• Nicola ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 3/11/2011

    wow davide, volevi dei feedback sul progetto e tra carlo e serena sono arrivati degli spunti molto interessanti. Sono sicuro che anche LMF arriverà a darti supporto con qualche spunto tecnologico.
     
    Serena, condivido pienamente l’idea di non fissarsi su un solo modello ma di spaziare per cercare altre modalità di arrivare all’obiettivo… sempre che per davide venga rispettato il principio della sostenibilità economica.
     
    E’ vero quanto dici sugli obiettivi della comunicazione, ma è proprio li che si creano tutti i problemi successivi, perché il vero obiettivo dell’educazione dovrebbe essere solo la FELICITA’ degli studenti… tutto il resto è una conseguenza naturale… :)

  • Serena ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 3/11/2011

    Ciao Davide, credo che il tuo progetto sia molto ambizioso e, insieme, complesso: tanto quanto il problema che affronti.
    L’educazione è un processo fondamentale per la società, perché si propone di garantire, contemporaneamente: a) la realizzazione della singola persona b) la conservazione di un dato ordine sociale c) il trasferimento dei valori propri a una determinata cultura/tradizione. A seconda di quale di questi obiettivi sia più importante in un dato momento storico, si metterà al centro del progetto educativo la persona, la società o la cultura. Ecco perché lo sviluppo armonico della personalità e delle sue attitudini, l’integrazione culturale o la preparazione al mondo del lavoro appaiono talvolta in competizione tra loro, più che tasselli di un’unica grande strategia educativa.
    Uno degli indicatori di questa situazione è l’idea, sempre più diffusa, che l’educazione debba procedere per compartimenti stagni. Così, ad esempio, l’educazione sessuale diventa un momento isolato…una sorta di campagna di prevenzione separata dalla normale lezione di letteratura, di storia o di storia dell’arte (come se non fosse possibile educare all’amore e al sesso mettendoli in relazione al sistema di valori di una cultura attraverso un’opera letteraria o un dipinto e in presenza di uno psicologo)! Eppure ricordo sempre con affetto come il mio professore di latino sia riuscito – senza che allora ce ne rendessimo conto – a trasformare la lettura di una poesia di Catullo nella più mirabile lezione sulla differenza tra sesso e amore che abbia mai avuto la fortuna di ascoltare in seguito.
    Un’altra idea diffusa è che alcuni di questi percorsi/progetti abbiano un peso relativo maggiore rispetto ad altri. All’interno del POF, ad esempio, i corsi di inglese e di informatica appaiono prioritari rispetto ad altri che hanno ad oggetto il teatro, la pittura o la danza; un progetto incentrato sull’uso della lavagna interattiva viene prima di un percorso di media education; e così via. E così mentre la scuola pretende di preparare al mondo del lavoro con alcune nozioni di inglese o sul Pacchetto Office, schiere di ragazzi più o meno giovani investono sul proprio talento popolando i reality show! E, ancora, mentre gli insegnanti si cimentano con l’uso della lavagna interattiva, perdono l’occasione di riflettere con i propri studenti e con l’aiuto di un esperto sul significato culturale dei reality!
    La reazione naturale degli insegnanti di fronte a questo proliferare di esigenze educative e di proposte è l’affermazione che non si possa delegare tutto alla scuola. Eppure, sarebbe così semplice distinguere tra ciò che attiene alle normali routine scolastiche e ciò che merita uno spazio alternativo rispetto all’insegnamento tradizionale!
    Probabilmente, l’inglese, l’informatica e la lavagna interattiva dovrebbero essere ormai dimensioni implicite dell’insegnamento tout court e non percorsi aggiuntivi. Qualsiasi insegnante, cioè, dovrebbe essere in grado di utilizzarli e promuoverne l’utilizzo da parte degli studenti durante una qualsiasi lezione. Mentre la musica e lo sport forse meriterebbero uno spazio aggiuntivo rispetto alle poche ore a essi destinate nel normale orario scolastico, magari proponendoli in aggiunta ad altre opzioni come il teatro, la danza, l’artigianato, i media attraverso percorsi da realizzare in collaborazione con esperti e soggetti già esistenti sul territorio.
    Per non parlare del reperimento degli esperti che rimane costantemente impigliato nella logica delle conoscenze e delle raccomandazioni, al punto che alcuni progetti sono cuciti “su misura” a partire dal curriculum dell’esperto in questione.
    Tutto questo per dire che, concordo con Carlo, riuscire a incidere sui programmi scolastici o sulle logiche con cui si costruisce la didattica dei singoli istituti scolastici è impresa ardua, se non impossibile!
    È quindi utile trovare il modo migliore di aggirare l’ostacolo.
    In passato, mi è capitato di incontrare molte difficoltà nel proporre percorsi di media education alle scuole! Eppure sono riuscita a realizzare un progetto sulla televisione, nel momento in cui ho coinvolto il Corecom e un’emittente locale, per poi estendere la proposta al consiglio scolastico di un Istituto Tecnico Industriale con indirizzo telecomunicazioni.
    Allora la domanda che ti pongo è se non ritieni più utile partire dal/i territorio/i piuttosto che dalle scuole. Potresti costruire una grande mappa delle principali attività economiche e culturali esistenti sul territorio nazionale o nelle singole regioni; dei settori in potenziale sviluppo; dei profili richiesti; e delle risorse (esperti, associazioni, imprese e altre attività produttive) con le quali le scuole potrebbero successivamente essere chiamate a individuare e definire percorsi educativi ad hoc.
     
     
     

  • Carlo ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 31/10/2011

    Caro Davide, il tuo progetto è alto e lungimirante. Diciamo che hai centrato uno dei problemi più gravosi della scuola italiana attuale. Il discorso è, però, molto complesso. Ti faccio qualche esempio per spiegarmi:
    1) Perchè spesso chi va molto bene a scuola non ottiene risultati altrettanto soddisfacenti nella vita professionale e viceversa? L’individuo è in continua evoluziuone per cui le certificazioni, a volte o spesso, non riflettono matematicamente ed effettivamente il valore personale degli studenti (per non parlare poi delle raccomandazioni! Ho assistito personalmente a genitori bisticciare per accaparrarsi per i propri figli il 60 di una volta e il 100 di oggi a fine scuola superiore).
    2) La scuola deve produrre lavoratori o cittadini culturalmente preparati e con spirito critico?
    3) Spesso il sistema di istruzione utilizza l’educazione per fini propagantistici, come è successo da noi con il fascismo, in Russia con il comunismo; cosa che si corre il rischio di ripresentarsi in Italia.
    4) la meritocrazia. Si rischia di certificare competenze elevate a studenti solo perchè figli di amici o altri, piuttosto che a quelli veramente meritevoli.
    5) Il sistema di valutazione. Quale prendere in considerazione? Se parli con uno psicologo ti dirà di usare i reattivi, se parli con il pedagogista ti dirà un’altra cosa. In merito, poi, ci sono differenti correnti di pensiero: quale seguire?
    6) Sei sicuro che gli studenti, o famigliari, vorranno essere coinvolti?
    7) il tuo progetto ambizioso mira a coinvolgere figure professionali, docenti, educatori, dirigenti e altri. Come fare? Dove trovare le risorse? Ti assicuro che la scuola, nonostante alle dipendenze del ministero, non riesce quasi più a svolgere i compiti di cui parli nel tuo progetto.
    Questi sono alcuni punti critici del progetto che hai prospettato. Ciò non ti deve far desistere, ma farti riflettere su quali e quanti aspetti devono essere messi a punto.
    Potresti presentare il tuo progetto a enti scolastici, csa, uffici scolastici regionali, o il ministero. Enti territoriali: regione, provincia e comune.
    Ti invito ad andare avanti e a prevedere in anticipo, in caso di ostacoli insormontabili, mosse alternative, come in una partita a scacchi. Le grandi idee sono anche difficili da portare avanti. occorre tanta tenacia, insistenza, perseveranza, energie e saper aspettare. 
    Spero di esserti stato utile.
    Per adesso ti saluto.
    Carlo Salvitti

  • Davide ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 28/10/2011

    Ciao Luca!
    Grazie, ci conto!
    A presto!

  • Luca ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 28/10/2011

    Ciao Davide, appena possibile ti seguiro’, ora causa impegni non riesco, pensa che devo ancora vedere il doc preparato da Dora e che ho scaricato due settimane fa. A presto LMF

  • Davide ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 24/10/2011

    Ecco qui il file contenente un importantissimo documento di 22 pagine contenente le linee guida in materia di orientamento a cura di Speranzina Ferraro, che non fa altro che confermare il mio pensiero e la filosofia di Orientamix.
    Lineeguida.pdf 

  • Davide ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 24/10/2011

    Sì Nicola lo è! Già….nelle varie riforme i buoni propositi non mancano…ma a quanto pare non sempre segue una realizzazione pratica…

  • Nicola ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 24/10/2011

    Beh Davide, mi sembra una buona notizia, non trovi? E Cmq se vai a leggere le vecchie riforme, credo che troverai tanti buoni propositi mai realizzati…
     

  • Davide ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 24/10/2011

    Oggi 24/10/2011 scopro che:
    parte delle idee principali che da anni avevo in testa in fatto di orientamento didattico/lavorativo e che solo l’ anno scorso ho deciso di provare a sviluppare presentando Orientamix su Kublai, trovano spazio nelle “Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita (C.M. n. 43 del 15 aprile 2009) “ (consultabili al seguente link http://www.istruzione.it/web/istruzione/cm43_09 ) delineate dal Gruppo Tecnico Scientifico Nazionale (Decreto Dipartimentale n. 40 del 31.07.2008).
    In particolare proprio la convinzione che sia necessario in materia un approccio olistico e formativo per cui l’orientamento investe il processo globale di crescita della persona, si estende lungo tutto l’arco della vita, è presente nel processo educativo sin dalla scuola primaria ed è trasversale a tutte le discipline.”
     
    Ancora devo procedere a documentarmi su come sia stata recepita tale circolare a livello regionale (in particolare attraverso quali iniziative pratiche). Tuttavia quanto appreso mi rende ottimista sulla validità di Orientamix, in quanto è chiaro che società e politica italiane avvertono la necessità di iniziative di questo tipo.

  • Vedi altro