Ciao Micaela,
trovo l’idea in se interessante e con ottime potenzialità di messa a sistema.
La questione mi sembra sia quella di come passiamo da una fase volontaristica ad una caratterizzata da sostenibilità economico-finanziaria.
Certamente portare pubblico pagante potrebbe essere un primo passaggio; un altro è sicuramente quello di trovare sponsor o ricorrere alla collaborazione della “folla” (crowd) per la raccolta di fondi finalizzata a recuperare, valorizzare il bene culturale in questione. 
Il friend raising potrebbe essere la soluzione per individuare sostenitori che versano un contributo diretto al finanziamento di un progetto artistico specifico, in modo che gli stessi diventino concretamente parte del processo di produzione e possano avere in cambio una fruizione speciale dell’opera o della performance.
E’ necessario chiarire se gli eventi servono a far conoscere il bene o a trovare i fondi per il suo recupero (ad esempio).
Ogni anno potrebbe essere interessante definire un piano di interventi da condividere in rete e poi cercare di trovare le risorse per portare avanti le diverse operazioni.
Il coinvolgimento degli enti proprietari dei beni culturali mi sembra quasi  ineludibile. Per qualsiasi intervento bisogna essere comunque autorizzati..
Mi fai capire di più in merito alla rubrica nei musei??
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