due nuovi concetti: industria creativa e audiolibro

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      Serena Ferrara
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      Ciao ragazzi, scusatemi per questo lungo periodo di “meditazione”. Ma è stato utile perché ho trovato altri possibili spunti dentro cui “inquadrare” il mio progetto.


      Uno, più economico, è il concetto di “industria creativa”; l’altro, più tecnologico, è quello di audiolibro.


      Come dice Barack Obama, la crisi non è solo uno stato traumatico, ma anche un’opportunità di trasformazione e apertura. E l’elemento che consente di gestire il cambiamento è, appunto, la creatività.

      Nel libro L’ascesa della nuova classe creativa, Richard Florida identifica la tecnologia, che unisce
      saperi e attività economiche, il talento e la tolleranza come gli elementi che contraddistinguono una società creativa. 
      Oggi, le città in grado di utilizzare il sapere per fini economici sono quelle che hanno più artisti, più musicisti e più poeti, ma anche quelle che mostrano una maggiore capacità di reggere il
      confronto con la diversità.

      Le industrie creative sono ampiamente considerate come un settore che avrà un forte impatto economico in Europa. Soprattutto a livello regionale, questo settore offre ancora un grande potenziale di crescita. Le tecnologie ICT sono una forza trainante cruciale per questo sviluppo. L’uso di soluzioni IT innovative in settori creativi  apre la strada a molteplici vantaggi competitivi di ricerca, sviluppo e business.


      Il progetto di un Children’s Museum dedicato al libro e alla letteratura – in particolare, alla letteratura per ragazzi – si colloca in un settore, quello dell’edutainment, che è strettamente connesso a quello dell’industria creativa in un duplice senso: 

      - l’editoria (attività collaterale a quella del Museo) rientra nella definizione di “industria creativa” e, come tale, può trarre vantaggio dalla propria innovazione attraverso l’applicazione di nuove tecnologie (come l’e-book, l’audiolibro, la realtà aumentata, …);

      - la lettura (in tutte le sue possibili forme) è tuttora, a mio avviso, una delle forme di “fruizione mediale” che maggiormente contribuisce alla coltivazione dell’immaginazione, della fantasia e del pensiero creativo.


      Siete d’accordo?


      Se l’industria creativa costituisce il quadro “economico” di riferimento, sono i concetti di esperienza e relazione “attraverso la” e “a partire dalla” lettura il cuore di questo progetto.

      L’audiolibro, utilizzato soprattutto per consentire ai non vedenti di poter leggere, offre un’esperienza di lettura diversa su cui le case editrici stanno cercando di sensibilizzare anche un pubblico più vasto. 


      Penso che possa essere molto utile per avvicinare bambini e i ragazzi alla lettura.


      Voi che ne pensate?


      In allegato trovate la versione “quasi” completa del mio progetto. 

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    • Avatar di Nicola
      Nicola Salvi
      Membro

      Ciao Serena

      per tutelarti, sarebbe meglio pubblicare documenti in formato pdf con il testo non copiabile. Magari nessuno è interessato, ma non si sa mai…
      per farlo puoi usare vari software gratuiti che trovi su internet

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    • Avatar di Angelita
      Angelita Levato
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      Carissima Serena,
      ancora una voltai sento, innanzitutto, di doverti trasmettere la mia soddisfazione nel leggerti e di rinnovarti i miei complimenti. Ho divorato la tua presentazione e devo ammettere che mi ha tenuta realmente impegnata. L’ho studiata con piacere, assaporandone sia gli aspetti culturali (la ricchezza di informazioni, la molteplicità di riferimenti a testi e autori etc) che gli aspetti strategici insiti nella tua iniziativa. C’è studio e sostanza, è un progetto vero e sano.
      Detto ciò, non è semplice esprimere una considerazione di merito e pertanto, nell’ultima rilettura, ho, cercato di identificarmi in una figura (a me poco piacevole e che poco mi si addice), quella di “critica valutatrice” di una presentazione che dovrà trasformarsi (a breve mi auguro) in un progetto d’impresa. Considerami un interlocutore esterno che si introduce alla natura dell’iniziativa e che (perché no!!) ne deve fare una prima valutazione, deve definirne la fattibilità dell’iniziativa (non pensare solo alla fattibilità economica e finanziaria) e deve darne un inidirizzo/guida su come meglio esprimere ed esporre alcune analisi progettuali.
      Pertanto uscendo da considerazioni di merito (su cui onestamente non ho alcuna perplessità) voglio fare un passo avanti verso una redazione raffinata di un progetto. Per usare termini familiari mettere in campo una “sensorialità progettuale” che non si esaurisca in una percezione visiva, schematica ed apparente, ma che trasmetta la sostanza ed il valore dell’esperienza a qualsiasi fine esso (il progetto) sia rivolto. I concetti attorno ai quali si deve costruire una valida analisi progettuale si possono riassumere in: fiducia, accuratezza, visione di insieme e priorità di lettura. Obiettività di analisi, consapevolezza e responsabilità sono elementi presenti nella tua discussione, che determinano la credibilità e la fiducia della tua iniziativa. Non hai dato rilievo, però, ai numeri e, pertanto, l’accuratezza dei dati non può essere valutabile, la rimando ad altra sede, suggerendoti da ora di seguire il concetto che gli strumenti non sono semplici servizi ma risposte a specifici bisogni (di chi e perché???). Un aspetto su cui devi prestare attenzione, è quello di evitare di abbandonarti in approfondimenti eccessivi di alcune parti a scapito di altre sezioni. In altre parole l’analisi del particolare non deve farti perdere il quadro complessivo dell’indagine e la preziosa interdipendenza di tutte le componenti. La descrizione del progetto deve seguire una logica coerente. Alcune sezioni del piano rivestono particolare importanza, ad esempio la descrizione degli strumenti utilizzati per la promozione della lettura non hanno seguito una uguale attenzione da parte tua in tutti e tre gli strumenti presentati. Aggiungerei che oltre ad una descrizione è necessario definirne il contesto in cui essi si muovono e ritengo che gli ambiti non siano uguale per tutti uguali. Una ulteriore analisi deve essere approfondita in merito alle realtà oggi esistenti che offrono servizi simili ai tuoi. Per intenderci quella di Genova, Roma e Milano. Approntare una strategia, significa pianificare come sfruttare i punti di forza dell’impresa nei confronti di chi opera nel tuo stesso campo e come porre rimedio ai punti di debolezza. Pianificare significa, infatti, partire dall’analisi di mercato, individuare le caratteristiche della domanda, valutare il posizionamento strategico e definire in che modo agire per soddisfare i bisogni degli utenti. Ecco che, pur controllandomi, esce fuori la mia indole analitica (scusami!!). Ma, oramai, aggiungo un altro concetto, rispetto alle strategie organizzative, che attengono alla definizione della struttura organizzativa e di risorse umane da mettere in campo. Questa deve essere da una parte adeguata a livello di organico, ed dall’altra adeguata a livello di organizzazione delle attività. Rivolgendo l’attenzione alla qualità delle risorse da coinvolgere che al numero di partecipanti e operando attraverso una chiara e corretta definizione dei ruoli ed una partecipazione attiva e propositiva nelle soluzioni delle problematiche aziendali. Finisco qua, ma vorrei andare oltre. La mia paura è quella di ricevere un richiamo da parte tua, ed io spero di no, voglio continuare a leggerti… e, sopratutto, portare presto le mie nipotine nel tuo Children’s Museum.
      Un saluto caro e sentito a presto
      Angelita

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      Serena Ferrara
      Partecipante

      Innanzitutto grazie a Nicola per la dritta: ho seguito il consiglio…anche se penso che le idee, proprio per la loro immaterialità, siano comunque facilmente sottraibili. Non a caso quello del copyright è uno dei grandi dilemmi della società della conoscenza!

      Per quanto riguarda le tue critiche, cara Angelita, non temere di eccedere! Sono puntuali e utili…ma anche toste!!! Spero di riuscire a trovare le risposte giuste…

      Per il momento mi limito ad accenarti che:
      a) ho invitato a leggere il mio progetto alcune persone che vorrei mi sostenessero in questa attività con le loro competenze: tra questi, ci sono anche Oriana Persico e Salvatore Iaconesi (che però non mi hanno ancora risposto);
      b) ho ricevuto una manifestazione di interesse da parte di una persona che, tuttavia, sarebbe interessata alla realizzazione del progetto in un’altra regione…

      Per il resto, non mi rimane che chiedervi di aiutarmi in questa impresa che comincia a sembrarmi gigantesca…anche se mi piace l’idea di ospitare tutti i vostri bambini un giorno nel mio children’s museum!!!!

      A presto,

      Serena

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      Serena Ferrara
      Partecipante

      Ciao Angelita,

      ho sintetizzato in 3 punti le tue osservazioni:
      - descrivere meglio gli strumenti, presentandoli come risposta a determinati bisogni;
      - approfondire l’analisi delle realtà già esistenti;
      - definire la struttura organizzativa e le risorse umane da mettere in campo.

      Se rispetto ai primi due punti, credo di poterci lavorare (anche se avrò bisogno di tempo), rispetto all’ultimo punto avrei da farti alcune domande.

      Innanzitutto, rigurado alle competenze posso rimanere a livello di professionalità (Es. un editor, un illustratore, uno o più traduttori per la casa editrice; uno scenografo e un ingegnere per il museo; un esperto di tecniche di scrittura/lettura per i non vedenti; uno staff di animatori/educatori per l’organizzazione delle feste del libro ecc.) oppure devo già prevedere delle collaborazioni con persone fisiche (es. Oriana Persico, Salvatore Iaconesi, e, perchè no, Montserrat….); per i servizi più complessi (es realtà aumentata, produzione audiolibri), non è sufficiente – come ho provato a fare – pensare di attivare delle partnership con strutture come l’Università, il CNR, il TAL o piccole aziende cui appoggiarsi di volta in volta?

      … a questo proposito, vorrei informarti che ho parlato del mio progetto a Giordano Bruno Guerri (in quanto editore e presidente del TAL) che si è mostrato interessato; invece, mi dispace dire che Oriana Persico e Salvatore Iaconesi non hanno ancora risposto al mio invito! Forse Montserrat potrebbe aiutarmi tramite Hub.

      Riguardo alla struttura organizzativa, mi è stata suggerita la formula del no-profit e un commercialista si è offerta di aiutarmi a scrivere lo Statuto.
      Prima di fare questo, però, io vorrei chiedere a te, Angelita, se sei d’accordo con questa soluzione e se posso appoggiarmi a Kublai e a te anche per questi aspetti.

      Riguardo alle risorse economiche, infine, vorrei chiederti se pensi che possa orientarmi sui finanziamenti pubblici (dell’EU, della Regione Sicilia, o altro) o se, secondo te, non sia il caso di pensare a finanziamenti privati. Nel primo caso, puoi aiutarmi a trovarli?

      Spero di riuscire a lavorare sulle parti deboli del progetto nei prossimi giorni e di potertelo rimandare al più presto.

      Grazie.

      Serena

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      Nicola Salvi
      Membro

      Ciao Serena

      in attesa di Angelita, che sarà sicuramente più completa nella risposta, provo a dirti qualcosa anche io.

      Relativamente alle competenze, saprai sicuramente capire meglio di chi hai bisogno quando andrai a definire le attività in modo più puntuale, nel senso che quanto saprai come gestire la struttura, allora capirai di quali competenze hai bisogno in modo continuativo e di quali potrai aver bisogno di tanto in tanto (in questo caso la formula della partnership potrebbe essere la migliore)

      Relativamente alla forma giuridica, conviene che aspetti un po’ a mio avviso, in modo da far maturare l’idea e di capire a quali forme di finanziamento puoi accedere. Ad es ci sono forme di finanziamento pubblico per le nuove imprese, ma se apri adesso una associazione, rischi di non poterci accedere.

      I finanziamenti, appunto, richiedono in genere un business plan ben strutturato negli aspetti organizzativi ed economico-finanziari. Forse è meglio concentrarsi ancora un po’ su questo e poi spostare l’attenzione ai finanziamenti (anche perché credo che ci vorranno parecchi soldini per realizzare il tuo progetto :))) )

      ciao!

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      Serena Ferrara
      Partecipante

      Ciao Nicola e ciao Angelita,

      come va?
      Io oggi ho avuto una giornata abbastanza pesante a lavoro!

      Vi mando la mia scaletta per domani.
      Ho preferito non fare il ppt, ma utilizzare il testo che avevo.
      Fatemi sapere se pensate che ci siano delle parti deboli o superflue.

      Grazie.

      Serena

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      Angelita Levato
      Partecipante

      Carissima Serena,
      ti ho trascurato e ti chiedo scusa. Sai che ho apprezzato molto il tuo lavoro, ed è un po’ come le cose a cui tieni di più, le metti in vetrina e finisci per guardarle ammirata senza curarle troppo per paura di sciuparle. Di fatto avrei desiderato incontrarti, conoscerti e parlare con te di libri, bambini (li adoro!!) e della tua attività. Voglio però recuperare.
      Inizio con la sintesi che hai realizzato per l’incontro di oggi: scrivi bene Serena e mi pare di averti già detto che è un piacere leggerti. Condivido l’idea di non utilizzare slide e di parlare a braccio. In questo contesto, è necessario trasmettere, non solo il tuo entusiasmo verso l’attività che intendi e che porterai a termine (perché la porterai!!), ma anche far comprendere l’importanza di appartenere ad una community come kublai. Questo, in particolare, è ciò che vogliono sentirsi raccontare. Loro dovranno intraprendere il tuo stesso percorso, perché ancora non lo hanno iniziato, né si sa se hanno voglia di farlo. Devono, pertanto, sentirsi motivati dalle tue parole e dal tuo entusiasmo e comprendere l’importanza di mettersi in gioco, aspirando a qualcosa di più grande. Mi piace sintetizzare il percorso che avviene in Kublai con il concetto “dal sogno al progetto”.
      Non credo di sbagliare nel considerare il tuo intervento tra i più importanti di questa sera. Non per questo devi sentirti investita di una grande responsabilità, basta essere reali come con i bambini. Ti si attaccheranno…

      Per ora questo
      seguono le considerazioni sul tuo progetto…

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