• Nicola ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di SpesamiSpesami il 23/6/2010

    ciao Clara

    complimenti, mi piace proprio

    un dettaglio operativo: la presentazione la potresti caricare dentro lo spazio descrizione in alto? in questo modo resta sempre visibile a tutti.

    Detto questo vi dico cosa mi viene in mente a caldo….

    i contenitori riutilizzabili… con tutto questo sfuso uno dovrebbe venire attrezzato da casa… e non sempre abbiamo contenitori idonei… quindi una bella linea di contenitori magari biodegradabili o riciclabili sarebbe utile. Secondo me questa mancanza ha impedito allo sfuso di decollare all’interno degli iper che l’hanno messo.

    sono pienamente d’accordo con i punti vendita dello sfuso e anche sul loro orario. Tra l’altro sfruttando il fai da te, il personale presente può essere ridotto a beneficio di un aumento dei turni.

    Sulla frutta e verdura il concetto di sfuso è già implicito, almeno per chi vende e compra il fresco. wquindi in questo caso non capisco l’innovazione.
    Gli orari sono dettati da altri elementi.
    Roma è piena di negozi o bancarelle del fresco ma chiudono presto. Questa è gente che passa ai mercati generali alle 5 del mattino o che viene direttamente dai campi, quindi per loro la giornata lavorativa finisce per forza alla mezza.

    Se invece si pensa al camion ambulante … per favore, è ormai superato da una vita. Prima andavano in giro, adesso non li vuole più nessuno. Il sistema funziona ancora in qualche paesino sperduto di montagna…

  • Clara ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di SpesamiSpesami il 23/6/2010

    Beh..uno dei vantaggi nell’usufruire del servizio Spesami sicuramente è quello del risparmio. Risparmio offerto all’utente finale grazie alla filiera corta adottata dal gruppo SMA per questo servizio. I produttori e fornitori sono locali ( e ciò favorirebbe l’economia della zona non limitando la vendita di prodotti solo a gruppi d’acquisto) e il packaging di prodotto è ridotto se non eliminato. La filiera corta e l’eliminazione del packagin dovrebbero ridurre i costi.

  • Luca ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di SpesamiSpesami il 23/6/2010

    Forse stiamo andando nella direzione di creare delle cooperative o simili,
    che abbiano potere di trattare ed “abbattere i costi”?

  • Federico ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di SpesamiSpesami il 23/6/2010

    Ok, la lettura delle slides di Chiara mi ha in parte chiarito (perdona il gioco di parole) il senso dell’iniziativa.
    mi permetto di insistere su una possibile collaborazione con comunità agricole che possano ulteriormente unire la comunità intorno ai prodotti specifici del territorio nella funzione socializzante che auspicate

  • Walter ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di SpesamiSpesami il 23/6/2010

    Parlo di indurre la domanda aggregata di un prodotto, il prodotto sfuso è una condizione necessaria ma non sufficiente affinchè questo possa essere richiesto in massa critica sufficiente ad abbattere dei costi di approvvigionamento.

    In questo senso il modello di aggregare la domanda, ricalca le dinamiche dei GAS, semplicemente i gas funzionando come piattaforma di distribuzione logistica sincrona: ci si da appuntamento in un luogo e in un giorno e si fa il rifornimento.

    In questo caso la distribuzione avverebbe in maniera a-sincrona, posso andare a qualsiasi ora/giorno, ma è necessario che ci sia una richiesta aggregata di approvvigioanamento altrimenti difficilmente i costi vengono abbattuti.

  • Clara ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di SpesamiSpesami il 23/6/2010

    Innanzitutto grazie a tutti per esservi iscritti e aver commentato positivamente l’idea !!

    Walter mi dispiace non ho ben capito neppure io :-(

  • Federico ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di SpesamiSpesami il 23/6/2010

    Walter, non ho capito.

  • Clara ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di SpesamiSpesami il 23/6/2010

  • Walter ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di SpesamiSpesami il 23/6/2010

    Be un Gas non è detto che debba essere quello che ora pensiamo che sia, è fondamentalmente un Gruppo di Acquisto solidale, in questa interazione spesami credo che ci rientri se opera su prodotto sfuso.

    La differenza da un GAS tradizionale è nella a-sincronicità della distribuzione, ma la leva per far impiantare dei “dispencer” di vari prodotti e la massa critica per aggregare i bisogni degli stessi, ha logiche simili a quelle che stanno alla base dei gas.
    Semplicemente il vostro è un modello più funzionale, pratico e appunto asincrono.

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