• non conoscendo milano, non so dove sia esattamente questo quartiere isola, sembrerebbe per l’offerta di servizio dedicato, inserire la cooperativa nei pressi della stazione ferroviaria, in modo che sia il più vicino possibile alla “domanda”. la scelta del quartiere isola è attinente anche a un problema di affitto in zone diverse, come quella appena proposta? spesso i senzatetto non sono informati delle possibilità loro offerte, un luogo diverso da quello abitualmente frequentato porterebbe al rischio di forbice tra domanda ed offerta, a meno che non vi sia una perenne attività di promozione del centro nei luoghi opportuni. inoltre, il quartiere è facilmente raggiungibile dalla stazione centrale? quanto pesa al senzatetto raggiungere il posto ideato? si tratta di un’idea piena di umanità, ma spesso si tratta di una scelta di vita alterata, difficilmente modificabile, quindi sarebbe opportuno anche un buon supporto psicologico.  a seguito di un’effettiva volontà del soggetto, si potrà procedere a una seconda chance..spesso le uniche cose che cercano sono cibo e un buon letto, e soprattutto tanta “compagnia”…che a volte è più utile di una seduta dal psicanalista…utilizzabile come prima fase dell’accoglimento, cui far seguito il reinserimento sociale; il vedersi catapultare immediatamente in una realtà “distante” e per certi versi “sconosciuta” potrebbe spaventare chi versa in una situazione disagiata. considerando anche lo spavento e la sfiducia verso il prossimo insita in questi soggetti, che fuggono da una realtà considerata frustrante e sfruttatrice. qual’è la percezione di un clochard di fronte a una nuova proposta di lavoro? credo la prima impressione sia “date le mie condizioni, vogliono sfruttarmi”, quindi sarebbe opportuno anche una sorta di indagine diretta tramite questionario sui desideri di questi ultimi, in modo da indirizzare il proprio agire futuro…in bocca al lupo

  • ciao alberto,abiamo visto l’iniziativa, mi sembra ottimo l’intento (non assistenziale) e lo scopo principale, se ho capito bene, si limita soltanto alla vendita delle riviste,: la cosa mi ricorda un po’ l’iniziativa milanese “scarp de’ tenis”.
    Apriremo una discussione sul forum per il benchmarking, grazie ancora.

  • Mr ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di Progetto di cooperativa sociale Seconda ChanceProgetto di cooperativa sociale Seconda Chance il 24/6/2010

    Ciao Piera, ho riletto un po’ di cose e mi è venuta in mente l’iniziativa madre di tutte quelle che collegano disagio sociale a attività economiche di mercato (non, quindi, assistenziali): The Big Issue, a Londra. Anzi, forse varrebbe la pena che aprissi una discussione sul forum per fare quello che alcuni chiamano benchmarking, cioè “una rassegna di esperienze simili al mio progetto, con una discussione delle somiglianze e differenze tra queste e quello”.

  • grazie a te per la tua partecipazione al nostro progetto!
    Speriamo di risentirci presto!

  • Piera ti prego di continuare in questo senso. Devo purtroppo abbandonare la discussione per andare a prendere mio figlio all’oratorio estivo.
    Grazie per le tue spiegazioni e le tue idee.
    LMF

  • non preoccuparti! Se hai altri commenti da farci sono sicuramente i benvenuti.
    In realtà trovo molto utili tutti i commenti che ci sono stati fatti.
    Ho modificato il testo del progetto con una versione aggiornata

  • Non avevo visto le slide della presentazione, sorry!

  • Alcuni di questi servizi sono già ipotizzati nella nostra idea, per altri invece le competenze tecniche di base richieste sono troppo complesse, come l’elettricista o l’idraulico. La nostra fase di formazione dura due settimane circa

  • Una servizio che mi viene in mente e potrebbe essere in linea con la vostra idea potrebbe essere la “cooperativa dei lavori domestici”, con dentro persone che imparino a fare l’elettricista, l’idraulico,il facchino,il falegname, il muratore.
    Spesso sono servizi difficili da reperire senza una rete di conoscenze, diventare un punto di riferimento potrebbe essere una via, una sorta di Affidabili.it però in ogni quartiere.

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