Descrizione
E’ una rete per le imprese culturali e la costruzione di un incubatore per lo start up di progetti nella città di Bologna, attraverso la creazione di un doppio sistema di network, virtuale e reale (piattaforma web e sportello di consulenza)
Ulteriori Informazioni
NETWORKING PLACE è un percorso progettuale per la costruzione di un incubatore per lo start up di progetti culturali nella città di Bologna, che prende il suo avvio con la costruzione di un portale su web che abbia lo scopo di creare una rete di risorse e collaborazioni a budget zero secondo un dispositivo collettivo di economia non monetaria, che faciliti l’ingresso di informazioni per il partenariato e le collaborazioni artistiche utilizzando la velocità della rete e la ricerca su web all’interno di un contenitore tematico quale un portale.
Parallelamente all'attività del portale verranno organizzati incontri con operatori culturali; verrà costruita ed allestita una biblioteca sui temi del management culturale, progettazione e politiche culturali; verrà aperto uno sportello di consulenze per lo start up dei progetti e una bacheca cartacea di bandi e opportunità per la creatività.
Da un’analisi delle politiche culturali in Italia, dai bisogni di reperire fondi e trovare opportunità per realizzare progetti e dalla necessità di consapevolezza nel passaggio da artisti a imprese culturali, ecco l’idea di creare un progetto che favorisca la creazione di tavoli di lavoro collettivi di scambio in cui il network sia visibile, tangibile, per la realizzazione di progetti, informazioni, rete di contatti e apertura di nuovi mercati.
Il percorso è costruito per facilitare la fase dello start up, il passaggio dall’idea alla realizzazione, dalla formazione al lavoro e ha lo scopo di incrementare i processi di fattibilità e di sostenibilità dei progetti creativi.
Networking place contiene:
- database degli attori delle politiche culturali in Italia (imprese culturali, associazioni, enti e fondazioni, centri culturali indipendenti, operatori e consulenti, artisti, enti pubblici, compagnie e collettivi, luoghi per la produzione, festival, editori specializzati, enti per la formazione, studi d’artista)
- bandi ed opportunità nazionali e internazionali
- percorsi di formazione ed auto-imprenditorialità (incontri, convegni, corsi e master)
- percorsi per l’accesso al credito: strumenti, risorse, fund raising e progetti di micro finanza
L’idea del social network si realizza in Networking place con la costruzione di una community del settore artistico-creativo a livello nazionale, che metta in rete pubblico e privato, macro e micro, che interagisca per creare lavoro, economia e processi di creazione, accrescendo il mercato degli artisti, degli operatori e delle industrie culturali sviluppandone la professionalità e facendo della trasversalità dell’arte e della relazione il vero valore economico.
L’operazione vuole essere un progetto di ampliamento di un percorso già esistente dal 2004 con l’associazione culturale Leggere Strutture di cui sono responsabile, e maturato nel 2008 con l’apertura del centro di produzione artistica Leggere Strutture Factory, progetto d’impresa di cui sono titolare.
Leggere Strutture Factory è un contenitore culturale e un progetto d'impresa che lavora a 360° sulla produzione artistica e creativa. Inizia la propria attività nel 2004 nella città di Bologna, e dal 2008 all'interno di un ex spazio industriale che accoglie un centro di produzione per la danza, corsi di formazione pre-professionale e professionale in ambito coreutico, musicale, teatrale, un laboratorio ecologico luogo di attività didattiche per l'infanzia e l'adolescenza e un ramo direzionale in cui viene svolta l'attività di progettazione culturale ed organizzazione eventi.
L'approccio del progetto è trasversale ed attento allo sviluppo di networking e reti d'azione e di collaborazione a livello nazionale ed internazionale.
Leggere Strutture Factory si occupa di:
- Progettazione culturale ed organizzazione eventi : ideazione ed organizzazione di festival, rassegne, convegni, eventi artistici ed aziendali, realizzazione di piani di fattibilità per progetti culturali, consulenze per giovani artisti, fornitura e rete di servizi accessori per cultura (ufficio stampa, incontri con operatori, comunicazione e marketing non convenzionale);
Produzione e vendita di spettacoli, eventi e promozione artistica : Progettazione e realizzazione di spettacoli di danza per adulti e bambini, interventi performativi per eventi, prodotti tematici e site specific;
- Didattica : progettazione e realizzazione percorsi didattici e formativi per infanzia, giovani adulti, adolescenti, adulti, anziani (formula tout public), handicap e disagio sociale (didattica dell'arte, promozione della lettura, musica, psicomotricità, danza, scrittura) e percorsi creativi per aziende;
- Progetti per l'inclusione sociale: Progettazione di percorsi culturali per carceri ed istituti penali, comunità di accoglienza e centri per il disagio;
- Realizzazione di piani di fattibilità per il terzo settore, organizzazione attività, fund raising e networking per le associazioni.
DA DOVE ARRIVA TUTTO QUESTO?
Perchè questa idea?
Io nel 2004 ho fondato un'associazione culturale chiamata Leggere Strutture che si è occupata e si occupa tutt'ora di danza, nello specifico di produzione spettacoli e formazione professionale, insieme ad un coreografo con cui lavoro da molti anni. L'apertura dell'associazione ha cominciato a creare un'identità culturale e ovviamente giuridica per provare a immettersi sul mercato come professionisti, e il modo di maturare esperienze un po' alla volta. Il settore danza è stato il nucleo d'avvio di ciò che oggi è Leggere Strutture, un contenitore culturale e un progetto d'impresa da me cominciato nel 2007 dopo una lunga ricerca e sfociato nel novembre 2008 con l'apertura di un centro di produzione artistica a Bologna. Ma cosa c'è dietro tutto questo?
Il mio percorso di organizzatrice e il passaggio obbligato che ho sentito di dover attuare dall'autoimprenditorialità alla formazione imprenditoriale.
Ho seguito per quasi due anni corsi, percorsi, master, workshop per giovani imprenditori e sono stata coadiuvata nel processo di ideazione del mio progetto da molti consulenti, anche grazie alla Provincia di Bologna che con Progetti d'Impresa mi ha permesso di seguire gratuitamente percorsi di formazione per l'avvio di attività imprenditoriale. Ho partecipato al bando Microaccess, una forma di microcredito per l'avvio di start up nella Provincia di Bologna che ho vinto inel 2008. Da lì è nata Leggere Strutture Factory, ditta individuale che gestisce il contenitore che ho aperto a Bologna.
Questo per fare un piccolo excursus su un pezzetto del mio cammino.
Ma c'è molto altro.
Credo profondamente nel fare impresa, e nel fare impresa per la cultura.
Fare impresa nella cultura significa avere un'identità professionale e essere nell'animo un'imprenditore della cultura.
Un binomio che ti fa scegliere di occuparti di questo e non di altro, lavorando 15ore al giorno e sentendoti alla fine solo lievemente stanca e una persona colma di possibilità e di idee.
Fare impresa nella cultura potrebbe attuarsi utilizzando magari il no profit come trampolino di lancio, ma poi, assumendosi i propri rischi e cercando di professionalizzarsi ogni giorno.
Perchè un'attenzione allo start up? Perchè l'incubatore?
E perchè, come Angelita meravigliosamente sostiene, la pre-incubazione?
Perchè ho fatto tutto da sola, sempre, e perchè credo che se avessi avuto al mio fianco professionisti con più esperienza, manager "nonni" che mi avessero fatti imparare sul campo, una rete di aiuti tangibili (non monetari) e opportunità di crescita e di scambio allora avrei speso molto meno e avrei fatto meno errori, avrei cercato di più, avrei dato meno per scontato, avrei considerato la dinamica di rete una ricchezza più alta del denaro che compra i servizi, avrei spinto da subito alcune azioni di ricerca e collaborazione, avrei trovato nuove vie per attivare i progetti, avrei avuto la possibilità di conoscere maggiori opportunità per arrivare a bandi e fondi che non sapevo ancora dove cercare, avrei ragionato con un cervello più ampio... potrei continuare a lungo.. :)
La danza di molti anni fa è stato uno splendido input per cominciare a lavorare, assaggiare le regole di mercato, fare fatica, stare svegli la notte a scrivere e cercare bandi e fondi, a costruirmi come persona che progetta, che traduce il linguaggio dell'artista in mercato, che tiene in piedi una costruzione aerea.
Vorrei dunque seguire progetti di chi sta cominciando, per farli crescere bene, per analizzarne la sostenibilità, per aiutare a dare loro sostegno finanziario e conoscenza dei processi, per creare una forte e consapevole autoimprendorialità in chi come me ha costruito da solo, e magari creare una figura di consulenza che io chiamo lo START UP MANAGER, che faccia proprio questo, affianchi e faccia crescere i progetti analizzandoli e smembrandoli...
Al momento mi occupo di alcune consulenze in settori davvero molto differenti, dalla costruzione di progetti per il marketing inusuale e la sostenibilità ambientale per alcune aziende dell'Emilia Romagna alla creazione di progetti per strutture per l'inclusione sociale (istituti penali minorili e comunità di accoglienza per senzatetto e altri soggetti disagiati) in cui cerco di lavorare sulla valorizzazione delle competenze e sulla nuova re-immissione nel mercato dei lavoratori, attraverso progetti artistico-creativi, borse lavoro, per esempio, o percorsi creati ad hoc.
Ma parallelamente gestisco anche un progetto culturale per l'apertura di un nuovo piccolo spazio scenico a Bologna e un centro di formazione per il teatro...
Dunque...
Mi interessano le dinamiche di progettazione, i processi, le reti, senza dubbio che abbiano spunti culturali, o artistici, perchè fanno parte della mia matrice e perchè ho maggiori conoscenze in questo campo, ma nessun progetto per me non ha relazioni con la cultura. Un'azienda che si occupa di ricambi per moto mi ha chiesto di gestire per loro un progetto di comunicazione, per fare arrivare nuovi clienti e guadagnare più soldi, ora stiamo costruendo un bando per giovani designer e utilizzando i loro materiali di scarto per attività di inclusione sociale, e questo percorso ha fatto si che si sia creato un contenitore per l'arte e l'ecosostenibilità legato al mondo delle aziende... dunque, certo, la rete che si aprirà su networking place sarà "culturale", ma avrà la presenza anche di progetti esterni che possano essere ricostruiti per nuove idee, altre relazioni, nuovi mercati...