni nell’opportunità di creare un dialogo diretto (e non per comunicati o manifesti) con le persone, per guadagnarsi così la loro stima, fiducia, simpatia, e l’aiuto che potrebbe superare il mero supporto economico.

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Grazie mille Nicola ed Alessandro per i vostri feedback!

      Abbiamo aggiornato i primi due paragrafi metabolizzando gli input ricevuti. La palla passa nuovamente a voi.

      La precedente versione del documento è ora allegata alla discussione.

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Ciao Antonio, il punto 1.1 adesso è molto più chiaro e comunicativo. Ottimo lavoro.

      il punto 1.2 è migliorato, ma, secondo me, ancora un po’ fumoso quando parla di responsabilità condivisa. Il concetto, a me chiaro perché ne abbiamo parlato tanto, non è ancora espresso nella sua completezza.

      Al punto 3.1 aggiungerei qualche riferimento bibliografico per dimostrare il rapporto tra cultura e sviluppo (basta cercare in rete)

      Al punto 3.2 enfatizzerei il ruolo svolto da FFC di cui avete parlato anche al punto 1, ovvero la capacità di smuovere nuovi capitali finanziari, seppur frammentati, verso progettualità culturali. Se riuscite a raccogliere nuovi fondi con questo meccanismo, andrete a creare nuove iniziative culturali, quindi più lavoro, quindi più PIL con tutte le ricadute economiche del caso (inclusa la stabilizzazione del precariato culturale)

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Aggiornato il documento nella discussione. In allegato la versione precedente.

      @ Nicola: abbiamo integrato i tuoi preziosi suggerimenti e il contributo di Alessandro sulla responsabilità condivisa. Piace molto di più anche a noi! Pian piano sta prendendo sempre più forma. :-)

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    • Avatar di Alessandro
      Alessandro
      Partecipante

      Sono d’accordo con te, mi sembra ci siamo quasi.

      Ti proporrei però di scambierei la posizione di queste proposizioni:

      “Dall’analisi delle realtà di crowdfunding sul web è emerso che attualmente non esistono piattaforme dedicate esclusivamente al sostegno di progetti culturali.

      Inoltre la cultura delle donazioni individuali non è diffusa in Italia presentando, così, un elevato potenziale di crescita ancora inesplorato.”
      Dal punto 1.2 al 3.2 dove ti chiedono le ricadute previste in ambito economico e sociale, e viceversa:

      “Il versamento in denaro vincolato al raggiungimento del budget di campagna, indicato dal richiedente, è lo stimolo affinché tutti compartecipino per arrivare alla meta, e questo crea condivisione.”

      dal punto 3.2 all’1.2, magari con le modifiche del caso per riadattarle al contesto.

      Infine, scusa se continuo a battere sulla descrizione tecnica (è una sorta di deformazione professionale, capiscimi) ma non si evince con chiarezza l’intento di generare una comunità viva e collaborativa (se questo è vero anche per te) a supporto delle associazioni culturali, che di fatto rimangono sempre lì anche dopo aver concluso il progetto.
      Rimarrei vago sull’implementazione dei tool di comunicazione (interni o esterni al servizio, o entrambi) ma sarei molto chiaro nell’intento di “fare community” anzicchè avvalerci di attenzioni e prestazioni occasionali.

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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Carissimo Antonio,
      visto che è la prima volta che mi inserisco in una tua discussione preferisco presentarmi: faccio parte dello staff di coaching di kublai, sono esperta in sviluppo locale e mi occupo in particolare di individuare potenziali finanziamenti pubblici di supporto nella fase di start up e di sostegno delle idee imprenditoriali e di seguire i progetti nella loro realizzazione. Ho letto che volete partecipare alla selezione delle 30 iniziative che entreranno a far parte del percorso Creative Cluster, il progetto promosso dalla Regione Campania e gestito dalla Città della Scienza per la selezione di idee innovative volte a migliorare la qualità della vita e contribuire allo sviluppo sostenibile. Ho pensato che per sostenervi in questo percorso dovessi comprendere meglio cosa veniva richiesto dalla Città della Scienza perché la vostra iniziativa potesse essere selezionata tra le prime 30 e, perché no, arrivare tra le 5 migliori business ideas che verranno affiancate gratuitamente da specialisti, in un percorso di sviluppo del proprio business plan, all’interno dell’area di pre-incubazione di Città della Scienza.
      Sono partita dall’individuare le modalità di valutazione che la Città della Scienza si è data per la selezione delle 30 migliori proposte. Ho appreso a voce che, sono tre, i punti salienti:
      1) I settori strategici indicati nell’avviso sono quelli definiti nelle “linee di indirizzo strategico per la Ricerca, l’Innovazione e la Società dell’Informazione in Campania” approvate con la DGR n.1056 del 19/6/2008 e attuate con la DGR n.621 del 27/3/2009: “…. promuovere attività di ricerca nei settori basilari dei nuovi materiali, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) e delle biotecnologie. Pertanto l’aspetto più importante da tener presente è l’originalità dell’idea, l’intuizione creativa applicata sia sul prodotto e/o servizio erogato, che sul processo. Punteggio è di max 30 punti.
      2) Per espressa richiesta del Committente e cioè della Regione Campania si deve evincere dal progetto elementi chiari che mirano a garantire il rispetto ambientale e a contribuire a migliorare lo stile di vita delle persone. Punteggio max di 25 punti.
      3) L’iniziativa deve risultare fattibile sia sotto il profilo tecnico che economico. Pertanto il processo deve essere chiaro e la proposta deve essere economicamente sostenibile. Il c.d. principio di auto sostenibilità. Punteggio max di 15 punti.
      Oltre a dover rispettare i parametri di cui sopra, l’abstract non deve superare i 6.000 caratteri; si deve essere sintetici ed incisivi.

      Fatta questa premessa che probabilmente già conoscevi, passo al tuo progetto. Sarò diretta:

      Punto 1.1 ti consiglierei di riformulare la descrizione. L’idea non è la raccolta fondi ma la realizzazione di una piattaforma web di crowdfunding. di un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per supportare gli sforzi di persone ed organizzazioni ……….pertanto la raccolta fondi è insita nel processo, non è l’idea. Dopo aver rielaborato una descrizione sulla piattaforma di crowdfunding, rispondi alle singole domande: 1) che bisogno soddisfa? 2)come lo soddisfa? ed a 3) chi si rivolge? Considera che le domande sono conseguenti ed interdipendenti l’uno dell’altra. Per il momento non preoccuparti del numero dei caratteri farai una sintesi successivamente.

      Punto 1.2. Questo è il punto più importante, quello cioè che ti permette di ottenere maggiori punti di valutazione. Non mi pare che la cultura delle donazioni in Italia non sia ancora diffusa. Se così fosse porta dati e fonti di riferimento. Quali sono queste nuove tecnologie di comunicazione a supporto del fundraiswing per la coltura?? Forse questo è il punto da sviluppare per poter sostenere l’originalità dell’iniziativa. Che vuol dire prefissare un budget? E’ per tutto uguale?

      Vorrei fermarmi qui, sia perché da questi due punti emergono elementi importanti per l’elaborazione dei punti successivi e sia perché potresti non condividere il mio intervento ed allora non avrebbe senso andare avanti.
      Abbiamo tempo ancora sino al 24 dicembre data terribile visto l’avvicinarsi delle feste ed i vari impegni di questi giorni. Ad ogni modo queste sono scommesse meravigliose e mi piacerebbe augurarvi per Natale di entrare tra i primi 30.
      A presto
      Angelita

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      @ Alessandro: l’idea di generare una comunità viva e collaborativa è vera anche per noi! ;-) 

      @ Angelita: Benarrivata!!!! Come potremmo non condividere il tuo intervento… anzi, grazie mille! Il vostro coaching è per noi importante e ci consente di poter continuamente guardare in diverse prospettive l’idea per così migliorarla. E’ questo il grande valore di Kublai: una continua sorgente di creatività costruttiva! Potremmo dire, Kublai fonte di una creatività eruttiva: CreaTTiva!

      Detto questo, quando vuoi commenta anche tutti gli altri punti! Chiusa una settimana di lavoro e dopo anche un paio di incontri molto importanti, stasera procediamo con la sintesi degli ultimi contributi raccolti. 

      A dopo!

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      @ Angelita: la tua riflessione sul punto 1.1 ci ha mandato in tilt! :-)

      Dopo aver vissuto una crisi esistenziale di FFC, abbiamo raccolto le idee ripercorrendo i primi recenti passi del progetto.

      La nascita di FFC è avvenuta a seguito di una riflessione sulla necessità di trovare possibili soluzioni al momento critico che sta vivendo la cultura in Italia. La difficoltà principale è la carenza di fondi e la possibilità di poter sfruttare un sistema di crowdfunding fondato sul senso d’appartenenza al territorio per colmare questo vuoto ci è sembrata una possibile speranza.

      Quindi è nata prima l’idea di sostenere la cultura con il crowdfunding e poi l’implementazione del processo attraverso una piattaforma web. E’ quest’ultima che rappresenta ciò che al punto 1.2 indichiamo come “utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione”.

      Il tuo contributo è stato critico per razionalizzare le fasi idea-processo e il prosieguo del confronto non potrà che aiutarci a rafforzare la nostra identità e continuare a credere in questa scommessa. :-)

      A presto

       

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ciao a tutti!

      Il countdown è iniziato: la scadenza del bando è il 24, ma per evitare “problemi tecnici” dell’ultim’ora, abbiamo pensato che i lavori dovranno chiudersi al massimo il 20. Quindi, – 7! :-)

      Abbiamo caricato la nuova versione che incorpora i suggerimenti di Nicola, Alessandro e Angelita. In particolare, hanno impattato sulla riformulazione del 3.2 e nell’articolazione delle risposte. Apertissima rimane l’osservazione di Angelita in merito alle fasi idea-processo: cosa ne pensate?

      Questa nuova versione vede anche il contributo del Prof. Stefano Consiglio che sin dall’inizio ci ha incoraggiato dandoci il suo prezioso sostegno. La sua presenza è per noi un punto di riferimento per i successivi passi di FFC. 

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Ciao Antonio, intervengo anche io ho letto tutte e tre le versioni dei documenti, mi ricollego alle ultime considerazioni di Angelita provando a spingere un pò in là l’asticella, ho trovato le considerazioni di Nicola e Alessandro assolutamente logiche e corrette per cui non ero intervenuto prima, ma provo a spendere i miei 2 cents.

       

      Dato che siamo nel dominio delle idee ancora è possibile aggiustare il tiro, e dato che il tema del bando è Creative Clusters bene io focalizzerei sull’aspetto di operare in questo dominio della Cultura, spiego meglio:

       

      1.1 Credo che l’ìdea più che essere un nuovo “nodo” di raccolta fondi, realizzata prevalentemente mediante il crowdfunding via web declinato in varie modalità, ma un vero servizio Hub in rete che operi nei “Creative Clusters” ovvero “ideazione e progettazione di un servizio di meta-crowdfunding trasversale evidentemtente a piattaforme già esistenti che permetta di avere una quadro complessivo del finanziamento a domini culturali ovvero di creative cluster”.

       

      In pratica in Italia e all’estero stanno sorgendo e sorgeranno servizi di crowdfunding, negli ambiti più disparati, vedo Fund For Culture non tanto come una nuova piattaforma con fruitori “proprietari”, ma un sistema di meta raccolta che possa avere il quadro generale della raccolta fondi in un determinato territorio/attività/segmento della cultura.

      La criticità del funding attuale è proprio quella di essere dispersa in un numero incredibile di possibilità, mentre manca la possibilità di avere una visione sistemica di quanto realizzato su tutte le piattaforme, faccio un esempio l’accelerazione alla realizzazione delle polizze online l’hanno fatta principalmente quei servizi che hanno permesso di avere un quadro complessivo delle varie polizze online, confrontandone i prezzi piuttosto che il singolo servizio.

       

      Chiaramente nel funding la logica sarà diversa, provo a immaginare come potrebbe essere realizzata (soluzione tecnica) nel punto due:

       

      1.2 Realizzazione di una piattaforma di meta – Crowdfunding.

      • Prima cosa sarebbe necessario poter avere un quadro su mappa con i progetti finanziati.
      • Facilitare quindi l’aggregazione di progetti culturali che siano in continuità geografica e non disperderli.
      • Individuare quei servizi di crowdfunging già esistenti in Italia e all’estero, e stabilire modalità di progettazione del servizio calibrato su un sistema di API aperte in comune, che possa tenere traccia mediante Fund for Culture di donazioni che vengano fatte su piattaforme differenti ma che comunque mediante FFC possano essere accentrate nel cluster culturale appunto. Esempio se la piattaforma A sta raccogliendo fondi sul progetto X, la piattaforma B fa lo stesso sul progetto X + Y, la piattaforma C fa lo stesso sul progetto X + Z, bene Fund For Culture mediante un sistema di rilevamento di queste altre iniziative dovrebbe comunicare all’utente che l’iniziativa X è finanziata sulla piattaforma A, B, C e complessivamente sta raggiungendo una certa somma, l’utente che acceda da FFC ha la possibilità in questo modo di avere sia un quadro complessivo di quello che avviene ma anche di donare o promettere una donazione che si sommi a quelle sulle altre piattaforme.
      • Operare non solo in maniera accentrata, ma possibilmente cercare di decentrare il più possibile il modello di raccolta, utilizzando ad esempio sistemi di badge-widget che possano essere lanciati come campagna su portali, community settoriali, ovvero andare dalle community settorializzate piuttosto che aspettare che i singoli di queste accedano a FFC realizzando massa critica che difficilmente potrebbe verificarsi nei primi mesi o anni.

      Diciamo che stanno sorgendo diverse piattaforme di crowdfunding, dal giornalismo partecipato su Kublai c’è l’esempio di Spot Us, nel Cinema con Cineama, riconducibile sempre agli stessi, e tante altre, molte però saranno generaliste, anche dispersive, non terranno conto probabilmente di altre modalità di erogazione, quali il 5/1000 (per quanto sia stato bistrattato ultimamente), sponsor, fondi europei ecc..ogni servizio è come un Walled Garden autoreferenziale che ambisce ad accentrare su di se l’attenzione ma si risolve ad essere una goccia nel deserto.

       

      Altro aspetto importante, secondo me ancora più importante è il concetto nuovo che dovrebbe essere introdotto di “donazione” ovvero siamo abituati che nella cultura debbano esserci dei donatori a vario titolo in denaro, ma FFC potrebbe essere un sistema che permetta di “tracciare” donazioni in beni artistici, ovvero creativi e pittori, possibilmente di un territorio che donano le loro opere, che vengano comprate appunto ed i proventi che vengano preventivamente decisi e illustrati nel creative cluster di riferimento territoriale, (un museo, servizi di edutainment, live show ecc..).

       

      Spero di non essermi dilungato troppo, sono un pò preso da diverse idee e spunti che sto codificando e cercando di inserire nel meta-progetto del Peeripato.

       

       

       

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    • Avatar di Federico
      Federico V.
      Membro

      Ciao Antonio, solo tre piccoli appunto rispetto alla terza versione

      Punto 1.1

      Sottoscrivo l’osservazione di Angelita nel tenere l’idea distinta dal processo e quindi sarebbe più corretto dire che “FCC vuol realizzare una piattaforma per” piuttosto che specificare che “FCC desidera trovare nuovi fondi”.

      Successivamente, e prima di parlare dell’utilizzo di una piattaforma di crowdfunding, sarebbe necessario spiegare (anche brevissimamente) cos’è il crowdfunding visto che ripetete più volte il termine nel documento, come funziona adesso senza FCC e cosa eventualmente cambierà dopo FCC.

      Punto 1.2

      Spiegare meglio cosa intendete con “budget di campagna”, inserendo il concetto di livello minimo di raggiungimento degli obiettivi, o anticipare la descrizione che fate al successivo punto 3.2

      Avete (abbiamo) ancora cinque giorni, io credo che possa uscire un buon prodotto da presentare

       

    • Autore
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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Carissimo Antonio,

      mi dispiace che il mio intervento vi abbia mandato in tilt, in compenso mi fa piacere che abbia dato a Walter la possibilità di intervenire spingendo “un pò in là l’asticella”. Credo che ora ci siano diversi input e grandi spunti su cui poter lavorare. Voglio unicamente richiamare la vostra attenzione su di una considerazione generale, che, però, risulta fondamentale e importante per raggiungere il risultato. Vi prego pertanto, nelle ulteriori elaborazioni, di tenerne conto.

      Prima di intervenire sul progetto, mi sono letta l’avviso e la documentazione allegata. Non contenta, ho telefonato alla Città della Scienza chiedendo una serie di indicazioni ed esplicitazioni di merito (erano talmente di merito che mi hanno dovuto passare un responsabile del procedimento). Dopo aver chiarito i miei dubbi, vi ho riportato in premessa una sintesi con le indicazioni salienti, perché, costituissero i principi cardini da tenere in considerazione in ogni punto richiesto dal bando e da voi elaborato. Voglio essere più chiara e mettere in luce ciò che succede quando si mette a bando una iniziativa che in questo caso vi da diritto ad ottenere un servizio e cioè entrare a far parte del percorso Creative Cluster (analogamente avviene quando si richiede un finanziamento).

      A monte viene fatta una selezione dagli stessi proponenti: non tutte le iniziative possono seguire un percorso di tale livello. Successivamente il soggetto gestore del servizio entra nel merito della valutazione e in prima fase effettua una verifica soggettiva. Solo coloro che superano questa prima fase entrano nella seconda fase di valutazione di merito. In termini giuridici si ritiene che le valutazioni passano da una prima fase preliminare di verifica di accoglibilità per poi successivamente entrare nel merito verificandone l’ammissibilità. I requisiti di accoglibilità sono visibili “ad occhio nudo” (li stabilisce direttamente l’avviso nell’indicazione: “requisiti e condizioni di partecipazione”, ad esempio: giovani di età inferiore ai 36 anni) quelli di ammissibilità, purtroppo, non sempre sono indicati ed in particolare non facilmente possono essere individuabili. Dando per scontato che avevate i requisiti soggettivi richiesti, il mio intervento era mirato al tentativo di orientarvi a formulare l’idea progettuale tenendo conto dei requisiti di merito, oltre a spingervi ad essere nella sintesi più chiari, concreti e diretti.

      Federico V. in poche righe ha sintetizzato un concetto fondamentale che è quello di saper definire il valore aggiunto del vostro progetto. Partendo da questa considerazione potrete meglio descrivere l’analisi dei bisogni elemento che ancora non mi appare chiaro.

      Spero di aver chiarito alcuni dubbi e rimango a vostra disposizione per ogni ulteriore chiarimento. A presto.

      Angelita

    • Autore
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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Buonasera a tutti!

      In prima battuta GRAZIE per i ricchi interventi… siamo lusingati e contenti di poter lavorare con voi per raggiungere, insieme, un importante obiettivo per FFC! ;-)

      Dopo aver cenato, ci sediamo alla tavola di FFC pronti per recepire i vostri input. Ci riusciranno i nostri eroi? :-)

       

      Nota metodologica:  l’ultima versione della scheda di progetto è quella salvata nel corpo della discussione mentre la versione precedente è caricata come allegato.

       

      Ci mettiamo a lavoro!

    • Autore
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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      io, a differenza dei miei colleghi Federico e Angelita (viva l’indipendenza di pensiero), sostengo che FFC sia un impresa di raccolta fondi per la cultura e non una piattaforma web.

      altrimenti confondiamo il trasporto con il camion. e limitiamo l’impresa nelle sue possibili espressioni future.

       

      Sono sicuro che il prof SC sia d’accordo con me. 

       

      anche perché è veramente facile realizzare una piattaforma come quella a cui pensate, mentre è molto difficile portarci dentro progetti e donatori. allora il core business qual’è? 

       

      tra l’altro poco tempo fa ho potuto parlare con la fondatrice di flip.tv e il fondatore di 4square, che sono si 2 piattaforme, ma entrambi ci tenevano a precisare che erano business di creazione di valore per gli stakeholder e non righe di codice.

       

      ora che ho finito di sentenziare, mi vado a leggere l’ultima versione :) (ci vuole un po’ di pazienza con me)

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    • Avatar di Federico
      Federico V.
      Membro

      Nic, non mi pare di aver detto che è una piattaforma web. ma non è neanche un’impresa di raccolta fondi pura e semplice visto che agisce esclusivamente via web

      è invece l’insieme delle due cose: una piattaforma web per la raccolta dei fondi.

      utilizzando il tuo esempio, è un camion destinato a trasportare merci specifiche. è l’insieme dei due fattori che da il senso a FCC.

      In ogni caso il mio intervento era più che altro da ritenersi limitato alla sintassi del testo contenuto nell’abstract

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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Annche io non ho detto che è una piattaforma web. Rileggendo la mia indicazione ho parlato di “un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per supportare gli sforzi di persone ed organizzazioni, pertanto la raccolta fondi è insita nel processo…..,” ed ecco perchè non è l’idea. Daltronde, Antonio stesso, nel rispondere alla richiesta: “a chi si rivolge”, definisce i destinatari del servizio gli utilizzatori della piattaforma, che sono gli operatori culturali, associazioni, enti pubblici etc.. Pertanto l’idea deve essere formulata coerentemente con il contesto di riferimento. Il mio intento è stato quello di indirizzare la descrizione del progetto su una visione strategica di più ampio livello innovativo e culturale. A me è sembrato che iniziare la descrizione con la raccoltra fondi fosse sminuire il contesto complessivo dell’iniziativa. Tutto qua….

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Riteniamo che se non è così semplice dare un volto a FFC, che se c’è la possibilità di essere CreaTTIvi a 360°, vuol dire che FFC non ha sicuramente un schema di riferimento da cui attingere.

      Questo conferma la mancanza di un paradigma specifico nel settore culturale del crowdfunding e che per FFC è una grande opportunità.

      Il confronto in corso è per FFC un’importante palestra che gli consentirà di indossare il vestito migliore. Ora siamo in sartoria e domani sera vi mostreremo il capo con le migliorie effettuate grazie agli ultimi spunti di riflessione. Per ora possiamo solo dire GRAZIE del vostro contribuito! :-)

       

      @ Nicola: non ci hai ancora detto cosa ne pensi dell’ultima versione! :-)

      @ Alessandro: aspettiamo il tuo feedback sulle rettifiche fatte sulla compartecipazione condivisa e la community!

      @ tutti gli altri: aspettiamo naturalmente anche voi!

       

      Nota metodologica:  l’ultima versione della scheda di progetto è quella salvata nel corpo della discussione mentre la versione precedente è caricata come allegato.

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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Caro Antonio,

      vi chiedo scusa avevo letto la versione 3 documento doc. e non quanto sopra riportato nel corpo della discussione. Ho notato che l’idea è stata descritta tenendo presente alcune indicazioni che avevo precedentemente riportato. Mi fa piacere, in più non è cambiata la mission progettuale ma solo riportata ad un significato più ampio di  “giardino” web. Insisto ancora su alcuni concetti importanti legati ad elementi valutativi su cui bisogna prestare attenzione.

      Nel punto 1.1 mentre è stata, a mio parere, definita meglio la descrizione dell’idea ed a chi si rivolge non vedo elementi caratteristici che definiscono il perché, e cioè il bisogno che soddisfa. Magari cerco di essere più chiara:

      I bisogni dei consumatori dovrebbero guidare il processo di innovazione di qualsiasi iniziativa. Purtroppo molto spesso questo non accade perché spesso non si comprende che cosa effettivamente sia un bisogno per il consumatore. Il servizio da voi offerto non deve esprimere quindi un bisogno immediato del consumatore, nel senso di “…mettere in rete chi produce cultura con chi può sostenerli economicamente (fulcro della vostra idea). Sono invece le “risposte innovative, migliorative ed alternative” ad un bisogno del consumatore che comportano il soddisfacimento dei bisogni.  Spero di aver chiarito il concetto.

      Parlate di fundraising innovativo, in che termini è innovativo? Posso immaginare un processo creativo (e qui spero di darvi spunti di analisi) legato alla gestione creativa dei processi connessi, quali la comunicazione, la presentazione, la gestione del contatto, la chiusura di un accordo, sia esso di partnership, di sponsorizzazione o altro, ma sopratutto realizzare basi per creare proposte di partnership ad hoc, oltre che metodi vincenti per approcciare il donatore,sia esso sponsor, o altro.

      Sul punto 1.2 descrizione tecnica dell’idea progetto: Parliamo “…dall’analisi della realtà di crowdfunding sul web è emerso che…” e concludiamo con l’indicazione che FFC è un progetto in gestazione su kublai. A dispetto dei già pochi 1.000 caratteri di descrizione richiesti, nulla diciamo in merito ad una descrizione tecnica dell’idea progetto se non che “….La raccolta si baserà su un sistema di promesse (mai sentito!!) fondate sulla responsabilità condivisa: ogni donatore sarà un tassello fondamentale per il raggiungimento del budget del progetto a cui seguirà la raccolta delle somme attraverso paypal, carte di credito e campagne sms. FFC si auto-sosterrà con una % delle donazioni raccolte”. (non mi pare si richieda in questo punto un’analisi su come si sostiene FFC ed ad ogni modo la % varia secondo il progetto??)

      Ciò che viene richiesto in questo punto è illustrare le metodologie e le tecniche di realizzazione di iniziative di raccolta fondi; come progettare, gestire e coordinare un ciclo di attività di fundraising. Magari anche premettere come individuare le possibili fonti di finanziamento utili a finanziare un progetto artistico e  culturale, sia sotto il profilo del fundraising che sotto quello dello sponsoring: enti pubblici enti pubblici locali, nazionali, europei, enti e soggetti a partecipazione pubblica e di interesse pubblico, aziende private, pubbliche, municipalizzate e a partecipazione statale, ministeri e soggetti di interesse privato come le fondazioni e le associazioni.

      Il tempo stringe e mi auguro che nel nuovo vestito che state realizzando e che posterete domani riuscirò, finalmente, ad individuare questi elementi che costituiscono (ribadisco) elementi di valutazione. Scusatemi se sono diretta e se vi ho martellato. Prometto che non lo farò più…

      Angelita  

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Pubblicata nella discussione la versione in corsa per la candidatura a Creative Clusters!

      Non è un nuovo vestito, ma sicuramente calza meglio.

      Alcuni spunti troveranno maggior spazio nel documento di progetto di FFC a cui a breve torneremo a lavorare.

      Alcuni contributi, invece, avevano bisogno di una maggior chiarezza di cosa FFC si proponesse di essere… speriamo sia più chiaro in questa stesura.

      Letto il documento, accompagnate le riflessioni con la traccia audio presente sulla home del progetto: desidera raccontare cosa FFC farà.  Se vi chiederete cos’è il primo rumore, sappiate che è una bicicletta! :-)

      P.s. Il jingle della chitarra è produzione propria, vi piace?

       

      Nota metodologica:  l’ultima versione della scheda di progetto è quella salvata nel corpo della discussione mentre la versione precedente è caricata come allegato.

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    • Avatar di Alessandro
      Alessandro
      Partecipante

      Ciao Angelita,

      ho letto più di una volta i tuoi interventi, e come sempre, prendo nota delle tue analisi perchè le considero preziose per sviluppare una conoscenza diretta sull’argomento.

       

      Provo a questo punto a dire la mia, tenendo conto di come si sono sviluppati complessivamente gli interventi in questi giorni, e provando a ri-focalizzare l’attenzione sull’idea iniziale, che considero ancora valida seppur  -a ben considerare la ricchezza e la varietà dei diversi contenuti emersi in queste pagine- limitata all’azione di raccolta fondi fra pari attraverso la rete, che diversamente da altre tecnologie, ha il vantaggio di livellare tutte le gerarchie precostituite. (Evvai!)

       

      Molti degli interventi in queste pagine hanno fatto emergere importanti nodi che sarebbe opportuno tenere in considerazione per una futura implementazione del progetto, e c’è di che far felici i teorici della progettazione partecipata, e gli entusiasti come me.

      Ma qual’è infine il meccanismo elementare alla base di tutto questo complesso mondo che sta lentamente emergendo? A mio avviso, proseguire lungo il solco tracciata nelle premesse, potrebbe avvicinarci alla (prima) soluzione: le persone finanziano i progetti che ritengono interessanti attraverso semplici tools basati sul web, con il doppio fine di generare attorno a queste azioni un identità forte, tale da costituire le basi della community di FFC.

      La famosa piattaforma web dovrebbe riuscire ad attirare e mantenere viva nel tempo l’attenzione di migliaia di persone pronte a contribuire perchè in fondo l’obiettivo è finanziare attività culturali che si svolgerebbero a pochi isolati dalla proria abitazione. Se è facile intuire il vantaggio per le associazioni, è più difficile definire con chiarezza cosa ne guadagnerebbe il co-finanziatore, perchè forse non è così scontato. Riflettevo in questi giorni sull’iniziativa di co-finanziamento del Louvre segnalata da Nicola, e sebbene sia ridicolo qualsiasi paragone con un’istituzione così prestigiosa, non è (sempre a mio avviso) banale considerare come stimolo per il finanziamento di un attività culturale, la volontà di acquisire un certo “riconoscimento sociale”, nella forma che è ancora tutta da definire: divenire cioè una sorta di pseudo-finanziatore virtuale potrebbe costituire la base per le interazioni proposte dal servizio, come per foursquare il sistema di checkpoint.

       

      A mio avviso, in ottica di startup, l’attenzione dovrebbe focalizzarsi proprio nella modalità con la quale questo network di virtuosi cittadini si costituisce, definendo con chiarezza le modalità d’interazione, i fini ed i vantaggi (in termini di “status” e partecipazione agli eventi) che il finanziatore ne trarrebbe partecipando.

      Per concludere, costituite queste fondamenta, che per intenderci consisterebbero nel raggiungere un numero di co-finanziatori ed associazioni tale da affermare inequivocabilmente l’utilità del servizio, si potrebbe passare all’implementazione di un modello di sponsorizzazione “complesso”, avendo però dalla nostra parte un bacino d’utenza e presumibilmente una notorietà tale da attirare eventuali sponsor.

      insomma, finanziare è UN’ESPERIENZA!

       

      Angelita, (e Nicola, Walter, Federico V, Antonio e naturalmente tutti gli altri) pensi che in qualche modo questa mia visione sia coerente con quanto detto e fatto fin ora?

      Spero vivamente di non aver gettato altra carne al fuoco, convinto invece di fare una sintesi..

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Caro Alessandro, siamo in sintonia e le parole “finanziarie è un’esperienza” danno l’idea di ciò che FFC si propone di raggiungere: consentire agli utenti del servizio, richiedenti e donatori, di rimanere in contatto per condividere nel tempo gli stessi valori.

      Il lavoro fatto finora è stato bello e siamo pronti per chiudere l’abstract da consegnare. I passi da fare sono ancora tanti e il tuo contributo, ricco di spunti, sarà importante ora che dovremo passare all’elaborazione del documento di progetto e alla fase operativa.

      Nel vestito migliore, FFC va avanti. :-)

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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Caro Alessandro,

      innanzitutto grazie per il tuo intervento. Ogni discussione propositiva e costruttiva deve partire, di base, da un confronto ( magari anche da un contrasto di vedute). Nel mio lavoro ho sempre operato in questo modo, spesso rompendo…. gli schemi per verificare l’effettiva stabilità e forza dell’idea. Questa opportunità me l’hai concessa tu e di ciò ti sono grata. Antonio, evidentemente, è occupato e concentrato su altro, oppure non è interessato. Riconosco che, nel quadro complesso di questi giorni, hai avuto la capacità di fare sintesi. Io non sono dotata di questo dono, in effetti, in particolare quando il tema mi sta a cuore.

      Sono andata a rileggermi i miei interventi ed ho riscontrato che ho focalizzato, estremamente, l’attenzione sui fattori di successo dell’iniziativa e su ciò che veniva richiesto dal bando in oggetto. Di fatto, il bando rappresenta una selezione ad un percorso di laboratorio per la realizzazione di un progetto d’impresa e, tra i 30 selezionati, le 5 migliori business ideas, verranno affiancate gratuitamente da specialisti, in un percorso di sviluppo del proprio business plan, all’interno dell’area di pre-incubazione di Città della Scienza. Di fatto, l’opportunità di redigere un progetto, sarà data a loro, successivamente, mente io ho cercato di spingerli, da subito, a redigere un quadro progettuale. Mi è parso (lo dico a mia discolpa) che le domande (seppure con spazi ridotti: 1000 caratteri) fossero così dirette da dover delineare, già in questa fase, una idea progettuale, più strutturata, su cui era necessario usare criteri di efficienza, efficacia, economicità, coerenza e cantierabilità (in fondo poco!!!).

      Potrei essermi sbagliarmi, anzi a questo punto vorrei proprio essermi sbagliarmi…

      Ad ogni modo, uscendo fuori dal contesto FCC, condivido estremamente il concetto, da te espresso chiaramente, di “raccolta fondi fra pari attraverso la rete, che ha il vantaggio di livellare tutte le gerarchie precostituite”. La raccolta fondi deve essere interpretata non come solo la singola attività di raccolta di denaro ma anche come quella di ricerca e fidelizzazione di sostenitori; è la capacità di coinvolgere risorse su una causa culturale (in questo caso). Ma la raccolta fondi è, al tempo stesso, un metodo e una tecnica, e, per piccole e nuove realtà, può apparire di difficile realizzazione. Ecco perché ho cercato di puntare l’attenzione più sul contesto collaborativo creato via web e su tre aspetti fondamentali:

      1. innanzitutto sapersi differenziare: offrire un servizio che altri non sono in grado di gestire;

      2. avere un’anima e gestire un progetto che ha veramente qualcosa di speciale;

      3. eccellere nell’esecuzione del progetto anche se di piccole dimensioni.

      Fare raccolta fondi significa instaurare un rapporto di reciprocità tra due soggetti: sarebbe infatti utopico credere che il donatore venga spinto al gesto di solidarietà dalla “bontà” del progetto sociale. Ecco perché è importante, iniziare a prendere in considerazione le potenzialità messe a disposizione dai nuovi mezzi di raccolta fondi e in particolare, la Rete. Internet e’ uno strumento che può assumere livelli straordinari di utilizzo e che presenta un potenziale ancora poco esplorato: permette di fare comunicazione a bassi costi e massima velocità, consente una buona segmentazione del target, una notevole flessibilità, una personalizzazione dei messaggi, e una buona redemption.

      La chiave del successo e’, in effetti (come tu evidenzi) dimostrare che esiste una ragione per cui gli individui, le istituzioni e le aziende donano a un’organizzazione. Finanziare è una ESPERIENZA, finanziare è una OPPORTUNITA’ che viene concessa per realizzare una esperienza. Tendendo sempre ben presente che…le persone donano a persone.

      Grazie Alessandro, un caro saluto a presto

      Angelita

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ciao Angelita,

      mi dispiace che il commento postato il 17 dicembre tu non l’abbia recepito con riferimento anche ai tuoi commenti. In particolare ci riferivamo anche a te quando indicavamo che “Alcuni contributi, invece, avevano bisogno di una maggior chiarezza di cosa FFC si proponesse di essere… speriamo sia più chiaro in questa stesura”. Abbiamo preferito rispondere con la stesura del nuovo abstract ( in linea con l’obiettivo di questa discussione: presentare il documento a CC!) cercando di rendere più chiari alcuni passaggi. Tuttavia, è forse il caso di rafforzare alcuni concetti.

      Paragrafo 1.1: fare fundraising per la cultura attraverso micro contributi è l’innovazione di processo che intendiamo proporre! Ad oggi non abbiamo trovato iniziative che operano in questo senso. Il bisogno latente che intendiamo stimolare è poter consentire ai potenziali utenti della piattaforma di donare per la cultura in modo partecipativo creando senso di comunità.

      Paragrafo 1.2: FFC non intende “progettare, gestire e coordinare un ciclo di attività di fundraising”. FFC si propone semplicemente di creare il ponte tra i due poli.

      Il tuo contribuito è e sarà importante per noi così come quello di tutti gli altri che con gioia ringraziamo per il supporto finora ricevuto. Naturalmente, qualcuno però il timone lo deve anche tenere saldo nel seguire la rotta verso nuove visioni! :-)

      A presto

    • Autore
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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ciao a tutti!

      La stesura dell’abstract è finalmente giunta al termine! E’ stata una lotta contro il tempo e i 6.000 caratteri, ma ce l’abbiamo fatta grazie al contributo di tutti quanti! Possiamo finalmente dire che siamo in gara e il testo definitivo lo trovate nel corpo della discussione.

      Siamo soddisfatti del lavoro, soprattutto per un motivo: è stato un grande esercizio per tracciare le linee guida dei prossimi step e per poter passare ad una fase più operativa nella redazione del documento di progetto.

      I risultati del bando si sapranno a fine gennaio… è arrivato il momento di incrociare le dita! :-)

    • Autore
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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Ciao Alessandro

       

      Tocchi dei punti che nel mio caso sfondi porte aperte…non ti ho risposto prima perchè in questi giorni sono davvero preso da diverse priporità, ma voglio farlo in maniera emotiva e creativa, non discorsiva.

       

      “Raccolta fondi fra pari attraverso la rete, che diversamente da altre tecnologie, ha il vantaggio di livellare tutte le gerarchie precostituite. (Evvai!)”

      Il 30 Novembre al volo e in 3 ore, per un contest a cui mi ha chiamato un amico, Stefano, videomaker iscritto anch’egli in Kublai, abbiamo realizzato questo corto, proprio sul “livellare le gerarchie”…

       

       

      divenire cioè una sorta di pseudo-finanziatore virtuale potrebbe costituire la base per le interazioni proposte dal servizio, come per foursquare il sistema di checkpoint

       

      Esattamente è quello ciò che immagino con piattaforme come FooTour, che facilitano le interazioni socializzanti e FooTour è qualcosa che assomiglia molto a Foursquare, e permettimi a ragione credo che sia anche meno banale e meno modaiolo, cioè cerco di sondare una tendenza futura di questi processi, senza calvalcare troppo l’onda del momento.

       

      L’esperienza poi trasversale (crossplatform) del fundraising io la vedo utile sopratuttto in cluster e in determinati ambienti che ne possano essere i beneficiari, piuttosto che il singolo progetto che difficilmente potrebbe reggere la massa critica di finanziamento.

       

      Tutto questo messo a sistema in un quadro complesso come ben dici, di interazioni che generano valore, come sto/stiamo cercando di fare col Peeripato, di cui Fund For Culture si sente un importante tassello, appunto del funding.

       

      finanziare è UN’ESPERIENZA!

       

      Esattamente Alessandro, proprio per questo che con Jo Kino, del Kinovan, anch’egli nel Peeripato, ci sta venendo in mente, di realizzare un documentario sulle nostre esperienze progettuali, da realizzare in crowdfunding, in cui non viene finanziato solo il documentario stesso, ma i progetti realizzati diventano parte integrante di questa esperienza, per cui il prodotto finito docu-film,qualora sia stato realizzato, conterrà anche gli strumenti che chi lo visionerà avrà contribuito a finanziare e potrà sentirsene parte e proporre eventuali interazioni.

      Ma questa è un’altra esperienza che stiamo appena scrivendo!

       

       

       

       

       

       

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    • Autore
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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
      Partecipante

      Ciao caro Antonio,

      ho letto tutto. Dalla versione iniziale a quest’ultima se ne sono fatti passi in avanti, vero? Complimenti, questo lavoro è frutto di un grande impegno e noi non vi abbiamo certo reso la vita facile, in quiesti giorni. FFC oggi vive con una sua struttura ed una sua organizzazione e presenta grandi potenzialità. In bocca al lupo….. e non abbandonateci… Siete parte di noi… ed ora, ho la sensazione che ci stiamo salutando e, quindi, già mi mancate. Un saluto caro a presto.

      Angelita 

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    • Avatar di Federico
      Federico V.
      Membro

      In bocca al lupo ragazzi, non sono chi siano gli altri che si presentano ma il vostro progetto merita sicuramente!!!

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ciao cara Angelita,

      grazie all’operato di tutti abbiamo fatto tanti, tanti passi avanti! Grazie a Kublai ci sentiamo più forti! :)

      Nessun saluto! E’ vero che abbiamo finito l’abstract per Creative Clusters, ma ora abbiamo da lavorare al documento di progetto che con un respiro più ampio amplificherà l’analisi finora condotta. E quando dico “abbiamo” siamo tutto il gruppo di FFC! Mica potevate pensare di cavarvela così?! :)

      Abbiamo raggiunto un obiettivo, ora immediatamente guardiamo avanti e daremo impulso alla discussione sul documento di progetto. Quindi, ci trasferiamo solamente!

      Qui a Kublai abbiamo piantato le tende, ci sentiamo “a casa” e non abbiamo alcuna intenzione di smontarle! :-)

      Penso che difficilmente sentirete la nostra mancanza!

      Un abbraccio e …. CREPI!

       

       

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      CREPI! :)

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      La mappa che ho abbozzato al volo per questioni di tempo, è solo la punta di iceberg di un progetto complesso, che ho in mente, che riguarda un possibile terremoto nel servizio creditizio, che io non conosco bene ….ma voi si.

      Ma mettendo insieme queste intuizioni, servizi ed i portatori di interesse si possono immaginare dinamiche nuove e interessanti!.

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alessandro
      Alessandro
      Partecipante

      Walter, il cluster dedicato alle università, mi porta lontano… Questo perchè
      chi ha frequentato o frequenta come me il Politecnico di Milano o un
      qualsiasi altro corso di studi in design o architettura, ha ben presente
      l’incredibile quantità di progetti che vengono prodotti dagli studenti
      ogni anno, e che fine fanno? Molti, moltissimi, finiscono il proprio
      iter progettuale all’interno di un portfolio, dove purtroppo il render
      conta molto più del contenuto, ed altri, ma pochi, pochissimi direi,
      inboccano il difficile sentiero che un giorno magari li trasformerà in
      realtà.

      In questo contesto, un progetto come FFC (o meglio una sezione dedicata alle attivitò universitarie) comporterebbe diversi cambiamenti
      positivi ed auspicabili, fra i più importanti:

      fornire un concrerto stimolo agli studenti (come me), la speranza cioè di lavorare a qualcosa che potrebbe realmente concretarsi o
      quantomeno avviarsi, oltre che costituire uno spazio adeguato per il
      confronto inter-corso ed inter-universitario, anzi mi soffermerei in
      particolare su questo, perchè per quanto ne sono a conoscenza, non
      esiste una pratica di scambio consolidata fra gli studenti universitari di queste materie, che
      sappia avvalersi delle diverse competenze necessarie fornite dai differenti corsi di studi, per lo sviluppo di
      un progetto.

       

      Condivido in pieno la mappa di Walter, e proporrei in seguito di approfondirla.

    • Autore
      Articolo
    • FFC parteciperà alla prima fase di Creative Clusters!!!!!!

      Ci siamoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!! :)

       

      Grazie a tutti quelli che ci hanno supportato e aiutato!!! E’ un traguardo per tutti noi!

       

      Allegati:
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    • Autore
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    • Avatar di Federico
      Federico V.
      Membro

      Bravissimi, sono orgoglioso di voi!!!

      Teneteci informati sugli sviluppi ovviamente e qualsiasi supporto serva… siamo qua.

    • Autore
      Articolo
    • Grazie, grazie, grazie!!! :)

    • Autore
      Articolo
    • Complimenti ragazzi!!!!!

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