NAPOLI. Amara sorpresa stamattina per docenti e studenti del corso di laurea in Geologia. Uno sprofondamento, infatti, si è aperto nel cortile del chiostro di San Marcellino e Festo, sede del Dipartimento di Scienze della Terra, quella che da sempre viene definita la "casa dei geologi" della Federico II. FOTO (di Patrizio Giordano ©RIPRODUZIONE RISERVATA)
L'avvallamento, di circa tre metri di diametro, ha interessato un'area della pavimentazione, comportando un abbassamento di circa un metro.
L'area è stata subito transennata per consentire le ispezioni dei sottoservizi e verificare le condizioni del sottosuolo.
"Non è la prima volta che si verifica uno sprofondamento nello storico chiostro. Nonostante ciò - denuncia il geologo Franco Ortolani - un'ispezione completa del sottosuolo non è mai stata eseguita. Che sia questa la volta buona. Non è da escludere, infatti, che al di sotto delle condutture superficiali che hanno causato l’erosione dei sedimenti sciolti ed il successivo sprofondamento vi possa essere una più ampia cavità nella quale possono essersi riversati i sedimenti erosi".
L'esperto ricorda che il "sottosuolo del Chiostro è costituito da circa 15 metri di piroclastiti sciolte poggianti sul tufo giallo napoletano. L’area è stata frequentata dall’uomo fin dall’antichità per cui è molto probabile che al di sotto sell’attuale superficie del suolo e al di sotto degli edifici vi siano antichi manufatti e anche cavità realizzate in passato per vari scopi: cisterne d’acqua, camminamenti, tane di lapillo, ipogei ecc.. La bellezza del luogo e l’importanza monumentale del Chiostro esigono la massima attenzione da parte dei rappresentanti delle Istituzioni Pubbliche. Va adeguatamente documentata - aggiunge Ortolani - tutta la fase delle indagini dirette ed indirette e tutte le successive attività atte a ripristinare la sicurezza dei luoghi: credo che tutto l’evento abbia un significato pratico didattico e che i dati acquisiti serviranno come argomenti da trasferire agli allievi geologi".
Stavolta, quasi come per beffa, il dissesto si è manifestato proprio nel luogo dove fenomeni del genere vengono studiati.
"Non è un accanimento contro la categoria - sottolinea il docente - piuttosto l'ennesima dimostrazione di come gli amministratori che non si curano adeguatamente del pericolo causato dai sottoservizi mal funzionanti inseriti in un sottosuolo minato da centinaia di cavità artificiali e che sistematicamente, dopo un dissesto, vengono richiamati all'ordine dai geologi che si preoccupano dell'incolumità di tutti i cittadini".
Redazione
02-05-2012 16:29:24