• Questa idea mi piace molto.

    Io credo che sia realizzabile a costi sostenibili e con un modello di business che regge proprio per la sua particolarità.

    Conosco una palestra a Roma che ha una piscina di acqua salata al suo interno invece che la classica al cloro, quindi penso che sia un progetto fattibile.

    Certo, servono le varie autorizzazioni soprattutto se aperta al pubblico (sicurezza, norme igieniche, permessi di costruzione, ecc) ma credo che possa costituire un punto di attrazione molto interessante.

    Siete ancora interessati a realizzarla?

  • Ciao Michè, sono Filippo del gruppo di coatching.
    sottoscrivo le indicazioni di Luca, soprattutto per quanto riguarda il perfezionamento dell’idea. Mi sono fatto un giro in internet, cercando di vedere se esistono piscine di acqua salata (ma già lo sapevo), dove, e perchè… insomma documentarmi un pò. Ad una prima frettolosa scorsa dei link, mi sembra che le persone che vanno in una piscina di acqua salata lo fanno soprattuttto perchè o è all’nterno di un centro benessere, una spa, e quindi a causa di (a me sconosciute) virtù terapeutiche, oppure perchè in qualche misura il cloro e affini li disturba. La piscina di acqua salata, al di la dei sali che contiene, è comunque percepita più “naturale”, come d’altra parte sostenete. Il fatto che ci si possa andare anche perchè ha un minore impatto ambientale, è (almeno sulla rete) un approccio originale. Mi chiedo se avete riflettuto su chi possano essere i vostri ospiti…. il roseto attrae grandi e piccini, le strutture didattiche fanno naturalmente pensare a studenti, o a bambini….in questo caso ne discende che bisogna pensare ad una piscina adatta ai bambini, bassa, per esempio,e con tutte le caratteristiche per questo target. Anche gli anziani, o coloro che hanno difficoltà di movimento possono essere identificati come target prevalente (un turismo sociale…)… bisognarà attrezzarsi per una sistemnazione della pscina e dei viali di accesso adatta…. oppure più generalista, una spiaggia per tutte le età… insomma, scusate questi ragionamenti per iscritto, mi sembra chiaro che bisogna cominciare a perfezionare l’idea; questo del ragionamento sul “target” prevalente di utenti è solo un inizio, un esempio: da qui discendono poi i progetti concreti e le possibili linee di finanziamento. E ognuno di questi step bisognerà guardarsi intorno, io prometto di farlo più approfonditamente, e, guardando cosa hanno fatto altri, chiedersi: chi l’ha fatto? con quali fini? Cosa posso imparare da queste esperienze?
    Ciao
    Filippo

  • Caro Michè, se ti va di ragionare sul vostro progetto anche in sincrono mi puoi trovare martedi’ e giovedi’ dalle 21.30 alle 23.30 sull’isola di kublai in sl e su Skype (AdriRips) … infatti faccio parte del community staff Kublai, nato per dare ai progettisti maggiori occasioni di confronto e discussione per la messa a punto del progetto (e relativo documento :) da presentare al gruppo di coaching