La lettura come esperienza

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  • Iniziato da Serena Ferrara Avatar di Serena

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      Serena Ferrara
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      Solo pochi giorni su Kublai e già un enorme raccolta di spunti di riflessione e di ricerca!

      L’idea di partenza era molto semplice: una casa editrice, in Sicilia, specializzata in letteratura per ragazzi che proponesse la lettura, in tutte le sue possibili forme (dai libri stampati all’e-book) come strumento di inclusione sociale e di rilancio del territorio.
      Ma grazie a poche conversazioni su kublai, l’idea si è già estesa fino a coinvolgere concetti quali “realtà aumentata”, “esperienza”, “atlante degli odori”, “sensorialità”.
      Allora la domanda è: in che modo è possibile tradurre la lettura in un’esperienza? o, ancora di più, in un’esperienza sensoriale? la realtà aumentata può essere uno strumento?
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      Nicola Salvi
      Membro

      La butto li: estendendo l’esperienza delle lettura in contesti sociali. Montserrat ne promuove un esempio con la festa della lettura a Milano.

      C’è un certo tipo di libri che si leggono a casa, in metro, sulla spiaggia. Quelli li conosciamo e non credo che ci sia molto spazio per fare concorrenza.

      Invece c’è una dimensione della lettura meno vincolata, fatta di altri supporti, di altre esperienze e che si può riportare ad un contesto sociale.
      Penso ai libri elettronici, ai libri a puntate, ai libri co-scritti dai lettori

      d’altra parte libri per il territorio senza la partecipazione del territorio stesso, oggi sono un po’ superati
      non trovi?

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    • Avatar di Luca
      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao Serena, la semplice lettura di un libro e’ per me estremamente diversa se fatta su di un tavolino e sedia
      oppure davanti ad un bel panorama marino, ricco di profumi e suoni.

      La lettura dello stesso libro, fatta in una piazza panoramica e con altre persone e’ ancora diversa.

      Quello che le differenzia sono:

      - Il “Veicolo” diverso delle sensazioni, non solo interno ma esterno, attraverso tutti i sensi

      - L’ “Interazione” tra gli elementi presenti

      - I “Feed-back” che ne possono nascere

      Di per se rappresentano un sistema in continua evoluzione ed emergente, l’intelligenza aumentata
      una sorprendente esperienza reale ed un formidabile amplificatore delle nostre capacita’.

      Grazie ed a piu’ tardi

      LMF

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      Serena Ferrara
      Partecipante

      Si, sono d’accordo.

      Penso che la festa proposta da Montserrat, così come la degustazione del babà associata alla lettura di testi letterari in cui esso viene descritto (vedi il “Festival della letteratura di viaggio” ) siano delle ottime occasioni per calare la lettura in un’esperienza “multisensoriale”.

      Inoltre, sono un ottimo strumento di promozione del territorio.

      Mi piace molto, ad esempio, l’idea della festa itinerante che consenta a ciascuno di “rileggere” la propria Città/Regione/Paese attraverso gli occhi dell’altro/ospite.

      Ecco perché, sin dall’inizio, ho immaginato la mia casa editrice come un soggetto organizzatore di eventi

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    • Ciao Serena e ciao a tutti!

      mi piace tanto questa discussione e anche è molto utile per me e per il mio progetto. Grazie a tutti. Fra poco tornerò attiva. Sono al letto con il rafredore che mi ha presso i bronchi. Non potevo non prendere una malattia così letteraria come la polmonite.
      Soltanto scriverti che leggendo “atlante degli odori” mi è venuto in mente questo libro Atlante delle emozioni di Giuliana Bruno. Qualche anno fa c’è stato un evento a Milano dedicato al tema (http://www.02blog.it/post/699/la-geografia-delle-emozioni-arriva-a-milano). Mi sembra che ancora c’è un po’ d’informazioni in internet.
      Il concetto che ti parlavo è la “realtà aumentata” (ancora che intelligenza aumentata non è niente male). L’evento dove ho visto i due ragazzi di Roma è questo: http://hubmilan.com/?s=realta+aumentata
      e questi sono i ragazzi che hanno organizzato l’evento: http://joinpad.com/
      Contattare loro per capire le possibilità della realtà aumentata nel mondo dell’editoria potrebbe essere interessante. Se vuoi ti posso mettere in contatto con loro, sono membri di The Hub (dove lavoro).
      E fino qui arriva la mia capacità di respiro. A presto

      Montse

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    • Avatar di Luca
      Luca Massimo Ferrabue
      Partecipante

      Ciao Montse, grazie perche’ ad ogni tuo messaggio ci sono stimoli e concetti nuovi.

      Guarisci presto

      LMF

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    • Avatar di Serena
      Serena Ferrara
      Partecipante

      Sono perfettamente d’accordo con Luca!
      I tuoi spunti sono molto molto interessanti e fonte di ispirazione!

      Comincio con l’augurarti di essere il meno letteraria possibile in questa occasione e di guarire presto!

      Secondo. Anche a me il concetto di Atlante, introdotto in questa discussione da Angelita, ha fatto venire in mente tante possibilità di applicazione. E ha risvegliato in me una vecchia passione: quella per i cultural e i visual studies. Il libro della Bruno che ci hai segnalato rientra in questo filone. E, volendo approfondire ulteriormente il concetto di Atlante, vi segnalo Mnemosyne. L’atlante della memoria di Aby Warburg.</<br />…

      Ma vorrei proporvi una chiave di lettura che, secondo me, può essere utile ad orientare questa discussione.
      L’Atlante è un “dispositivo della memoria” (come lo sono l’architettura, il cinema, il museo e, in ambito letterario, il Diario). Esso traccia degli itinerari, dei percorsi e, in quanto tale, è come un viaggio: un movimento nello spazio, oltre che nel tempo. L’Atlante è quindi intrinsecamente legato alla vista, al meccanismo dello sguardo. (tutt’al più, come nel libro della Bruno, l’esperienza viene estesa al tatto).

      Noi però qui riflettiamo sulla possibilità della letteratura come esperienza “multisensoriale”.
      La sinestesia (ad esempio il ricordo che scaturisce dalla madeleine di Proust) non è forse anch’essa un dispositivo della memoria? un’esempio grandioso di virtualità estesa a tutti i sensi?

      Quindi rilancio la palla chiedendovi (e quì il coinvolgimento di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico sarebbe veramente utile):
      a) in che modo il concetto di Atlante può essere rivisitato e potenziato attraverso l’approccio della realtà aumentata?
      b) la realtà aumentata è veramente uno strumento che consente di estendere la realtà o, viceversa, la combinazione di esperienza reale con elementi virtuali è l’unico strumento attualmente disponibile per rendere multisensoriale un’esperienza virtuale? (in altri termini, il concetto di virtuale non è esso stesso ancora legato alla vista e allo sguardo, tutt’al più al tatto)?

      Sono certa che non stiamo divagando e che tutte queste domande sono come un percorso avanti e indietro che alla fine mi ricondurrà al progetto iniziale che però sarà più maturo e consapevole.

      Grazie.

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