Maurizio ha eliminato il file magnacharta da magna charta il 24/6/2015
Descrizione
Una brevissima premessa storica – la Magna Charta
La Magna Carta ha appena compiuto 800 anni. Quando Riccardo Cuor di Leone morì, gli succedette sul trono inglese il fratello minore Giovanni Senzaterra (John Lackland), chiamato così perché aveva perso i suoi possedimenti in Francia. Giovanni, per difenderli e poi riconquistarli, dovette ingaggiare una guerra con il regno di Francia, finanziata tramite una forte tassazione dei suoi baroni, che ne denunciarono pubblicamente l’arbitrarietà. Durante l’incontro con i ribelli il 15 giugno 2015, fu costretto, in cambio della rinnovata obbedienza, a una serie di concessioni che costituiscono il contenuto principale della Carta, che confermava i privilegi del clero e dei feudatari, eliminando o diminuendo l’influenza del re.
Tra i punti fondamentali della Carta, ancora oggi validi, vi sono:
- il cosiddetto habeas corpus, cioè la garanzia di non poter essere imprigionati senza prima aver sostenuto un regolare processo,
- la proporzionalità della pena rispetto al reato.
Del documento restano solo quattro copie, essendosi perduto l’originale. Una copia recentemente restaurata si trova nella Cattedrale di Salisbury, città posta 90 miglia a sud-ovest di Londra.
Premessa metodologica – le carte dei servizi
Negli ultimi anni, vi è stato un fiorire di carte di pagamento, carte di debito, carte di credito, ma soprattutto di carte dei servizi, che abilitavano il possessore ad accedere (anche in maniera remota) servizzi di qualunque genere, fornendo servizi definiti personalizzati, o introducendolo in circuiti definiti esclusivi, ma che generalmente tali non sono, poiché il successo della carta di servizi è dato proprio dall’ampliarsi in maniera sovrabbondante dei servizi offerti (da una parte) e dei soggetti abilitati a riceverli (dall’altra).
Proporre una ulteriore carta dei servizi, magari di servizi culturali e ricreativi (cinema, teatro, librerie, visite guidate) appare inutile, anche per la necessità di competere con circuiti molto grandi, alimentati dagli stessi fornitori di servizi (e quindi a prezzo di costo). (v. Meglio campania artecard)
Dalla teoria e dalla pratica del project management (che sto studiando con scarso profitto, ahimé) ho imparato che nella gestione dei progetti è fondamentale la comunicazione del progetto stesso nei confronti di tutti quei soggetti interessati in qualunque modo alla sua realizzazione, definiti come stakeholders, cioè portatori di interessi a qualsiasi titolo.
Dai servizi ai soggetti (rivoluzione copernicana)
A questo punto del ragionamento diventava quindi necessario fare un passo indietro. Dai servizi ritornare ai soggetti, poiché ciò che mancava nel panorama dei servizi culturali era una piattaforma che definisse i soggetti interessati a fruirne, gli stakeholders, appunto.
Non sto dicendo nulla di nuovo: qualsiasi servizio web è basato sulla personalizzazione degli interessi degli utenti mediante l’utilizzo dei cookies, che raccolgono informazioni sui loro gusti e preferenze in materia di web (siti visitati, motori di ricerca utilizzati e altro). I cookies sono uno strumento di selezione e personalizzazione dei contenuti web talmente efficace e pervasivo da rendere necessario l’intervento del legislatore anche italiano (diversi anni dopo che ciò si è verificato negli altri paesi avanzati) che ha obbligato qualunque webmaster o gestore di servizi web a dichiararne pubblicamente l’uso nei loro siti.
Invece di aspettare che i servizi web ci schedino, catalogando i nostri gusti e le nostre preferenza, è preferibile dichiararle pubblicamente, cioè costruirsi un curriculum elettronico (v. alcune piattaforme come LinkedIn), così da poterci mettere ciò che vogliamo, ovviamente secondo schermi chiari e ben definiti.
La base di partenza è il curriculum in formato europeo, da integrare nella parte finale, quella relativa proprio agli interessi.
Una sezione importante potrebbe essere costituita dalle pubblicazioni del possessore, registrate mediante la piattaforma DOI (Digital Object Identifier System) http://www.doi.org
Ulteriori Informazioni
Ma le potenzialità della carta possono essere ben altre: essa potrebbe costituire una "carta di credito" di servizi culturali, come pure l'appartenenza a circuiti culturali ecc. Sono da ricercare a tale proposito delle partnerships a livello di hardware, software e rete (sezione da sviluppare: sono tante le ramificazioni che il progetto può prendere). Invito tutti a proporre servizi e interessi in tal senso.Categoria principale
Arte, spettacolo, cultura e sport
Categorie secondarie
Arte, spettacolo, cultura e sport/Ricerca, sviluppo tecnologico/Educazione e formazione
Localizzazione del progetto
Napoli, NA, Italia
Website
www.ilbelpaese.tv/magnacharta
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