Una prima idea di piattaforma: cosa ne pensate?

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  • Una prima idea di piattaforma: cosa ne pensate?
  • Iniziato da Antonio Scarpati Avatar di Antonio

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
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      Seme, Goccia o Coccinella?
      Stiamo lavorando al documento di progetto e siamo giunti al punto in cui è divenuto importante strutturare la piattaforma! Ed eccoci qui con una nuova discussione in pieno stile crowd per ascoltare i vostri pareri, suggerimenti e critiche.
      Obiettivo: ACCATTIVANTE, SEMPLICE, NUOVO.
      Facile… no? :)

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
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      Ciao Antonio

       

      confermo le impressioni che ti avevo già scritto in bacheca.

       

      Direi che questa presentazione merita un aggiornamento rapido in cui si inizino a vedere le funzionalità.

       

      Per il momento andate avanti con il ppt, è un buon modo per avere tutto sotto controllo.

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    • Avatar di Francesca
      Francesca S.
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      Ciao, per quel che posso vedere e capire qui… renderei il tutto un filo meno “romantico”, più pragmatico, che sproni all’azione. Per trovare il giusto stile comunicativo valuteri tante opzioni, farei molte prove diverse, anche quella “impersonale” à la Amazon, arricchita.

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      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ciao Francesca, grazie per aver aderito al gruppo!

      Troppo romantico? Meno male che ci siamo trattenuti! ;)

      Sicuramente lo stile che vorremo dare alla piattaforma è quello di un caldo abbraccio che ispiri fiducia e senso di partecipazione. Si tratta di micro-donazioni ed è fondamentale raggiungere questi obiettivi comunicativi altrimenti l’invito all’azione potrebbe non essere accolto.

      Amazon ci piace per la sua usability: consente di acquistare facilmente.

      Stiamo studiando la usability di FFC per rendere semplice il raggiungimento dell’obiettivo della piattaforma: “goccia a goccia dare vita alla Cultura” per migliorare la nostra terra.

      La differenza che emerge rispetto ad Amazon, in prima battuta, è che soddisfa un bisogno e/o desiderio definito, mentre FFC intende stimolare un bisogno latente grazie ad una  “social user experience” implementata con gli strumenti del Web 2.0. Un tocco di “personalità”, secondo noi, ci vuole per colmare questo mare!

      A presto e grazie ancora per la tua partecipazione!

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ciao Nicola,

       

      aggiornato il ppt!

      Abbiamo fatto quale passo avanti ed ora attendiamo qualche feedback!

       

      Nel frattempo… proseguiamo! :)

       

       

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      Nicola Salvi
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      Ciao Antonio

       

      condivido il pensiero di Francesca. Se devo versare soldi, la cosa che più conta, a mio modo di vedere, è l’accountability e la serietà.

       

      Le scelte di comunicazione non partono dalla pura creatività, ma rispondono ad obiettivi precisi. Cosa frena i donatori a versare soldi on line? Chi sono i potenziali donatori on line?

      bene, rispondere a queste domande serve a trovare la giusta strategia di comunicazione

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      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ciao Nicola,

       

      condivido pienamente  l’accountability e la serietà affinché le persone decidano di donare utilizzando la nostra piattaforma.

      Quando rispondevo a Francesca intendevo riferirmi ad una scelta grafica più “emozionale” rispetto a quella di Amazon che consenta, comunque, di non pregiudicare l’affidabilità. Sul tema inoltro due link che ci piacciono particolarmente:

      http://www.bgca.org/Pages/index.aspx

      http://getcreditable.com/

      Sul tema delle criticità, stiamo studiando alcuni testi della Nielsen Norman Group per l’usability: le problematiche più rilevanti sono la chiarezza degli obiettivi della piattaforma, il modo in cui intenderà utilizzare i soldi raccolti nonché un’architettura del sito confusionaria. Stiamo raccogliendo tanti spunti che presto speriamo di implementare nella realizzazione del sito.

      Per quanto riguarda i potenziali donatori… tutti! ;) 

      Riteniamo che una strategia di comunicazione che preservi questi elementi non ostacolando l’accesso alla “folla” possa essere un giusto percorso.

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      Nicola Salvi
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      ciao Antonio

       

      il target “tutti” è un non target. vi muovete on line, quindi già gli utilizzatori di internet sono un target più definito. Non solo, quelli che fanno transazioni on line sono ancora di meno. Ecco una nuova selezione che vi racconta chi sono le persone con cui dialogate.

      Detto questo, rispetto al profilo del tipico donatore italiano off line, internet è piuttosto fuori target dato che le età medie non coincidono.

      Come ulteriore selezione, la maggior parte degli italiani attivi on line usa prevalentemente solo alcuni siti: è un web piuttosto concentrato. Questa informazione dovrebbe farti pensare al fatto che, essendo voi una iniziativa filantropica, potreste percorrere la via delle alleanze in modo proficuo.

       

      Insomma, il target è un tema serio che va affrontato puntualmente per non scottarsi troppo dopo. D’altra parte, nessun potenziale finanziatore vi darebbe una lira di credito senza una analisi puntuale del target.

       

      Allo stesso modo, iniziative culturali di rilievo che volessero usare la vostra piattaforma, sarebbero preoccupate di fare una scelta giusta e vorranno sapere qual’è il vostro target.

       

      Non dico che dovreste conoscere persona per persona, ma quasi…

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    • Avatar di Francesca
      Francesca S.
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      Ma come fanno a indagare questo target di “donatori” online? Dove trovano i dati, e quali variabili devono considerare?

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Ciao Francesca

       

      ci sono diverse ricerche sui donatori e su dove si concentrano le risorse donate: attività sociali, cultura, bambini, malattie, ricerca, ecc…

      Poi ci sono diverse ricercheche fotografano chi sono gli utenti di internet.

      A questo punto vanno incrociate per capire a chi ci si rivolge.

       

      Per esempio, se esce fuori che un target definito è quello dei maschi benestanti tra i 45 e i 55 anni, forse la scelta comunicativa delle coccinelle non è la più adatta…

      Invece potrebbe trattarsi di donne tra i 25 e i 35 e magari quella strategia di comunicazione potrebbe funzionare… 

      Io non lo so, ovviamente, si tratta di una analisi tutta da fare

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      Francesca S.
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      Ottime fonti, grazie!

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    • Avatar di Antonio
      Antonio Scarpati
      Partecipante

      Ciao Nicola,

       

      condivido pienamente tutte le riflessioni da te formulate. L’analisi del target è un tema che più volte è stato al centro delle nostre discussioni. “Chi Siamo e a chi ci rivolgiamo?” è la domanda che frequentemente ci poniamo quando ragioniamo sul da farsi. 

      Inoltre è un dato fondamentale per l’analisi economica-finanziaria del progetto e per impiantare un’analisi per scenari: senza un’analisi attenta di questo aspetto, le ipotesi di sviluppo risulterebbe poco robuste per non dire fragili.

      Quando banalmente indicavo “tutti” avevo ragionato in termini di usabilità: un sito a portata di “tutti”! :)

      Grazie mille per i link: sono una vera miniera! 

       

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