Ciao Ari,
ho letto con interesse e divertimento le tue risposte. Da quello che dici (e da come lo dici) emerge la tua gran voglia di fare, e traspare chiaramente una passione che supera l’aspetto della remunerazione economica, ma anche – consentimi – una certa confusione nella definizione degli obiettivi progettuali.
Svincoliamoci subito dall’aspetto della mera remunerazione: qualsiasi progetto ha la sua forma di remunerazione. Magari non da un punto di vista economico, ma a livello personale perché ci aiuta a crescere, o perché ci consente di aiutare gli altri o perché ci gratifica offrire agli altri quell’aiuto di cui noi avremmo avuto bisogno e di cui abbiamo sentito la mancanza.
L’aspetto economico è quindi secondario ed è conseguenza (purtroppo non sempre) della buona pianificazione e realizzazione di un’idea.
Si, ma qual è la tua idea? Puoi definirla in una frase?
Se posso darti un consiglio, visto che parliamo di counseling, è proprio quello di mettere maggiormente a fuoco ciò che desideri fare definendo con maggiore chiarezza gli scopi che ti prefiggi.
Come? Facendo delle scelte. E il metodo che ti consiglio è quello di scrivere e mettere nero su bianco ciò che veramente vuoi fare e, anche, ciò che sei in grado di fare.
Descrivere la tua idea e le azioni necessarie a realizzarla è il primo passo che ti costringerà – inevitabilmente -  a fare delle scelte. Queste scelte ti aiuteranno a stabilire un traguardo e a tracciare il tuo percorso – non necessariamente il più breve – per raggiungerlo.
Con questo non voglio assolutamente scoraggiarti: questo è solo un invito a rivedere i tuoi propositi in chiave pratica, trasformandoli in attività realizzabili.
E se non sono stato chiaro, non esitare a contattarmi
A presto!
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