caro nicola,
come matureranno i giusti ritorni economici non ne ho idea. Come obiettivo mi sono messa, entro l fine del 2011 ( e già ci siamo) di fare almeno un progetto per ogni sezione. è stato fatto un evento, una etichetta, tanti laboratori, quasi un libro ( di prossima uscita spero), ma quello che manca è un cliente vero. essendoci molti studi di architettura, di design, di comunicazione, molta editoria a riguardo, la cosa che mi sarebbe piaciuta è ( che presunzione!!!) scegliere un cliente giusto con il quale poter fare un progetto a 360°, scegliendo via via le collaborazioni ad hoc. esempio: non è detto che per un’etichetta bisogna utilizzare un grafico, magari serve un incisore(!).
Farsi conoscere non è semplice, e tra gli impegni di studio come architetto e di sopravvivenza varia, ho un po’ perso l’obiettivo di far crescere questo progetto al quale tengo tantissimo. In più il team iniziale non ha dato grandi imput e sono sostanzialmente rimasta sola ad investire, ma non a lavorarci, all’occasione. Ho conosciuto Alberto Cotica all’hub di Milano, e mi ha affascinato il suo racconto su Kublai. Ma poi, mi sono un po’ persa nei meandri della sopravvivenza di questo difficile 2010-2011…hai qualche suggerimento?grazie alessia

Ciao Alessia, nulla da dire, hai un concept per il futuro molto ampio, direi una visione.
E’ un buon modo per partire.
Detto questo, a noi di Kublai piacciono le idee creative come la tua, ma cerchiamo di tenere il focus anche sulla sostenibilità economica: ogni attività dovrebbe avere un ritorno economico che garantisca continuità nel futuro.
Ora sei presa dalla fase di investimento, ma come pensi che matureranno i giusti ritorni economici?
 

Ciao cara Angelita, scusa per il ritardo nella risposta.
Hai proprio ragione, il progetto è ancora in divenire. Sto tentando di sviluppare tutte le aree con almeno un progetto concreto: ho realizzato un evento enogastronomico, una etichetta, degli articoli, e sto scrivendo un libro. adesso sto tentando di aprire in maniera concreta il mondo del design e dell’architettura enogastronomica. L’obiettivo è nel 2012 avere tutti i “campi” del progetto “aperti” con progetti concreti. Non è semplice e se hai idee o consigli, fammi sapere. Per quel che riguarda il sito hai ragione, ma visto che ho affrontato da sola tutti gli investimenti iniziali, il sito è un template che posso aggiornare io e che è costato molto, molto poco…un altro obiettivo per il 2012 è poterne fare uno nuovo. Ti ringrazio dell’interessamento. alessia

Ciao cara Alessia,
benvenuta in kublai.  Ho visitato il sito è mi convince e, nello stesso tempo,mi incuriosisce l’idea di sostenere progetti di cultura enogastronomica. Unire paesaggi, agricoltura, tradizione prodotti significa educare le persone ad un buon rapporto con la terra, conoscere l’origine degli alimenti che solitamente troviamo sulle nostre tavole, comprendere, in generale, le relazioni tra uomo-territorio-ambiente.  Douglas sosteneva che “gli oggetti e i modi del consumare e, più in generale, dell’abitare, costituiscono grammatiche utili agli abitanti (oltre che consumatori) per gestire il proprio quotidiano, i rapporti sociali e le relazioni territoriali”. Credo che tutto ciò sia in linea con la tua idea.
La domanda a questo punto nasce spontanea, cosa serve alla tua idea perché possa prendere slancio?
Il tuo sito presenta molti spunti di riflessione ma, ho avuto la sensazione, che tutto sia in una fase di progettazione e soprattutto in  divenire. E’ così? Conta pure sul mio aiuto se ritieni utile. Ti aspetto
A proposito del sito: ho trovato scomodo ritornare sempre alla home page per entrare nei dettagli del progetto, che per di più hanno un ordine chiaro e scorrevole. A presto.
Angelita