Ciao Maurizio! Grazie per avermi contattata…
Ho trovato molto interessante il tuo progetto, in particolare perchè ha nel binomio ‘teatro-giovani’ il terreno comune su cui entrambi operiamo. Il teatro è fondamentalmente relazione e interazione fisica ed emotiva fra gli altri attori e fra gli attori e il pubblico, rispetto ad uno spazio e ad un tempo che è ‘hic et nuc’.
Tuttavia, l’idea che un’espressione artistica così fortemente connotata, debba far propri altri linguaggi (come, ad esempio, quelli di tipo multimediale) è una sfida che va sicuramente lanciata. Nell’arco di 15 anni la nostra associazione è riuscita – esclusivamente attraverso il passa-parola e una rete di rapporti e collaborazioni con le scuole pubbliche – a coinvolgere nelle nostre attività laboratoriali circa 200 bambini e adolescenti all’anno. Cosa accadrebbe se a questo si aggiungesse altro? Se si battessero nuove strade?
Portare i ragazzi – i futuri usufruitori del ‘prodotto’ artistico – a conoscere il teatro facendosene protagonisti prima ancora che ‘spettatori consapevoli’ (come dici giustamente tu) è l’obiettivo primario per chi opera nel campo della cultura in generale e della didattica teatrale in particolare. La domanda “come coinvolgere un numero sempre maggiore di giovani” è oggi più che mai centrale, adeguare i mezzi e le tecniche di comunicazione è necessario, rendere la cultura un prodotto di largo consumo è auspicabile.
Sarò quindi ben lieta di confrontarmi con te… Cmq – come già ti accennava Alberto – Mariangela (il responsabile organizzativo della nostra associazione) sta a Roma, per cui un incontro vis-a-vis in loco non è da escludere, anzi.. per noi ‘teatranti’ è nella maggior parte dei casi fondamentale..
A presto e buon lavoro!

P.S. Non ho capito bene se lo spazio è già allestito o se è già operativo. In merito a questo la curiosità sulla sostenibilità dei costi di gestione nasce spontanea….

Gran bella idea, Maurizio.

Anche se non appartengo più, ahimè, ai “giovani”, continuo ad amare il teatro e L’India si presta molto all’idea di sperimentazione che proponi

Beh, ovviamente noi siamo solo contenti se cercate gente dentro Kublai. Anzi guarda, un gruppo teatrale interessante – che ha una forte specializzazione sul teatro con i diversamente abili – già in Kublai è questo. Puoi metterti in contatto in prima battuta con Alessandra o Cristina, ma tieni conto che poi una di loro (che credo sia addirittura il presidente) e si chiama Mariangela sta a Roma, quindi è anche facile incontrarsi.

Un altro gruppo milanese, ma con interessi in Basilicata, fa capo a Massimo. Queste sono persone che conosco personalmente come gente seria, che realizza cose e non fa solo discorsi.

Per Alberto ( e tutti gli altri) A proposito delle comunità di giovani che amano il teatro, abbiamo già una serie di piste, e anche il Teatro India ne ha, vista la sua attività in questi ultimi due anni. Contatti in corso e progetti in mente. Ma attraverso Kublai potremmo moltiplicare i contatti. Questo è quello che mi aspetto da K. Poi, naturalmente si potrebbero pensare ad eventi, incontri, ecc… Ma per costruire questo abbiamo un po’ di tempo. Il taglio potrebbe essere quello che ha anticipato Criscia.

Beh, vicino casa (quella ex e quella di cui sono ospite quando sono a Roma)…

Mau che bello rivederti attivo
Sono qui! E mi accodo alla domanda di Mister, la stessa venuta in mente a me leggendo.
Mi viene in mente, leggendo il tutto… che si potrebbe trattare di una specie di teatro sperimentale, dove per sperimentale non intendiamo le forme di teatro particolari (raccoglimento ed esercizi fisici che portano a una specie di concentrazione) ma sperimentale nel senso di multimediale. Oddio mi sembro marzullo quando parlo così

Bellissimo! Sai già dove andare a cercare le persone che comporranno la “comunità di giovani che amano il teatro”?

E: in che senso parli di un incontro con Kublai? Vedo un titolo, ma poi non mi sono chiari i termini di questo incontro, cosa ti aspetti da Kublai al di là del dovuto servizio di coaching

Ciao Maurizio, ci sono!