Maria, mi è venuta in mente una cosa e te la butto li mentre lavori al questionario insieme ad Angelita.

Visto che il costo del cassonetto non è altissimo ma neanche basso (a molte associazioni può pesare), mi è venuto in mente che chi ne posiziona uno, non ha un ritorno concreto.
Mi spiego: chi lascia e prende oggetti percepisce immediatamente il valore del suo gesto, voi incassate la cifra che costa il cassonetto, ma chi la posiziona ha al massimo un ritorno di immagine che ho l’impressione essere molto basso.

Allora perché non integrare nel cassonetto un box dove raccogliere fondi? Chi usufruisce del cassonetto credo che vorrà molto volentieri lasciare qualche moneta per sostenere l’iniziativa.
In questo modo chi compra il cassonetto avrà modo di recuperare l’investimento.
Se poi riusciste a fare un accordo con una finanziaria, con un tasso agevolato, per dilazionare l’investimento, finisce che il cassonetto possa essere comprato a costo zero.

Avere un box chiuso a chiave per raccogliere fondi ha un doppio effetto: si recuperano i soldi investiti e si responsabilizza l’organizzazione nel verificare sistematicamente le condizioni del cassonetto.

Il cassonetto può così diventare un servizio utile anche per chi lo adotta e che sarebbe invogliato a comprare.
Con questo valore percepito, sarebbe facile chiedere i soldi in più per coprire i costi della modifica del cassonetto.

Intanto ti apro una discussione a parte per il questionario, altrimenti iniziano ad incrociarsi troppe discussioni su questa pagina.

è già da un pò che cerchiamo di fare chiarezza e i dai li abbiamo:
in 2 anni i contatti che abbiamo avuto sono:
-70 tra Associazioni , Enti no profit, Aziende che hanno a che fare con l’ambiete (una piccola parte) -ci hanno contattato loro
-14 Comuni da noi contattati
-33 Assessori di Comuni che ci hanno contattato
-57 privati che ci hanno contattato interessati ad averlo nel loro comune

Quelli contattati da noi sono stati in parte contattati via e-mail e telefono o attraverso eventi e fiere a cui abbiamo partecipato. Di sicuro quando c’è la nostra presenza fisica c’è molta più possibilità.
Quelli che ci hanno contattato ci hanno conosciuto attraverso i vari media su cui siamo state presenti.

Questa un pò la panoramica. Credo che la differenza più grossa su cui lavorare sia tra i Comuni e le Associazioni

E’ meravigliosa la tua voglia diretta di trovare una soluzione ad un problema. Ma Maria cara, prima di organizzarre qualsiasi questionario e di arrivare a impostare una analisi di campo, devi definire chi è l’interlocutore. Molte volte questo lavoro deve essere personalizzato o al massimo indirizzato secondo un target di riferimento. Che ne dici se cerchiamo di tracciare una mappa e di fare ordine a quanto sino ad ora avete realizzato? Chi sono stati i vostri interlocutori sino ad oggi? Come li avete contattati? Ti prego di non dare per scontato che molte cose sono state già dette e che altre info le troviamo sito. Queste attività, seppur non ti danno da vivere, ti tolgono più tempo e richiedono maggiori risorse. Se sei disposta a dedicarti, come credo, prova già tu a definire lo storico e l’esperienza sino a d oggi maturata. Fai ordine su quanto avete messo in campo e vedrai che la soluzione verrà fuori da te.
A presto
Angelita

ok allora inizamo a stilarlo. Secondo voi quali sono le domande che più ci permetterebbero di capire?
ecco per non scrive …cosa ha bloccato la concretizzazine del progetto?
o anche sull’inizio come invogliare? tipo: gentili alcune piccole domande per migliorare il funzionamento del progetto RCA? ..mm..non è che mi convinca..

Si, Maria, direi che qualche domanda via email senza troppa formalità, potrebbe andare bene…
Anche io resto stupito del rapporto 80 a 1 di cui ci parli. Va trovata la causa.

50 cassonetti, come dici, può essere un buon obiettivo di partenza. Iniziamo a capirci :-)))

si, si potrebbe provare..sperando che qualcuno risponda…magari non proprio sottoforma di questionario che la cosa spaventa assai ma qualche domanda in una mail no?

Si credo anch’io che dobbiate solo mettere ordine. Era balenata anche a me l’idea di questionario di feedback, così come suggerito da Walter che potesse aiutarvi a capire ed individuare i punti di forza e di debolezza e le minacce e le opportunità. Cosa ne pensate?

Avete pensato a questo punto a creare una rete di contatto fisica, di persone a livello locale, che diciamo siano motivate anche ad aiutarvi, eventualmente chi fa mercatini delle pulci; perchè forse uno dei punti deboli forse è proprio il fattore umano, e per voi rappresenterebbe un valore aggiunto quella di avere dei collaboratori fidati per diverse aree/territori.

sicuramente voi siete molto più esperti di noi e se credete che sia buona cosa mettere mano al piano di comunicazione, noi ci siamo!

per dare continuità o meno alla possiblilità degli intoppi:
–costi: –vedi risposte precedenti
–sistemi di sicurezza: da quando ormai lo proponiamo in strutture presiedute il problema non sussiste più. Ora lo proponiamo in scuole, biblioteche, centri di aggregazioni, uffici pubblici, aziende private ecc… ma non più per la strada. tranne che in occasioni di inviti a manifestazioni artistiche..ma questa è un altra storia
–manutenzione: nella parte di comunicazione che facciamo è compresa la sensibilizzazione in particolare di alcune associazioni o persone che si fanno capofila del progetto e che quando passano davanti ci buttano un occhio, ma chiunque va a lasciare o prendere è il primo manutentore, un responsabilità collettiva che sta funzionando.Si tratta giusto di mettere un pò d’ordine se c’è gran casino e niente più..ad oggi nessuna lamentela al riguardo