Ipotesi progettuale di Banca del Tempo

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  • Iniziato da Antonella Milanini Avatar di Antonella

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    • Cari Kublaiani,
      il progetto allegato è stato presentato in Regione, ma sono gradite idee e critiche per uno sviluppo futuro

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    • Avatar di Federico
      Federico
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      Anche se non esplicitamente detto, immagino abbiate previsto l’utilizzo di un software per gestire la banca del tempo, per esempio per quanto esposto all’art. 5. Allo stesso modo, come canale alternativo di comunicazione per le operazioni previste all’ art. 3, potrebbe essere utile un semplice servizio web, tipo bachecha, per consentire agli utenti, specie quelli più giovani di richiedere/offrire servizi via web.

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    • In realtà le Banche del tempo in Italia per quanto io abbia visto hanno semplici software su foglio excel, ma quando ho pensato al progetto io avevo in testa qualcosa di più sofisticato che già è stato realizzato in Francia almeno 10 anni fa, vedi:
      http://www.scate.it/ita/allegati/manuale%20alberi%20della%20conoscenza.pdf
      e fa riferimento al testo di Pierre Levy – Gli alberi di conoscenze vedi:
      http://bfp.sp.unipi.it/rec/levyauth.html
      anche se i link sono un po’ vecchiotti ed alcuni “morti” …
      qst tema del software e del meccanismo web credo sia molto interessante poter trovare soluzioni innovative …

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    • Avatar di Federico
      Federico
      Partecipante

      Sai, in pieno Real Time Web qualcosa di meglio che utilizzare fogli Excel si può provare;) con strumenti open source e free si può metter su qualcosa di semplice, web based, sia per la gestione amministrativa sia per creare un’interfaccia per gli utenti. Magari gli anziani non lo utilizzeranno (non è detto…) ma i giovani potrebbero (dovrebbero…).
      Sapendo esattamente quali sono le funzionalità che una piattaforma dedicata dovrebbe avere (e il documento è già un buon punto di partenza) non ci vogliono né troppo tempo né troppe risorse. Si parte con una struttura base, modulare e scalabile, da raffinare con i feedback degli utenti (personale amministrativo, cittadini).

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    • Avatar di Walter
      Walter Giacovelli
      Partecipante

      Ciao Antonella, intanto complimenti per aver presentato una prima bozza progettuale; come dice il tuo quasi concittadino Federico, il software soprattutto open source può fare la differenza in un progetto come questo.

      A condizione che :
      1) Ci sia comunque un centro di raccolta e organizzazione dei dati, che provvede a organizzare i dati destrutturati che potranno essere immessi.

      2) Possa prevedere sia un tempo di lavoro sociale che il singolo effettua per la collettività, su attività che concorderete, (manutenzione e custodia di parchi, giardini, o altro) e sia interazioni peer 2 peer tra utenti.

      3) E’ proprio questa secondo me la carta da giocarsi nelle banche del tempo, il modello peer 2 peer, che bene funziona nello scambio dei file su internet, è un modello che fa relazionare uno a uno, uno a molti e viceversa, che bene si presta a rappresentare un nuovo modello di scambio non più basato sul denaro, ma sul valore-tempo scambiato con l’ecosistema in questione (banca di tempo di Cori, ma anche rete delle banche tempo, ecc).

      Su questo sicuramente Federico sarà più informato di me, su Kublai esiste un progetto, che opera sul modello peer 2 peer di piccoli lavori consulenziali e artigianali e su una sorta di rating stile ebay, si chiama Gli Affidabili, certamente non è una banca del tempo, ma se provi a sentire i progettisti, il loro modello potrebbe essere utilizzato per una banca del tempo.
      Tempo fa proposi loro questa cosa di realizzare una sezione no profit o dedicata alla gestione delle interazioni p2p di scambio di tempo, ma la cosa finì nel dimenticatoio, magari a questo giro sarai più fortunata di me !

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    • Avatar di Tito
      Tito
      Keymaster

      Cara Antonella,
      Sono Tito Bianchi, dalla sponda Ministeriale del progetto Kublai.

      Complimenti per aver steso un progetto che sento a me molto vicino come temi, e che trasuda idealità e motivazione verso il cambiamento. Vorrei davvero vederti operativa al più presto nel fare queste cose stupende che proponi.
      Ti do qualche indicazione del tutto personale per un primo sgrossamento del testo, che a mio parere ha ampi margini per diventare più convincente. Se anche ti dovessi aggiudicare il finanziamento regionale, potrebbe comunque esserti(vi) utile a fini interni avere un documento che rispecchia in modo fedele ed efficace i vostri obiettivi ed attività previste.
      1. E’ un elemento del tutto formale, ma aiuta ad essere più efficaci. Gli obiettivi e le enunciazioni di valori ritornano in vari punti del progetto, alle pagg. 1-3-4-5. Sarebbe meglio se fossero circoscritti in una bella sezione dedicata, dove il lettore saprebbe di trovarle.
      2. La parte sul meccanismo della banca del tempo ha poco spazio nel testo, essendo relegata all’appendice-regolamento. Laddove si parla delle finalità si dicono cose che varrebbero probabilmente anche per qualunque altro progetto di volontariato improntato all’altruismo puro. Nell’idea di banca del tempo, a quanto capisco, c’è un elemento di reciprocità e di costruzione e quantificazione della reputazione personale, su cui non elabori affatto, mentre sarebbe utile farlo un minimo.
      3. Le aree individuate per lo scambio del tempo, a mio parere, sono troppe, in quanto sembrano essere tutte quelle a cui sei riuscita a pensare. Per me alcune sono più realistiche di altre – tutta l’area del trasferimento di competenze e nozioni, l’aiuto reciproco nei lavori di agricoltura – ma, ancora una volta, è un opinione personale. Massimizzare il numero delle aree di possibile scambio non migliora il realismo, ma anzi, dà l’idea che non hai verificato la fattibilità di nessuna di esse. Migliorerebbe il realismo e la forza persuasiva del progetto essere in grado di dire qualcosa di più su un numero inferiore di esse. Dicendo ad esempio che “gli anziani di Cori trarrebbero soddisfazione nel trasmettere…, e potrebbero ricevere in cambio nozioni di informatica di cui sono depositari i giovani” o roba del genere. Parlare di quali categorie di persone questo tempo disponibile ce l’hanno, quali hanno dei bisogni,e quali hanno delle competenze, convincerebbe molto di più il lettore del fatto che uno scambio non monetario, in quell’ambito, ha molto senso e andrebbe a vantaggio di tutti.
      4. Infine, il budget sembra piccolo per tenere la bellezza di 13 laboratori. Sono certo che immagini che i “formatori” lo farebbero gratis. Ma come si collegano questi laboratori con la banca del tempo: le ore di laboratorio offerte sarebbero computate a credito dei formatori nella banca stessa? Non so se sbaglio, ma ho più facilità a immaginare lo scambio all’interno della banca del tempo, sotto forma di rapporti uno-a-uno, che uno-a-molti.

      Avrei anche qualche altro interrogativo, ma riguarda più il funzionamento delle banche del tempo in generale di cui, si sarà ormai capito, non è che so molto.
      Seguirò con interesse gli sviluppi. Tito

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    • Avatar di Alberto
      Alberto
      Partecipante

      Tito, complimenti per la recensione! Questo sì che è un bel contributo. L’unica cosa che non mi torna molto è che – per il poco che ne so – il valore aggiunto di una banca del tempo è esattamente quello di fornire un’infrastruttura di compensazione molti-a-molti per lo scambio di favori. Per scambiarsi favori uno-a-uno non c’è bisogno di banche, io accompagno tua figlia a scuola e tu mi vai a ritirare la moto dal meccanico. No?

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    • Grazie a Federico, Walter, Tito e Alberto x i vs commenti mi riprometto in qst fine settimana di rileggere attentamente ttt
      nel frattempo sto cercando di allargare le persone coinvolte nella discussione, perchè vorrei che della piattaforma tecnologica ne discutessero i più giovani o chi già avuto una buona esperienza di Banca del Tempo, come la Sig.ra Angela Percopo, responsabile della BdT di Latina, a cui diamo il benvenuto in Kublai.
      a presto ciao

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