Valutare Kublai per concludere la fase sperimentale
Pubblicato da Tito
Kublai_ingrandimento
16
04
2014

Un po' di storia: nel 2008 al Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica abbiamo lanciato Kublai per sperimentare modalità nuove di sostegno alla nascita di imprese creative, culturali, e iniziative di sviluppo locale.  In un epoca in cui gli incentivi pubblici per far nascere imprese faticavano a raggiungere tempestivamente soggetti dispersi sul territorio entrando nei contenuti dei loro progetti, ci chiedevamo se una comunità di utenti del web poteva essere creata e "addestrata" a farlo in modo più economico ed efficace.  La natura di esperimento di Kublai è indiscutibile: tra l’altro il suo primo finanziamento proveniva da un iniziativa del nostro stesso dipartimento che si chiamava Laboratorio, che si definiva “luogo di produzione di sapere e di confronto”.

Sembra superfluo dirlo, ma le esperienze pilota devono avere un termine, e le sperimentazioni sono tali se da esse si impara qualcosa.  Ecco, è venuto il momento di imparare qualcosa da Kublai.  E’ venuto il momento di chiederci cosa abbiamo creato con i soldi che abbiamo speso finora su Kublai (in media circa 200K euro l'anno), se quello che abbiamo fatto ha senso, e se per lo Stato ne è valsa la pena.  Inutile dire che le decisioni che di qui a poco l’amministrazione prenderà sul futuro di Kublai ne saranno influenzate.

Da pochi giorni abbiamo commissionato una valutazione indipendente di Kublai  alla società OpenEvidence, che è stata selezionata con una procedura competitiva.  Entro l’estate sapremo qualcosa su qual’è stato il valore aggiunto di Kublai e se ha senso proseguire l’esperienza.  Se ci dicessero che un intervento tipo-Kublai ha ancora ragion d'essere dopo il 2014,  chiederemo poi alla stessa OpenEvidence di proporci un assetto futuro che faccia di Kublai un servizio ordinario e permanente offerto dall'amministrazione, magari in partnership con altri soggetti privati che hanno finalità in comune con le nostre.  Se decideremo di chiudere, questo non significherebbe  avere fallito: gran parte delle sperimentazioni hanno una fine, e lasciano eredità di valore.

Anche se dovrebbe essere normale per chiunque svolga qualunque attività, essere sottoposti ad una valutazione è per certi versi un lusso, per altri un onere.  Se poi dovessi dire, come principale referente del progetto, che la cosa mi lascia del tutto sereno, non sarei del tutto sincero: si parla di sottoporre ad un giudizio il mio lavoro e quello dei molti che a questo progetto ci hanno creduto.   Tuttavia credo davvero che dobbiamo cogliere quest'occasione per capire tutti un po' di più se le ipotesi che erano alla base della sperimentazione hanno fondamento. OpenEvidence nelle prossime settimane analizzerà i dati della piattaforma, intervisterà molti dei progettisti, e andrà più in profondità su un numero ristretto di progetti trattandoli come casi di studio.   Essendo il nostro un progetto partecipativo, i valutatori condivideranno i quesiti ed i progressi della loro valutazione all'interno del gruppo Club del progettista, che per il prossimo mese sarà gestito ed organizzato interamente da loro.  Addirittura per la valutazione è stato messo insieme un panel internazionale di alto livello di esperti in politiche web 2.0 per guardare a quest'esperienza in un ottica comparativa di scala almeno europea.

Chiedo a tutti quelli fra voi che saranno contattati da Francesco Mureddu o David Osimo di OpenEvidence, di offrire tutta  la collaborazione che vi è possibile dare con la massima obiettività.  Non abbiamo niente da nascondere, ma molto da imparare.

Commenti

  1. david osimo
    18 aprile 2014 alle 0:00

    Grazie Tito, siamo onorati della fiducia che ci avete dato e curiosissimi dei risultati. Personalmente, credo che essendo Kublai un progetto pionieristico i risultati della valutazione possono offrire uno spaccato utilissimo sul reale impatto della collaborazione peer-to-peer via web. Ci sentiamo presto sul Club dei Progettisti.

  2. Alessandro Messina
    19 aprile 2014 alle 12:02

    Come Credito Cooperativo abbiamo collaborato (e continuiamo a farlo) con estrema motivazione e passione a questo progetto.

    Lo spirito e la pratica della cooperazione, che è nel dna delle Banche di Credito Cooperativo (BCC), devono essere adeguati, con formule sempre nuove, alle possibilità che la tecnologia aumenta ogni giorno.

    Kublai va in questa direzione e per questo lo sentiamo molo vicino, anche con le sue dimensioni di sfida culturale e imprenditoriale al “fare banca”.

    A ciò si aggiunga che l’approccio di Kublai, di condivisione e apertura, merita di essere considerato una best practice nel panorama delle politiche pubbliche, in particolare di quelle volte allo sviluppo locale e alla promozione di nuove iniziative imprenditoriali.

    Insomma, se utile, saremo lieti di fare la nostra parte nel processo di valutazione e – per quello che può valere – esprimiamo da subito un giudizio positivo sul progetto. Con l’augurio che dalla fase sperimentale, giustamente giunta al termine, possano gemmare nuovi progetti, nei quali l’approccio, la cultura e la filosofia di Kublai continuino a crescere e a consolidarsi.

    Buon lavoro

    Alessandro Messina
    Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali

    http://www.creditocooperativo.it

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