• ciao marta
     
    hai mai pensato che questa tua ricerca continua meriti un nome e magari un blog dove raccontarla?

  • ps: se qualcuno fosse interessato a collaborare attivamente nel progetto può scrivermi in modo da poterci vedere e collaborare

  • Buon giorno a tutti
    scusate la lunga assenza ma quando non hai un lavoro fisso e quello da libero professionista vacilla, causa crisi economica, diventa difficile cercare di realizzare un progetto come questo:
    1. liv economico
    2.liv organizzativo
     
    Servono fondi ma prima di tutto la creazione di un gruppo di persone interessate a lavorare a questo progetto lasciandomi l’aspetto creativo, unico mio interesse.
     
    In questo periodo sto sperimentando una tecnica performativa del Real Time Composition, studiata in residenza a Polverigi con Claudia Dias e farò un workshop gratuito sulle nuove tecnologie. Spero di trovare forze e aiuti per realizzarlo.
     a presto 

  • Ciao Marta,
    a che punto sta il tuo lavoro? Attendo tue notizie ribadendoti il mio interesse verso il tema da te trattato. A presto
    Angelita

  • Grazie Marta,
    Sono contenta di sostenerti nella realizzazione dell’intero documento progettuale. Faccio parte dello staff di coaching di kublai, sono esperta in sviluppo locale e mi occupo in particolare di individuare potenziali finanziamenti pubblici, di supporto in fase di start up e di sostegno delle idee imprenditoriali. Pertanto da qui puoi avviare una discussione ed inserire i documenti. Io attendo di leggerli. A presto
    Angelita

  • Ciao Angelita
    ieri sono stata al convegno sulle identità virtuali. E’ stato molto interessante e si è parlato della sicurezza sul web. Scopo del mio progetto è anche quello di insegnare ai ragazzi a utilizzare internet quindi, se posso darti un consiglio, è bene che tua nipote usi internet e che lo faccia in presenza di un adulto o che impari a chiamare te o i suoi genitori nel caso in cui le chiedano qualche informazione sulla privacy e sulla registrazione dei suoi dati. Internet è come camminare per strada, non bisogna avere paura ma imparare a camminare senza farsi male. I bambini/ragazzi parlano tra di loro e si confrontano quindi è meglio che sappiano la verità e che vengano a conoscenza delle cose da persone di loro fiducia anzichè da altri. Questa è la mia opinione e il tutto per dirti di non sentirti in colpa, le nuove generazioni appartengono all’era digitale e la tecnologia diventerà sempre più invasiva.
    Per quello che riguarda il mio progetto, volevo collaborare con le scuole. Non so se sia possibile attivare questo laboratorio nelle scuole (forse quelle private) a causa dei tagli, comunque volevo trovare il modo per collaborare.
    In questi giorni sistemerò meglio il mio progetto, quello su kublai è ormai vecchio e da cambiare quindi se vuoi occuparti del budget sarei più che felice. IO non vorrei occuparmi di tutto, mi interessa scrivere bene il progetto e occuparmi del laboratorio in Italia e all’estero Ho fatto l’albero dei problemi e logical framework.Sai se e come posso allegare i vari doc? Seguirò anche tutti i tuoi consigli, cercherò altri alleati su kublai.
    grazie di tutto, a presto
    marta

  • L’altro giorno mia nipote mi chiedeva, come mai il padre (mio fratello), continuasse a ripetergli che nel collegarsi ad internet bisognava stare attenti e che è un mondo a volte pericoloso. Ho avuto difficoltà a risponderle. Non volevo smentire quanto aveva detto mio fratello, ma volevo anche sottolineare l’importanza e l’utilità di muoversi e di conoscere sin da piccoli questi ambienti. Ero stata io l’artefice di tutto ciò, avendole regalato un computer e realizzato il suo collegamento ad internet.
    Leggo su internet e riporto espressamente:
    - Il confine fra normalità e patologia, per chi si “moltiplica” in più identità, è dunque molto sottile, l’adozione di una nuova identità può essere pericolosa laddove diventi un’abitudine irrinunciabile che può generare un profondo conflitto psicologico arrivando ad impedire di distinguere la realtà dalla fantasia e quindi chi si è da chi non si è”. – Ritengo si debba riflettere sui cio.
    La maschera, di cui anche tu parli, consente di entrare in relazione con gli altri da una posizione di forza, determinando una sensazione di forte espansione del proprio Io, di un potenziamento della propria identità personale. Di conseguenza alcune persone possono arrivare a convincersi di essere veramente il personaggio che si sono create e considerarlo migliore di quello reale, quindi maggiormente degno di esporsi e farsi conoscere. Talvolta questo basta a far sì che venga privilegiata la modalità virtuale di relazionarsi al punto da inibire le relazioni sociali reali.
    Queste situazioni, ed in particolare quando parliamo di giovani, possono considerarsi rischiose? E’ importante che anche la scuola eserciti un ruolo in tal senso? Perché non proponi il tuo spettacolo nelle scuole?
    Ho divagato, perché il tema è interessante ed a volte siamo impreparati ad affrontarlo (almeno io lo sono). Rispetto al tuo progetto credo che tu possa trovare spunti e idee anche qui dentro kublai. Ti invito a condividere la tua idea con altre persone. Ricerca tra gli iscritti quelle che ritieni abbiano un profilo interessante e condividi con loro la tua iniziativa, vedrai che uscirà fuori qualcosa di buono.
    Rispetto al budget se vuoi posso darti una mano. Butta giù un documento di partenza e vediamo di lavorarci insieme. A proposito ma affronti tutto da sola o fidi sul sostegno di altri? Hai già individuato dei partner?
    A presto
    Angelita

  • Ciao Angelita
    grazie per il tuo commento e interesse. In queste ultime settimane ho incontrato un antropologo e performer per confrontarmi sul mio progetto. Come hai sottolineato anche tu punto di riflessione della performance potrebbe essere la maschera ovvero chi c’è dietro un’ID virtuale?
    In questi giorni sto cercando di lavorare allo spettacolo perchè prenda forma almeno sotto forma di “appunti-idee” per scrivere il budget.

    Intanto sto contattando videoartisti, informatici… perchè mi diano spunti e idee per realizzare lo spettacolo attraverso l’interazione con la tecnologia. Il budget deve essere contenuto quindi cerco soprattutto idee tecnologiche facili da realizzare durante lo spettacolo.
    Esempio:
    - uno schermo grande presente in una sala dove un performer parla con il pubblico che gli passa vicino attraverso la web cam.

    - un performer racconta di se attraverso le fotogrfie ma… il suo racconto non corrisponde alla realtà, la sua descrizione fisica è diversa come anche le foto del suo racconto.

    Da qui mi viene in mente anche un altro discorso, verità e finzione.

    Alle persone chiedo questo:
    cosa vorreste trovare e fare in uno spettacolo interattivo sull’identità virtuale?

    una ragazza mi ha risposto: scrivere un sms al computer che viene videoproiettato

    Domani andrò ad un convegno sull’identità virtuale che mi aiuterà ad approfondire la mia ricerca e trovare spunti per lo spettacolo.

    In questo periodo sto preparando uno spettacolo sul suicidio giovanile con l’interazione del video, media e internet. vi aggiornerò pian piano. grazie!!!! e attendo sempre commenti e suggerimenti e quant’altro. ancora grazie
    marta

  • Ciao Marta,
    da diverso tempo non leggiamo tue notizie. Voler responsabilizzare i giovani sull’utilizzo cosciente di internet e allo stesso tempo incentivare l’utilizzo della tecnologia come mezzo di comunicazione e ricerca di un linguaggio innovativo, è una ottima sfida. I giovani d’oggi – i cosiddetti “nativi digitali” – usano massicciamente le tecnologie e sono regolarmente connessi a internet, almeno durante il loro tempo libero. Da questi usi e da questa connessione nascono abitudini comunicative e culturali che essi vorrebbero poter applicare anche a scuola, sia in classe, sia nelle ore buche e quindi nei loro sfaghi.

    La realtà virtuale è vista come potenzialità di nuove esperienze e relazioni che ci consentono di entrare in rapporto ed in rapporti nuovi con personalità diverse e con diversi aspetti della nostra personalità. Una personalità che quindi diventa multipla, ibrida, creativa. La realtà virtuale ci permette di costruire mondi personalizzati in cui vivere e agire. Personalmente sono un’ osservatrice esterna ed estranea a questi fenomeni, ma sono ugualmente molto colpita dalla possibilità di giocare con la propria personalità. In rete puoi essere “uno, nessuno o centomila”, assumere una qualsivoglia identità, giocare a camuffare la tua personalità, cambiare sesso, età, credo politico e ideologico, potendo esprimere se stessi oppure inventare personaggi completamente fittizi. La tua iniziativa in cui ogni stanza rappresenta un mondo virtuale abitato da un personaggio-performer (virtuale o no) che racconterà al pubblico una storia attraverso la musica, il video e le fotografie realizzate durante un laboratorio, la cui performance si conclude in una stanza, dove il pubblico deve votare chi secondo lui non è un essere reale, rappresenta una nuova esperienza che collega sottilmente il virtuale al reale cercando di definirne le differenze. Mi piacerebbe approfondire. Hai già fatto qualche rappresentazione?
    A presto
    Angelita

  • Vedi altro