Ciao Paolo,
 
ripropongo qui i tuoi messaggi inviati al gruppo e a seguire le mie riflessioni:
 
1) Come donazione a livello temporale non potrebbe essere inserita anche una giornata di volontariato presso eventi culturali? A volte è più facile muovere materialmente le persone che le loro finanze…
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Giusta osservazione, ma il problema a cui molte iniziative culturali vanno incontro non è tanto la mancanza di volontari, ma di fondi per affrontare le spese necessarie per l’implementazione della loro idea! La possibilità che una persona possa partecipare all’organizzazione di un evento culturale l’avevamo pensata come contro – dono alla donazione effettuata: in cambio di un contributo di x €, l’associazione offre la possibilità al donatore di entrare a far parte dello staff per la messa in opera dell’evento.  Le Finanze a cui ci rivolgiamo sono poco più di 1 un caffè al mese pro-capite annuo: il compito è arrivare al cuore.
 
2) E’ possibile coinvolgere le istituzione culturali già esistenti, per far conoscere questo progetto, magari partendo dai siti Unesco Campani? In questa ottica proporrei anche una sensibilizzazione ad alto livello magari attraverso l’adozione di singoli comparti di Pompei, di singole stanze, case o ville, da parte delle aziende quotate in borsa, per testimoniare fattivamente che la finanzia è attenta anche al patrimoni culturale, oltre che monetario. 
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Qui c’è un passaggio chiarificatore necessario: Fund For Culture non fa progetti, ma da un supporto per realizzarli attraverso un luogo dove poter raccogliere i fondi necessari. Sulla responsabilizzazione delle società circa il patrimonio culturale, sono d’accordo con te che FFC potrebbe essere una pratica di responsabilità sociale per le stesse. Quello di cui c’è bisogno, ora, è creare il movimento e far volare al vento questa idea affinché domani tutti sapremo che donare per la cultura si può.
 
Grazie per i tuoi contributi e spero di trovarti ancora a qui insieme a noi!