• Antonio ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di YouSoundYouSound il 1/10/2012

    Ciao Criscia. No pensavo di non esserci riuscito perché scrivendo YouSound su Google e cliccando sul contenuto di Kublai, veniva fuori la vecchia pagina in italiano, ma bisognava solo dare un po’ di tempo a Google. Grazie. A presto :)

  • Criscia ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di YouSoundYouSound il 28/9/2012

    Ciao antonio :) come stai? Avevo letto del tuo problema nell’aggiornare la pagina con nuovo logo e testo in inglese, ma mi pare tu sia riuscito, alla fine :)
    Come state? Che novità? Un abbraccione!

  • Mr ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di YouSoundYouSound il 24/7/2011

    nella mia esperienza il publishing funziona solo se (1) hai un catalogo infinito o (2) hai un canale commerciale privilegiato. Io, per dire, nonostante centinaia di migliaia di dischi venduti non ci ho mai fatto un euro.
     
    Nella categoria 1 ci sono solo le major, che messe insieme detengono il 90% di tutta la musica mai pubblicata. Per essere nello spot dell’auto o del deodorante, le tue tracce se la devono vedere con “Sitting at the dock of the bay” e indovina chi vince.
     
    Nella categoria 2 ci metto, per esempio, un’azienda americana con cui ho rapporti di lavoro e che lavora a stretto contatto con la Arizona FIlm Commission. L’idea è di dare pacchetti di servizi alle produzioni cinematografiche che girano in Arizona: il cliente (il regista, o quello che è) chiede ai miei amici, per esempio, una traccia che va bene per un giallo d’azione ambientato negli anni 70 e quelli si attivano, pescando nel loro catalogo o commissionando musica originale. Però lavorano solo con materiale pre-cleared dal punto di vista legale: tutta la mia musica o quasi è bloccata, perché tra gli aventi diritto ci sono major, che non fanno niente per promuoverti nel publishing ma se qualcuno gli chiede un pezzo gli sparano cifre irrealistiche e gli fanno perdere tempo. GIà solo per questo lascerei perdere qualunque rapporto con la SIAE: meglio modelli più flessibili, come Beatpick. Ma il cuore della faccenda sta che il publishing, ai miei amici, rende (quando rende) solo perché loro sono in team con la Arizona Film Commission, e l’Arizona è un buon posto per fare film. Tu ce l’hai un canale così? Una film commission, una grande agenzia pubblicitaria, una cosa così.

  • Antonio ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di YouSoundYouSound il 24/7/2011

    @ Alberto
     
    Grazie per i link, a breve li consulto.
     
    Proprio oggi abbiamo pubblicato un forum intitolato “scheda progetto” con la bozza del business plan YouSound. Se avrai modo di darci un’occhiata, noterai che tra le altre cose mancano i financials. Sicuramente quando ci occuperemo dei financials, e cioè nei prossimi giorni, terremo conto del tuo suggerimento relativo allo stress test ;)
     
    D’altra parte però voglio sottolineare una cosa. Vendere le tracce in download rappresenterebbe per noi la prima attività di cui occuparsi, ma come anticipato non è l’unica revenue stream di YouSound.
    Abbiamo avuto modo in un paio di occasioni di parlare con un responsabile SIAE di Bologna, un conoscitore del mercato della musica. A parte il fatto che lui è entusiasta della nostra iniziativa, ci ha suggerito di partire con la vendita in download di tracce, ma poi, una volta raggiunta un certa notorietà, di spostarsi sempre più (come revenue stream) sul canale dei diritti connessi e dei diritti editoriali (vendere una traccia che ha avuto successo ad altri, per esempio per un remix, percepire i ritorni derivanti dalla riproduzione in pubblico di una traccia, vendere il diritto a usare una traccia come sottofondo di uno spot o simili, vendere i talenti che riusciamo a scovare ecc.). A suo parere, anche se non ci si arricchisce con i download, questo è un mezzo per entrare nel giro dei “diritti d’autore”, che a detta sua è “ghiotto”! Per te anche i diritti d’autore sono di poco rilievo?

  • Mr ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di YouSoundYouSound il 24/7/2011

    Ciao Antonio, non è facile rispondere alla tua domanda. Mettiamola così: in generale non è un buon momento per fare discografia. L’ultima volta che mi sono occupato seriamente dell’argomento ho scritto questo post, e per quanto mi riguarda è ancora attuale (trovi altri post miei sull’economia della musica qui). Non si può escludere che sia possibile trovare nicchie (per esempio mi segnalano una rinascita di etichettine che ri-rilasciano musica molto specializzata per generi, per esempio (“jazz dei paesi del Corno d’Africa negli anni 70 e 80″), ma ovviamente c’è molta pressione competitiva anche sulle nicchie: una volta le etichette più grandi le snobbavano e lasciavano campo ai piccoli, mentre adesso non si snobba niente.
    Io proverei a fare uno stress test al contrario: cerca di stimare i benefici economici di sfondare sul “mercato” dei dj; poi fai un’ipotesi molto ottimistica, tipo “fare cinque numeri uno in classifica club in un anno”. Vedi se in questo modo faresti profitti. Se sì, riduci l’ottimismo fino a che non trovi una situazione in cui sei comunque in equilibrio economico. A questo punto mettiti una mano sul cuore e chiediti se questa situazione è realistica o no. Se non lo è, abbandona il campo: si vede che non è cosa.
     
    Se dovesse andare così, non abbatterti: non c’è niente che non va in te e nelle tue idee, è che ti sei scelto un campo veramente difficile.

  • Antonio ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di YouSoundYouSound il 21/7/2011

    @ Alberto: ciao Alberto, scusa se mi faccio sentire solo ora ma mi era sfuggito il tuo ultimo commento.
     
    La nostra stimolante conversazione va avanti ormai da tempo, e ti ringrazio come sempre per gli spunti di riflessione che ci stai offrendo. Ma per arrivare a una conclusione, visto che sei, per così dire, “scettico” circa il mercato in cui stiamo cercando di entrare (e sei anche molto preparato a riguardo), secondo te cosa possiamo fare? Mi spiego meglio: tu hai dei suggerimenti su cosa modificare per poter migliorare, a livello di concept, business model ecc.? Oppure ritieni che sia un progetto totalmente da scartare?
     
    A presto ;)
     

  • Mr ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di YouSoundYouSound il 12/7/2011

    Antonio: ho letto anch’io Anderson. La cosa che non ti deve sfuggire è che con la coda lunga fanno soldi gli aggregatori, non i produttori o editori di contenuti. Il business dell’aggregazione è interessantissimo, ma richiede investimenti altissimi e ha rischi proibitivi, perché la forma del mercato è “winner takes it all”. Quindi è Apple, è Google, è Amazon, è qualche cinese, ma non è quasi mai l’aziendina che cresce e si ritaglia una quota di mercato bastante per sopravvivere e fruttare, come avverrebbe in altri settori, soprattutto manifatturieri.

  • Antonio ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di YouSoundYouSound il 6/7/2011

    In più, avendo fatto il DJ, ho dei contatti con persone che lavorano in questo settore da professionisti e che quindi mi danno delle dritte.
    L’idea ha suscitato l’interesse di diverse persone. Tra queste anche qualcuno in SIAE, che quindi può darci una mano per gli aspetti “tecnici”, e un avvocato per gli aspetti legali, che è uno degli elementi più importanti del nostro modello di business.

  • Antonio ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di YouSoundYouSound il 6/7/2011

    Beh esperto è una parola grossa!
     
    Diciamo che io sono il DJ producer amatoriale del team, e quindi ho il “problema” che YouSound si prefigge di risolvere. YouSound nasce da questa mia esigenza e dalla passione per il crowdsourcing che condivido con gli altri membri del team…

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