Dosi giuste per ingredienti innovativi

Torna a tutte le discussioni
  • Dosi giuste per ingredienti innovativi
  • Iniziato da Stefano Varano Avatar di Stefano

    • Autore
      Articolo
    • Il problema di arrivare a rendere il tutto sostenibile è dosare nel modo giusto gli ingredienti per rimanere dentro i valori culturali che ci siamo preposti

      • accesso alle macchine e agli spazi di lavoro
      • momenti di scambio di professionalità per far crescere il proprio progetto
      • corsi di formazione e workshop
      • eventi aperti a tutti e liberi
      • service verso l’esterno

      La questione principale gira intorno al service. non essendo un’attività commerciale non facciamo service puro, ma vogliamo coinvolgere il socio nella produzione dell’oggetto. quindi facendo prendere consapevolezza del processo : tecnologie e professioni.
      Non vieni da noi a fare il consumista, ma un utente che ha bisogno di un oggetto e vuole sapere anche il processo, l’impatto ambientale e la scelta di fare una piccola tiratura di pezzi per prototipare velocemente.

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      Ciao Stefano, 

      i valori etici/culturali che vi siete posti non necessariamente sono inconciliabili con la sostenibilità di una struttura come la vostra. Il fatto di non considerarsi un semplice consumatore, ma un utente che attraverso l’acquisizione del servizio sposa quei valori, non necessariamente conduce all’idea di prototipare a costo zero. Se io acquisisco e faccio miei quei valori devo addirittura sopportare un costo maggiore di quello che sconto sul mercato. In altre parole, i valori hanno un “costo” che non è solo monetario. Di conseguenza, mi porrei un problema diverso. Come faccio a tenere in piedi questa struttura valorizzando al meglio quei valori. Ovvero sono i valori che diventano strumento di sostenibilità.

      Ci sono tante aziende che stanno interpretando il fare impresa in modo solidale. Paghi questo vino x euro, ma sappi che il 10% sarà destinato a progetti di sviluppo locale. 

      Che ne pensi???

      a presto

      a

    • Autore
      Articolo
    • Ciao,

      grazie della risposta.

      non dicevo di prototipare a costo zero, abbiamo definito un uso macchina che si paga a ore come in altri fablab (ma mi piacerebbe studiare anche altre formule) in linea con la qualità della macchina.
      ma il caso che riporti del vino, in quel caso, indica che il produttore di vino fa pagare all’utente finale quel 10per cento in più oppure è il produttore che segnala la sua attività territoriale versando il 10% ai progetti locali?

      una persona che si è avvicinata ha portato una macchina quasi finita e ha detto se mi aiutate a finirla rivendiamo il kit per costruirla e una parte va al fablab.

      il fatto di pagare un di più all’utente finale, che poi è un affiliato all’associazione, in base ai valori che ha sposato non lo so. nel senso, invece di usare una macchina e basta , ti insegno il processo di creazione e quindi paghi anche il corso per farti arrivare a coscientizzare il processo e le dinamiche

    • Autore
      Articolo
    • Avatar di Alfredo
      Alfredo
      Keymaster

      ciao, 

      la questione del pagare un quid in più serve per tenere in piedi la struttura. Se ne condivido i valori o so che sulla base di quell’acquisto cofinanzio un progetto di impatto sociale sono disposto anche a pagar un costo più grosso. 

      L’esempio del fornitore della macchina e’ un altro modello che si potrebbe incentivare.

      La cosa migliore e’ quella di mettere in fila le diverse ipotesi per verificarne la diversa fattibilità.

      alfredo

    Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.