• anna ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Porto QuiPorto Qui il 25/11/2010

    Francesco e Carlo, grazie mille per il vostro interesse… scusatemi l’incredibile ritardo ma ero impegnata a trovarmi un lavoro e mille altre cose, e la mia connessione è più instabile del mercato del lavoro!

    Riprendo in mano il progetto dopo molto tempo, anche per chiarire a me e alle persone che vorrebbero vedere un proseguimento quali possano essere i possibili passi.

    Parto da una constatazione che ha stupito per prima me: le pubbliche amministrazioni, perlomeno in questo momento, non hanno manifestato alcun interesse a partecipare al progetto in fase di start up anzi, tutti gli attori contattati mi hanno spronato a realizzarlo e a tornare a cose fatte.
    Avevo previsto il contrario e mi farebbe piacere capire il motivo alla base oltre quello economico.

    Per entrare nei porti, ma anche per rendere credibile una rete che di fatto diventa commerciale, ho cercato l’appoggio di strutture già esistenti, spalleggiate dal porto e conosciute.
    All’infuori di questo scenario, se ad esempio un distributore decidesse di fornire altri porti, il porto di destinazione potrebbe comunque aiutarlo (ad es linkando il sito del servizio) per ottenere in cambio l’appartenenza a una rete di porti con servizi di alto livello.
    Ovviamente ogni porto potrebbe anche spronare le attività al suo interno a fornire lo stesso servizio, chiamato altrimenti… questo è il libero mercato!

    Senz’altro, inoltre, il target è piuttosto identificabile con le imbarcazioni di passaggio, occasionalmente sul territorio. In questo senso sono preziose anche le agenzie di charter e le scuole vela che offrono già pacchetti più o meno completi.
    Anche però i “residenti” potrebbero aprofittare del servizio, pianificando le loro vacanze ed eventualmente aggiungendo al programma, oltre al mare, una visita in azienda… non si può sempre uscire e la triste realtà è che molti diportisti passano diversi giorni in porto… a seconda anche di quanto sono avventurosi!

    Presto, spero, avrò degli aggiornamenti… stay tuned,

    Anna

  • Mr ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Porto QuiPorto Qui il 1/10/2010

    Carlo: bel post, che forse meriterebbe di essere collocato nel forum di PQ dove si possono seguire meglio le risposte. Vediamo che dice Anna.

  • Carlo ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Porto QuiPorto Qui il 1/10/2010

    Ciao ad Anna ed a tutti, sono nuovo di Kublai, spero di non ripetere cose già dette ma il progetto mi ha molto interessato, quindi ho letto molti commenti, compresi quelli di puntualizzazione dei rapporti tra le “parti” e delle difficoltà di lanciare il sito.
    Ho alcune obiezioni da fare, ovviamente con l’intento di comprendere il motivo dei problemi e trovare il modo di risolverli, conoscere i punti deboli ci rende forti :) !
    Un progetto del genere, marketing turistico e vendita diretta di prodotti, ha degli interlocutori precisi fra gli enti pubblici, i quali devono essere coinvolti prima di realizzare il progetto, una volta che si sarà discusso come realizzarlo ed “incassato” il patrocinio è possibile andare sul campo. Nessun Ente penserà di supportarti dopo la realizzazione.
    La nicchia del turismo nautico, come dice Francesco, è molto interessante, ma questi navigatori vanno nei porti turistici, dove ci sono negozi e cambusieri. Perchè i porti dovrebbero supportare il progetto che allontana risorse economiche da loro, permettendo a quelli che sono “lontani dall’acqua” di entrare in concorrenza? E perchè gli enti che spesso sono proprietari o partecipanti dei porti dovrebbero aiutarti? Forse bisognerebbe offrire altri tipi di servizi che di sponda potrebbero vendere i prodotti tipici?
    Nel tuo post iniziale parli di 11000 imbarcazioni registrate, quindi di persone locali e che comunque vengono spesso da quelle parti e di 20000 posti barca. Che motivo avrebbero, gli 11000, di comprare prodotti tipici se loro stessi sono locali oppure sono quelli che hanno li la barca ma vengono dall’interno e che non hanno alcun interesse a scoprire l’entroterra, perchè vogliono andare in mare! Per cui credo che il target finale, i clienti, non siano questi, ma quelli che girano e che vengono da fuori (i 9000 posti barca liberi). Che ne pensi?

  • Francesco ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Porto QuiPorto Qui il 22/7/2010

    Il “Turismo Nautico” sta aumentando rapidamente in popolarità, come il“Eco-Turismo”.. Per definire questo segmento, è importante rendersi conto che una attività turistica non è isolato o specifica, ma un conglomerato di molti rami di un particolare tipo di attività, delle amministrazioni pubbliche, dei cittadini, delle infrastrutture e dei servizi generali complementari.
    Turismo Nautico deve quindi essere considerato un prodotto turistico non solo in relazione con attività di animazione a contatto con i corpi idrici, dove molte diverse attività escursionistiche possono avere luogo sempre con una prospettiva ecologica e rispetto della natura.
    Oltre al suo essere un omaggio importante di una percorso turistico, è anche un prodotto ben definito la cui caratteristica principale è di offrire percorsi culturali ed educativi con priorità di qualità e logistica ai servizi offerti.

  • Marco ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Porto QuiPorto Qui il 11/6/2010

    Un saluto a tutti

    Molto interessante, trovo molti punti in comune con Casa Gentili, il progetto che ho iniziato da poco a sviluppare, mirato ad attrarre turisti interessati a vivere come vivono i locali live like local è lo slogan, e quindi a mangiare i prodotti locali a frequentare i luoghi di ritrovo e di interesse dei locali etc. etc. .

    Tutto questo per far fermare più a lungo i turisti e perché è senz’altro più stimolante il rapporto con persone interessate a vivere piuttosto che a consumare prodotti, oltre al fatto che questo tipo di turismo dovrebbe essere maggiormente portato a distribuire risorse economiche su tanti piccoli soggetti piuttosto che su pochi e grandi.

    Per fare questo occorre mettere a disposizione, meglio ancora far conoscere prima della loro partenza, la rete di piccoli “fornitori” di servizi e prodotti, è cosi che ho iniziato a far conoscere la ricotta del pastore della zona, oppure le guide ambientali etc..

    Si tratta di un processo lento perché è dura “distogliere” l’attenzione dei turisti dai grandi monumenti o dalle aree con maggior appeal (in quanto conosciute da più tempo) ma sono molto fiducioso … per i pochi successi ottenuti fin qui e soprattutto per il diffondersi di questo modo di pensare che ri-trovo in molti ambienti

    Seguirò Porto Qui con attenzione
    A presto

  • Luca ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Porto QuiPorto Qui il 11/6/2010

    Ciao a tutti, Anna mi trovi completamente d’accordo, come consumatore abituale di miele e di pappa reale, propoli e polline nonche’ di formaggi.
    La merenda per i bambini, pane e miele, e’ la piu’ sana che ci sia, miele e pappa reale al mattino e metti il turbo, polline e propoli e non prendi l’influenza in modo pesante, il formaggio completa il pasto etc etc.
    Ma chi realmente vuole diffondere questi concetti? Forse fa piu’ comodo vendere
    le merendine e le medicine, per quello e’ difficile trovare alleati.
    Chi puo’ sostenere invece questa linea sono da una parte i produttori, dall’altra i consumatori se le motivazioni ed i benefici vengono ben spiegati e diffusi, quindi bisogna partire da noi stessi.

    A presto

    Luca

  • Antonio ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Porto QuiPorto Qui il 11/6/2010

    buondì anna, allora bisogna realmente credere nelle idee e nelle persone che le rappresentano, e se risultasse necessario….invitare a condividere fisicamente l’idea progetto in momenti di incontro…(tra soggetti, istituzionali e non…..magari anche già con i pastori…!), beh, sarebbe come partecipare insieme al momento di costruzione di Porto Qui!
    Ad ogmi modo, io ci sono, da napoletano ritengo che la risorsa mare e quella delle produzioni del lavoro (quello più puro..) siano un potenziale etico ed economico.
    ciao

  • anna ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Porto QuiPorto Qui il 10/6/2010

    Grazie Antonio e Luca, benvenuti assolutamente in Porto Qui… arrivate in un momento importante e critico per il progetto in cui sicuramente serve entusiasmo e voglia di crederci!
    @ Antonio: pensa che, in origine, i canali istituzionali avrebbero dovuto essere i supporter principali del progetto, di per sè non oneroso nè impegnativo soprattutto considerando le spese pubbliche, in ben altre faccende affaccendate… sono ancora ottimista e convinta del fatto che, se portato avanti in coerenza con obiettivi non solo commerciali ma anche ideologici ed etici (diciamolo, mangiare i formaggi del pastore è atto etico, oltre che agricolo… come il mangiare stesso), il progetto possa essere inquadrato a livello istituzionale.
    I segnali ci sono, deboli, ma ci sono!
    Grazie!

    @ Luca: già… cibo degli dei… pensare che Andrea, il produttore di miele http://www.neoaristeo.com mi dice anche che il miele non fa ingrassare… forse è il diavolo tentatore?! A presto e grazie anche a te!

  • Antonio ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Porto QuiPorto Qui il 10/6/2010

    ciao anna sono antonio,….veramente da sviluppo locale l’idea…! Complimenti.
    Ritengo che l’offerta turistica in molte località italiane sia parcellizzata e spesso non strutturata, e dunque, stimolare il tessuto locale delle produzioni e delle coltivazioni tipiche e/o biologiche, sia fonte di sviluppo, ancorchè se, mettiamo il caso:.. “all’interno dei circuiti locali venga creato un itinerario da “porto qui”che faccia conoscere i luoghi e le produzioni, ecc,(per chi voglia scendere a terra a vedere qualcosa di diverso e magari mangiarlo anche altrove rispetto ai circuiti commercili e turistici)”…. coinvolgendo i canali istituzionali (confederazioni di esercenti e produttori) ,e/o (sarebbe auspicabile)stimolandone la creazione di altri ad hoc(…..) , il tutto integrato all’interno dell’offerta dei servizi del progetto.
    ciao

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