Ripartiamo con il Kinovan. Quattro chiacchiare con Giovanni D’Aloia
Pubblicato da Paola
03
10
2012
Immaginatevi un camper mobile abitato di volta in volta da registi, musicisti, videomakers, pubblicitari, giornalisti, autori, producers, esperti di new media. E immaginatevi come da questo laboratorio itinerante nascano e si realizzino produzioni video e tutti quei contenuti elettronici innovativi che vanno sotto il nome di citizen journalism, videomapping, augmented reality, streaming web, live media performance. Insomma immaginatevi il Kinovan. Kinovan per ora è un bel progetto in attesa di finanziamento che è nella testa e nel business plan di Giovanni D'Aloia. Giovanni è un kublaiano della prima ora, e con lui abbiamo fatto una simpatica chiacchierata su skype per iniziare un giro di racconti di quello che è passato e sta passando attraverso Kublai. Giovanni ci spieghi meglio tu cosa è Kinovan? Il Kinovan nella mia idea iniziale voleva essere un aggiornamento della classica regia mobile tv (obvan) al web2.0 e al crossmedia, un progetto che potesse  dare sfogo al mio desiderio di creatività e innovazione nella comunicazione. All'epoca, parliamo del 2008, cercavo nuove strade praticabili per fare produzione e giornalismo “dal basso”.  Mano a mano è diventato un qualcosa di declinabile su più fronti, dai servizi per la pubblicità non convenzionale e out of home ai new media. Per sintetizzare direi che  al crossmediale si è aggiunto il transmediale, nel senso che l’obiettivo che ora ci poniamo, oltre a fornire servizi tecnologici, è di creare contenuti con i quali colmare la distanza che c’è tra l’online e l’offline, ovvero tra il virtuale e il reale. Una bella sfida quindi, che riguarda non solo le piattaforme tecnologiche ma anche le tecniche di narrazione (storytelling). A questo proposito e a conferma della correttezza della mia visione, sono molto contento di essere stato selezionato (unico italiano) dal “Closing the Gap”, un corso europeo per produttori cinematografici e televisivi che selezionava progetti dall’alto potenziale transmedia. E la differenza tra crossmedia e transmedia, tradotto per la casalinga di Voghera sarebbe? Il crossmedia ha a che fare con un fattore tecnologico e di piattaforme, in pratica lo stesso contenuto viene riproposto su più media. Nel transmedia invece ogni canale diventa un punto di accesso diverso per lo stesso universo narrativo. Un caso esemplare di transmedia è rappresentato dal film Matrix, dove lo spettatore può entrare in contatto con quell’universo narrativo entrando non solo dalla “porta” del film ma anche dalla serie di cartoni animati (Animatrix) o dai videogiochi. Facciamo un passo indietro, ci racconti come sei entrato in Kublai? In Kublai sono entrato perchè contattato da Walter Giacovelli e con lui e Alberto Cottica siamo andati in giro per il sud Italia a  fare dei reportage  di alcuni progetti che all'epoca stavano nascendo o si stavano ampliando grazie a Kublai tipo il Caffè Galante o il Lucania Film Festival. Con loro ho iniziato a sperimentare, ovviamente con mezzi e risorse limitate, l'idea che avevo in mente con il Kinovan. In quell'occasione parlai del mio progetto, e mi invogliarono a condividerlo su Kublai e con mio grande stupore ebbi da subito molti feedback e commenti positivi, tanto da essere incluso nella rosa dei finalisti della prima edizione dei Kublai Awards. In cosa ti ha più aiutato Kublai? Kublai mi ha aiutato molto nella trasposizione della idea di partenza in uno scritto coerente stimolandomi via via a definire gli argomenti su cui concentrarmi fino ad arrivare alla stesura di un business plan vero e proprio. Grazie al supporto della community e dei coach sono riuscito a circoscrivere le idee, concentrandomi su alcuni obiettivi chiari. Mi ricordo come utilissimi gli help desk su second life, a cui ho partecipato molte volte da solo o con altri progettisti e a prescindere da quanto fossero simili o diversi i progetti radunati nel Porto dei Creativi ne sono sempre venuti fuori degli input interessanti. E oggi a che punto è il  progetto rispetto a dove l'abbiamo lasciato? Al momento non nascondo una certa delusione per un finanziamento in cui speravo molto di una grossa casa di produzione che avrebbe dovuto  coprire una buona parte dei 300 mila euro di costi d’avvio previsti. Per completare l’investimento ho partecipato anche ad un bando della regione Puglia che ha ritenuto ammissibile il progetto ma che restituisce la metà dei soldi spesi per investimenti solo dopo averli anticipati. Venendo meno l’investitore sono stato costretto a rimodulare il budget e una parte del progetto per renderlo più sostenibile, scendendo a 150 mila euro, il che significa che ne mancano ancora circa 75 mila. Una cifra non enorme, ma bisogna sapere esattamente dove andarla a cercare visto che Kinovan non è la start up tecnologica appetibile dai grandi venture capitalist ma un'impresa con una grande vocazione per l’innovazione nei servizi e nei contenuti digitali che punta allo sviluppo locale oltre che al profitto. Per questa ragione abbiamo anche aderito al Distretto Puglia Creativa, che vuole dare voce e sostegno a tutte le realtà che operano nella industria culturale e creativa come la mia. Ho avuto inoltre una ulteriore conferma della validità della mia proposta imprenditoriale nel campo della comunicazione sociale, curando un laboratorio di video e partecipazione all’interno del progetto “Media Civici per il Sud” organizzato da Fondazione Ahref. Discutendo con gli operatori del San Paolo Social Network, mi sono reso conto che le splendide iniziative come la web radio messa in piedi da Associazione Kreattiva con i bambini del quartiere stentano ad avere visibilità sui media tradizionali; anche per questo ci vuole il Kinovan. Presto metteremo online un breve reportage che ripercorre la storia del quartiere e del network. E in un mondo in cui si moltiplicano forme di sostegno alla start up d’impresa, qualcuno che si interessa ancora di sviluppo locale c’è? Potrebbe essere Kublai a farlo? Si in effetti in quest’ultimo periodo e con  una certa sorpresa ho visto un'esplosione delle tutorship per start up. E io stesso ho partecipato a iniziative come Working Capital ed H-farm. Ma si tratta perlopiù di proposte che guardano al mondo dell'università e in particolare a studenti, laureati e ricercatori di area tecnico/scientifica. In questo panorama Kublai può  continuare a far meglio di quello che ha sempre fatto:  ad essere un punto di riferimento per le persone che sono in una fase iniziale di progettazione, o per quelli che hanno una passione, un sogno nel cassetto, semplicemente un’idea, in buona sostanza un target di creativi non necessariamente giovani o laureati in discipline economiche. Quello che però a mio avviso Kublai potrebbe fare in più è nella fase di accompagnamento non limitandosi al semplice endorsment dei progettisti ma aiutando in maniera attiva nella ricerca di capitali quei progetti che fanno sviluppo locale Progetti per Kinovan e/o per il l futuro? Il primo obiettivo è riuscire a completare l’investimento e allestire finalmente il Kinovan. Per questo mi sto muovendo su diversi fronti. Sono in contatto con una produttrice audiovisiva  che si  occupa di progetti umanitari, vive a Marsiglia e vorrebbe usare il Kinovan per alcuni progetti internazionali che porta avanti con il suo lavoro di “Comunicazione per la Pace”. Sto collaborando inoltre alla nascita di una web tv pugliese che vuole fare del citizen journalism il suo punto di forza. E poi  faccio parte del nucleo di partenza di The Hub Bari. In realtà ci siamo incontrati “per caso” nel senso che io volevo portare la realtà di The Hub anche a Bari e cosi ho scoperto che c'erano altri ragazzi che lo stavano già facendo. È nata così quasi subito una bella collaborazione (stiamo curando un reportage sul lavoro di ristrutturazione della sede) e l’idea di prendere uno spazio al suo interno. Per ora è una bella scommessa, ci sono  energie positive in circolo e l'ambizione comune è quella di riunire tante teste per pensare più in grande anche dei singoli progetti che ciascuno di noi porta avanti. Infine ti strappiamo una promessa. Tornerai a darci una mano sul ning? Avevo già in mente di aggiornare i contenuti sulla pagina di Kinovan e  se ci sono progettisti a cui posso dare una mano per far crescere la loro idea, lo farò ben volentieri.

Commenti

  1. paolo lattanzio
    4 ottobre 2012 alle 11:50

    Spero di poter godere del diritto di replica. Ho provato a cercare un contatto diretto con l’autrice del pezzo ma non l’ho trovato, quindi scrivo pubblicamente.
    L’Associazione che ho fondato e della quale sono Presidente , Associazione culturale Kreattiva, viene tirata in casa dal dott. D’Aloia, nei termini che riporto di seguito: “Discutendo con gli operatori del San Paolo Social Network, mi sono reso conto che le splendide iniziative come la web radio messa in piedi da Associazione Kreattiva con i bambini del quartiere stentano ad avere visibilità sui media tradizionali; anche per questo ci vuole il Kinovan.
    Presto metteremo online un breve reportage che ripercorre la storia del quartiere e del network”.

    Ci tengo a precisare che non ci siamo mai lamentati della scarsa visibilità che siamo riusciti a costruire sui media nazionali, e che anzi la nostra presenza negli anni sui canali televisivi nazionali (Rai 1, Rai 3, Radio 1 e Radio 3, La7), sulle radio nazionali (radio24, radio capital, etc), sui quotidiani e periodici (famiglia cristiana, larepubblica, D, il corriere della sera, il sole 24 ore, etc) ne testimonia l’ESATTO CONTRARIO.
    Non vorrei che la nostra esperienza, che da 7 anni lavora quotidianamente per contrastare in via preventiva le mafie, venisse usata per giustificare o rafforzare la presenza e la posizione di altri soggetti.
    Distinti saluti
    Paolo Lattanzio

  2. Criscia
    4 ottobre 2012 alle 12:21

    salve Paolo, e benvenuto :) certo che c’è diritto di replica. Kublai è una community fatta di persone, prima di tutto!
    E aggiungo che hai fatto bene a portarci anche la tua e vostra esperienza. utile per tutti e per conoscervi meglio.
    Sono comunque convinta che Giovanni non volesse assolutamente sminuire la vostra presenza e il vostro lavoro, e forse il messaggio che voleva dare, quello che di un kinovan che porta sui territori e racconta i territori, ne è uscito frainteso.
    Ma non voglio interpretare, quindi intanto grazie a te per il tuo intervento!

    Colgo l’occasione per invitarti a contattarci e raccontarci di voi e della vostra associazione Kreattiva. Ci farebbe piacere parlarne anche qui nel blog.
    A questo proposito, per i contatti (ché ho visto che non sono subito chiari): li trovi in alto alla destra del logo. C’è proprio un pulsante “contatti”. E nella pagina “chi c’è dietro” trovi i profili di tutti noi.

    Un’ultima cosa: ho provato ad entrare nel sito dell’associazione kreattiva ma il pc me lo impedisce. mi dice url maligno

    Un caro saluto Paolo!

  3. paola
    4 ottobre 2012 alle 12:29

    Ciao Paolo, ho contattato Giovanni D’Aloia così che ti possa dare lui stesso una risposta in merito. Io ti posso dire che prima di questa intervista non conoscevo, ignoranza mia, la vostra web radio che mi riprometto di ascoltare il prima possibile, perchè è un tema, quello della sensibilizzazione dei giovani alla cultura della legalità che per vari motivi, anche professional, ho sempre seguito con molta attenzione. Spero che nel suo piccolo anche questo post su kublai possa contribuire a farvi conoscere. A presto Paola

  4. Giovanni D'Aloia
    4 ottobre 2012 alle 13:27

    Caro Paolo, mi spiace che la mia considerazione sia stata presa come un tentativo di sminuire il lavoro che fa l’associazione, penso che il video che abbiamo realizzato con l’aiuto degli operatori sia lì a dimostrare il contrario. Confesso che non ero a conoscenza del fatto che i media tradizionali vi avessero dedicato ampio spazio e mi scuso per questo piccolo misunderstanding. In ogni caso ero animato dalla buona intenzione di dare, con il mio piccolo contributo, ulteriore visibilità alla vostra associazione e alla webradio, uno strumento formidabile e davvero utile per combattere la mafia, come giustamente dici, in maniera preventiva. Di certo però non ho bisogno di tirarvi in ballo per giustificare o rafforzare una posizione mia e del Kinovan, perchè con tutto il rispetto per quello che fate, avrei potuto citare anche altri esempi di progetti internazionali che operano nel sociale ai quali ho preso parte. In ogni caso la frase incriminata voleva solo far notare come per iniziative lodevoli come la vostra non ci sia mai “abbastanza” spazio nel mondo dei mass media e che forse il Kinovan potrebbe aiutare a valorizzarle grazie ad una comunicazione dal basso e che sfrutta le potenzialità dei network come Kublai, dove le buone idee trovano sempre delle gambe in più con cui camminare. Spero dunque non ci sia bisogno di una rettifica ulteriore, anche perchè questo non è un quotidiano ma semplicemente un blog in cui vengono raccontate le storie di quelli che come noi (se mi consenti questo parallelo) cercano di cambiare in meglio la società in cui viviamo.

  5. paolo lattanzio
    4 ottobre 2012 alle 14:42

    Grazie per l’invito su Kublai, ci sarà sicuramente modo.
    Giovanni io credo che prima di dare un’informazione sarebbe stato utile infrmarsi per evitare inesattezze, come fatto anche qui: http://www.youtube.com/watch?v=BWaV9XM8cmg

    Purtroppo, a Bari, è prassi citare pratiche esistenti per affermare la propria importanza e necessità d’esserci in contesti nuovi o particolari. E’ questa riflessione che mi ha portato a mettere i puntini e a precisare la nostra posizione.
    Radio Kreattiva è, per conoscenza, già parte e soggetto attivo di importanti reti nazionali e internazionali.

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