Nuova versione del progetto “lo cunto de li cunti”

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  • Nuova versione del progetto “lo cunto de li cunti”
  • Iniziato da Lorenza Colicigno Avatar di Lorenza

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    • Cari amici, ecco l’ultima versione del mio progetto. Spero di aver lavorato bene, seguendo le indicazioni di Federico e Augusto. Tutto è migliorabile, ovviamente. Attendo i vostri commenti. A presto, Lorenza

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Bene, bene. Leggeremo. Per ora ciao!

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    • Tra le espressioni del patrimonio culturale immateriale “l’oralità popolare” è forse quella che più di altre rischia l’estinzione e ciò è dovuto sia alla crescente incapacità di comprendere le lingue locali, sia, soprattutto, alla crescente incapacità di “raccontare”, di trasmettere saperi, valori ed emozioni attraverso questo particolare linguaggio, che coinvolge molto più della semplice “parola”.

      D’altra parte, per millenni gran parte dei saperi e dei valori sono stati trasmessi per via orale – non a caso si parla di “cultura orale” – e sarebbe profondamente sbagliato pensare che questo “sistema di trasmissione” sia rozzo e primitivo. In realtà è enormemente sofisticato, perché, per essere efficace, per lasciare una traccia nella memoria, deve coinvolgere tutti i sensi. Non a caso, i grandi narratori popolari utilizzano la simbologia, la mimica, i suoni, per trasmettere il loro pensiero. Molto, inoltre, è affidato all’improvvisazione, alla creatività del narratore e, soprattutto, alla sua abilità nel combinare parole, suoni e gesti in modo assolutamente funzionale allo scopo prefissato, sia esso ludico o educativo.

      Siamo di fronte, cioè, ad un sistema di trasmissione delle informazioni che coinvolge meccanismi cognitivi molto diversi da quelli che utilizziamo noi “alfabetizzati”, figli della civiltà delle immagini, della parola scritta e del linguaggio formale.

      In altre parole, stiamo parlando di un patrimonio di inestimabile valore la cui estinzione ci renderà tutti più poveri e meno creativi.

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    • Avatar di Federico
      Federico V.
      Membro

      Ciao Lorenza,
      ho letto l’aggiornamento e mi sembra che il documento, con i nuovi accorgimenti, vada benissimo.
      Ho solo due dubbi:
      1) Perchè la parte relativa al “chi siamo” non la inserisci nel documento vero e proprio? Si tratta di una storia così ricca di storie di successo che contribuirebbe sicuramente alla lettura del documento.
      2) Personalmente inserirei la storia dell’enclave albanese ancora prima, ovvero, anche in forma maggiornmente sintetica, alla fine del primo paragrafo, quello che termina con “Shen pali”. Chi non conosce la storia degli albanesi in italia già a questo punto potrebbe cominciare a chiedersi in che lingua sono epsressi i toponimici e perchè
      Sono solo dei dubbi che nulla tolgono al valore complessivo del documento che a me piace molto.
      A presto
      FV

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    • Sto preparando ancora della documentazione utile, aggregherò tutto al più presto. Grazie, Lorenza

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    • Molti progetti di questo tipo, in giro per il mondo, hanno avuto grande successo.

      Tutti si sono scontrati con la necessità, da una parte, di salvaguardare la lingua e l’espressività locale, dall’altra, di dare un taglio divulgativo a questo tipo di eventi e, quindi, di rendere fruibili tali espressioni culturali anche a chi non comprende quella lingua. A tale scopo si utilizzano, in genere, supporti visivi, ad esempio, “vignette” raffiguranti il racconto, o attori che mimano il racconto stesso.

      Possiamo chiedere ad associazioni che operano in questo settore all’estero di trasferirci la loro esperienza. Attendo un vostro eventuale ok.

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    • La mia idea era quella di utilizzare traduttori simultanei dal dialetto locale, dall’arbreshe, all’Italiano e all’Inglese, ma certo la tua idea mi sembra molto più creativa e quindi la sposo in pieno. Fammi sapere quali associazioni trovi disponibili a collaborare, in modo che possa inserirle tra i sostenitori dell’iniziativa. Grazie, innanzitutto, del tuo qualificatissimo supporto. Il 15 sarò a colloquio con la prof.ssa Del Puente dell’Università di Basilicata, coordinatrice del progetto ALBA (ATLANTE LINGUISTICO DELLA BASILICATA). per chiederle di entrare nel Comitato scientifico e di appoggiare la richiesta di patrocinio scientifico dell’Università di Basilicata. Darò notizia al più presto dell’esito del colloquio. A presto, Lorenza

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    • Giuseppe un p.s. per te.
      Per quanto riguarda le “vignette” questa competenza è interna ad Art Factory Basilicata, Per il resto contatta le Associazioni che possono dare un contributo per una traduzione creativa. A presto, Lorenza

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    • Condivido pienamente le tue considerazioni, quando parlo di questo progetto con qualcuno, dico sempre che non c’è molto tempo, che ogni giorno di ritardo nella sua realizzazione è un granello di memoria, immaginazione, di sapienza che scompare. Speriamo di riuscire al più presto a realizzare questo progetto e a contribuire a salvarne almeno qualche granello in più.

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