Descrizione
Prendiamo per scontato il bisogno di integrazione degli extracomunitari con la nostra cultura ed è giusto che sia così, ma quanto facciamo noi italiani per capire la cultura degli extracomunitari?
Ulteriori Informazioni
L'idea è nata così, per puro caso, come succede quasi sempre. Dove io abito ho potuto constatare che c'è un'alta densità di popolazione pachistana. Riscontro spesso che è difficile dialogare con loro, noi italiani di solito guardiamo l'extracomunitario con sospetto, ma è altrettanto vero il contrario.
Un anno fa ho conosciuto un giovane italiano che aveva imparato la lingua urdu, la cosa destò la mia meraviglia, di solito i giovani che amano studiare le lingue si avvicinano alle lingue più familiari a noi, come il francese, lo spagnolo, l'inglese, al massimo il cinese, il giapponese, ma l'urdu proprio, infatti ho scoperto che in Italia sono pochissimi quelli che lo imparano.
Cominciai a chiedermi: "Ma quale poplazione parla la lingua urdu?" Bene, avrete già capito che sto parlando dei pachistani. Guardandomi attorno ho visto un gran numero di pachistani solo nella città in cui vivo, e numerosi sono anche in altre città limitrofe.
Insomma, questo brillante giovane italiano ha offerto alla mia famiglia di farci da insegnante di lingua urdu, ora mia figlia 19enne è divenuta bravissima a dialogare con i pachistani, mio marito anche sta imparando bene, diciamo che quella più carente con la lingua, ahimè sono proprio io, devo ammetterlo.
La cosa si è evoluta, diciamo che per un anno, in casa mia, si è tenuto un corso gratuito per imparare la lingua urdu, ed ora c'è un bel gruppetto di 12 italiani che cercano di familiarizzare con i pachistani direttamente nella loro lingua.
Non vi dico la gioia e la soddisfazione nel vedere come queste persone, cambiano atteggiamento nei nostri confronti quando vedono che ci siamo presi la briga di imparare la loro lingua. Diventano subito più cordiali, sorridenti e ospitali.
Però mi sono resa conto che conoscere solo la loro lingua non basta. Molti che vengono qui dal Pachistan non vengono certo per farsi la vacanza, hanno problemi seri di sopravvivenza, di mancanza di cultura non solo occidentale ecc...
Non so come potreste aiutarmi, il mio sogno , come anche quello dei miei amici, sarebbe quello di aprire un centro di interscambio culturale, un luogo vero e proprio dove, quegli stessi italiani che hanno avuto la buona volontà di imparare l'urdu, a loro volta insegnino la lingua italiana a loro. Non solo, si potrebbero veramente ampliare in questo centro altre attività di interscambio culturale, come, per quelli meno istruiti, insegnare loro ad usare un pc, loro potrebbero insegnare a noi le loro usanze, la loro cucina, la loro musica, i loro prodotti di artigianato ecc...
Sarebbe davvero una grande cosa poter attuare un progetto di questa portata, fino ad ora , abbiamo fatto tutto a casa mia, ma capirete che non posso stravolgere completamente la mia intimità familiare e mettere la mia casa a disposizione dei pachistani.
Ci vorrebbe qualcosa che si possa attuare fuori dalle mie mura domestiche, semmai, per quelli che sono lontani, potrebbero darci una mano ad allestire almeno un sito con le informazioni giuste per queste persone che quando vengono in Italia non sanno niente di niente ...ecc....
Insomma, faccio un appello a chiunque può fare qualcosa in merito sia a livello reale, territoriale e sia a livello virtuale.
Grazie Kubli, un saluto da Carmen Auletta.