• Andrea ha pubblicato un commento il 4/10/2010

    @lucamassimoferrabue Grazie Luca, e del benvenuto, e della domanda! Il sistema di certificazione punti è pensato al momento come un’autocertificazione che avviene inserendo i dati sensibili (emissioni di produzione e distribuzione) in un software che compara automaticamente gli input provenienti da produttori per la stessa categoria di prodotti. Per esempio: Barilla, De Cecco, Voiello, Buitoni inseriscono i dati riferiti allo spaghetto n 5: l’energia consumata per produrlo, per il packaging, per distribuirlo (i punti variano in base a delle macroaree regionali). Nessuno sa i dati inseriti dagli altri, ma ottiene solo il proprio punteggio già calcolato. Questa modalità permette facili verifiche a chi gestisce il sistema. Ho pensato a questa soluzione perché la certificazione costa: per le persone esterne coinvolte (formate appositamente), per il tempo richiesto e perché i prodotti sono migliaia (10.000 in un piccolo supermercato).