• Marino ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Progetto AutismoProgetto Autismo il 16/4/2010

    COS’E’ L’AUTISMO
    L’autismo rappresenta un disturbo diffusosi purtroppo esponenzialmente nel corso degli ultimi vent’anni, un po’ su tutto il globo.
    Esso interessa la funzione celebrale: la persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell’integrazione sociale e della comunicazione, anche se attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione.
    I SINTOMI DELL’AUTISMO
    Questo disturbo interessa la funzione celebrale. Esso azzera o limita, attraverso il fenomeno dell’ecoalia (ripetizione di parole udite, con intervalli immediati o più prolungati), la comunicazione verbale dei soggetti colpiti. Inoltre questi si muovono attraverso azioni stereotipate, e manifestano una grande attenzione all’abitudine, all’ordine delle cose: al contrario, l’inquietudine dovuta, ad esempio, allo spostamento di un oggetto ed all’impossibilità di riportarlo al suo posto originario, può provocare crisi di pianto o di riso, aggressività, ma anche passività assoluta dinanzi a qualsiasi stimolo.
    I TRATTAMENTI DELLA MEDICINA VERSO L’AUTISMO
    La natura complessa della malattia non ha permesso lo sviluppo di una ’strada’ certa: non è possibile attuare trattamenti uguali per tutti i soggetti, per tutte le età, per tutte le molteplici esigenze. In ogni caso, sono previsti dei ‘percorsi’ di crescita, che vedono nelle figure dei genitori due pilastri fondamentali, poichè essi possono, durante la vita quotidiana, sfruttare il massimo periodo utile d’apprendimento dei bambini, limitando di fatto le conseguenze dovute allo sviluppo dell’autismo.

    Esistono pochissimi datori di lavoro che assumono una persona affetta da autismo ad alto funzionamento, si ritiene che si tratti di un tipo di autismo caratterizzato dalla difficoltà nelle relazioni sociali piuttosto che da un’alterazione della percezione, rappresentazione e classificazione della realtà, come nell’autismo classico. In rari casi sono utilizzati in età adulta per le loro elevate capacità di calcolo (vi ricordate il film Rain Man?) L’incidenza varia da 5 a 50 persone su 10.000, a seconda dei criteri diagnostici impiegati, che si sono sviluppati e migliorati nel corso dei tempi, colpisce prevalentemente i soggetti maschili con un tasso 2-4 anche 6,8 volte superiore rispetto al sesso femminile; si manifesta quasi sempre entro i primi 3 anni di vita.
    Recentemente studi negli Stati Uniti. hanno purtroppo fornito dati aggiornati ed in crescita , 1 su 110.
    Inutile sottolineare come in Italia non esistono strutture che si occupano di giovani ed adulti autistici. Il nostro obiettivo sarebbe di occuparci di questi casi, con particolare approccio all istruzione , relazione sociale e sviluppo creativo.