Verso il cuore dell’idea

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  • Iniziato da Alberto Avatar di Alberto

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      Alberto
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      Domenico, dopo la raffica di commenti che ci sono stati sul tuo progetto siamo curiosi di sapere di più su come dovrebbe funzionare il motore di RPME. A parte tutti i problemi di modello di business, penetrazione del mercato etc. etc.; supponi di averli già risolti, e di essere in una struttura piena di ragazzi con problemi di disagio sociale, con il tuo kit del giocatore di Dungeons & Dragons. Poi cosa succede? Come imposti il tuo intervento? Come metti in moto il meccanismo di esplorazione non distruttiva dell’ambiente (virtuale) di cui parli nel progetto?

      Questo è proprio il cuore di tutto. Fino a che questa cosa non sarà chiara, il progetto sarà attaccabile.

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    • Wow :)
      Vista l’ora dovrei riuscire a rispondere..

      Prima della sessione i ragazzi faranno dei laboratori per scegliere l’ambientazione e partire con un gruppo un po’ compatto.

      Durante le sessione di gdr, successivamente, emergeranno diverse cose:
      1) background dei personaggi dei ragazzi ( passato dei personaggi e storie personali inventate – utili per riflessioni con lo psicologo della struttura, in seconda battuta).
      2) azioni che faranno e avranno risvolti nella storia raccontata loro dal Master.
      3) la storia stessa e i suoi risvolti.

      Per riassumere da quì si sviluperanno alcuni laboratori o interventi creativi digitali quali:

      1) disegno grafico del personaggio.
      2) Ambientazione ricreata graficamente attraverso un emulatore di gioco open source. Quindi se nella storia verrà distrutta una città, graficamente avranno una città distrutta. Se il loro intervento prevede la ricostruzione, se riusciranno, nel game la città sarà ricostruita.
      Quindi l’ambiente cambierà con la storia che loro giocano.
      Inoltre, online e contemporaneamente, usaranno la mappa con gli edifici sopra descritti, per fare guerre contro orchi e altro, che saranno vissute con più partecipazione e divertimento.

      Al termine del periodo, ci sarà abbastanza materiale da far stampare un libro illustrato di almeno 100 pagine che racconterà la storia da loro giocata.
      Un social network personalizzato e un sito internet.
      Diventeranno dunque una community e parte della cultura partecipativa di gioco d ruolo che è già esistente nella rete.

      Ho risposto? :)

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      Alberto
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      Hai risposto. Questa cosa è già più chiara (e molto più concreta della breve descrizione che hai messo nella pagina di progetto). Credo che sarebbe utile se tu scrivessi due paragrafi in cui spieghi perché giocare ai RPG è una buona idea per un minore in difficoltà. Per esempio, potresti ispirarti all’inizio di questo video:

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    • ciao, non sono d’accordo . buon anno però lo stesso ti avevo scritto, ma non son riuscita a tenermi in contatto, anche quello è un disagio è comunque va proposto qualcosa per le diverse realtà a vari livelli sociali ed istituzionali. siamo tutti pezzi del puzzle. sono consapevole e appoggio il content plot in più contesti vorrei attualizzare questo video!!!!!!!!! ci sono solo i telefilm e internet dove saremmo altrimenti noi ragazzi dissociati?!

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    • grazie x questo link! peccato averlo visto in ritardo!

       

      posso sapere cosa usate come traduttore x i sottotitoli? domando al mediatore in te, informato informatico

       

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    • basterebbe un pò di pnl programmazione neuro-linguistica per impostare a livello istituzionale e pedagogico quel che jane mcgonigal rammenta e che il progetto di role playng di Domenico richiama ed esprime

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    • complimenti è davvero un piccolo grande passo in locale per un’esposizione globale agli schemi di pnl

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      Alberto
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      Maria, sai che non capisco?

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