Quartiere Ludens (vabe ne così?)

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  • Quartiere Ludens (vabe ne così?)
  • Iniziato da silvia imperi Avatar di silvia

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    • Dato il concetto sempre più diffuso di lavoro precario è necessario secondo me porsi in maniera responsabile il problema della scelta consapevole della propria condizione di lavoro.
      In ambito lavorativo, come dipendente si ha sempre una visione parziale , come lavoratore autonomo, troppo isolata per questo nascono i Quartieri ludens: luoghi in cui si intrecciano relazioni sia lavorative sia legate ad interessi specifici.
      Il quartiere ludens si traduce in un semplice immobile con giardino.
      Al primo piano due gandi stanzoni uno dedicato all’ artigianato e alla falegnameria, per il recupero delle arti manuali, a cui ragazzi periodicamente , attraverso borse di studio di praticantato , finanziate dalla regione, possono riscoprire il valore dell’ apprendistato.
      Nell’ altra stanza si apre uno spazio con palquet per attivare laboratori piu’ legati ad una riscoperta del proprio corpo e della mente, con corsi di yoga, teatro, scrittura creativa tutte discipline legate alla riscoperta del se.
      Al piano superiore c’ e’ un unica stanza luminosa munita di un computer, un armadietto e una scrivania ad personam che possa ospitare tutti quei lavoratori che , in qualità di autonomi, lavorano in spazi domestici, familiari senza riuscire mai a dividere lo spazio privato dallo spazio lavorativo, mettendo quindi a rischio il proprio lavoro.
      Ogni lavoratore ha la possibilità di portare il proprio materiale e di organizzare autonolmamente il proprio lavoro in maniera avendo comunque relazioni in fermento e potendosi confrontare con chi lavora anche in altri campi d’ occupazione , di tematiche.
      Il quartiere ludens accoglie esigenze i differenti offerndo opportunità di confronto e servizi.
      Infatti chiunque voglia usufruire di questo servizio , ne diventa azionista, cioè annualmente paga una quota ad esempio di 1000 euro, con cui copre simbolicamente le proprie spese d’ affitto e compra una tessera che da accesso ai servizi del territorio che desiderano mettersi in rete con degli sconti.
      La rete dovrebbe essere legata a strutture come giocherie,trasporti pubblici che facilitino la conciliazione lavoro-famiglia, informatici, magazzini di cancelleria e di materiale per facilitare le attività artigianali legate alla falegnameria e al micro artigianato promosso dal quartiere ludens.
      Sarebbe importante pensare una piccola, ma importante serie di eventi sponsorizzati e finanziati da privati: banche, imprenditori,il cui ricavato faccia arricchire il quartiere e per il 10% gli stessi finanziatori.

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
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      Ciao Silvia

       

      grazie per aver caricato il tuo progetto.

       

      Qualche domanda.

       

      Quando parli di borse di studio finanziate dalla regione per il praticantato dei mestieri, hai qualche riferimento specifico oppure speri/immagini che sia così?

       

      La tua descrizione mi fa venire in mente un centro culturale… la sede di una associazione che ospita corsi o spazi in affitto, ma il legame con il tuo obiettivo mi sfugge un po’… dov’è l’innovazione?

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    • Avatar di Pico
      Pico
      Partecipante

      Sbaglio o l’idea si avvicina molto a quella di The Hub?

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    • Avatar di Claudio
      Claudio
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      Ciao. Anch’io avevo in mente, qualche anno fa’, un progetto simile.
      Sul tema co-working ti segnalo anche questo: http://coworkingproject.com/network/

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