• Angela ha pubblicato un commento nel gruppo Logo del Progetto di ORIENTAMIXORIENTAMIX il 6/9/2010

    Ciao a tutti! Mi fa molto piacere poter partecipare alla discussione su questo progetto. Intanto un commento su quanto dice Nicola sulla presenza o meno di attività di orientamento nelle scuole dell’obbligo: certamente è presente in molte regioni, anche se sicuramente la situazione in Italia non è coerente, bensì – come si dice – “a macchia di leopardo”. Ho la fortuna di vivere in una regione, l’Emila-Romagna, in cui la formazione professionale è forte e da moltissimi anni si conducono molteplici progetti di orientamento in collaborazione con associazioni di categoria, scuole (dalle medie in su) e formazione professionale. Quella dell’orientamento è sicuramente un’attività da iniziare precocemente, con forme diverse in rispetto delle varie fasi di sviluppo di un individuo, ma non concordo con la possibilità di inserirla già alle elementari. La necessità dei bambini è quella di fare esperienze e sviluppare abilità, capacità operative, cognitive e predisposizioni personali che vanno ben oltre ogni necessità di “orientamento”, anzi: l’orizzonte va aperto, ampliato ed essi vanno stimolati ad apprendere – di più – ad amare l’apprendere come patrimonio indispensabile per tutta la vita. Concordo con Nicola sulla mobilità delle idee e sulla loro impermanenza :-) Diverso è il caso di laboratori con artigiani, laddove magari il bambino, attraverso attività manuali ed i racconti di chi conduce le attività, impara anche la bellezza e l’importanza dei mestieri. L’idea è comunque interessante, nel suo aspetto di raccolta di dati e possibilità per il soggetto di autovalutarsi e trarne indicazioni: come una sorta di portafoglio di risultati di esperienze ed attività di cui è possibile rimanga traccia. L’orientamento è soprattutto un’attività attraverso la quale le persone imparano ad autorientarsi (tra informazioni di ogni genere, ma in particolare nell’autovalutarsi): il programma prevedrebbe una cosa del genere oppure sarebbe una mera raccolta di dati e risultati? Per esempio, non tutto quello che si “vive” in termini di orientamento finisce sul curriculum. Se penso a me, vent’anni fa, come dice Nicola, mai avrei pensato di fare l’orientatrice, eppure è quello che è accaduto attraverso un processo di autorientamento e varie esperienze di lavoro (anche in negativo) che mi hanno portato a scoprire mie caratteristiche, “costruire” questo percorso e sceglierlo ad un certo punto. Credo che sia davvero fondamentale soffermarsi sugli obiettivi che ti dai, pensando sempre a tutte le “parti” coinvolte e definendoli con attenzione, poi verrà anche il “come” raggiungerli. Scusate la lunghezza del commento ma desideravo essere chiara sul mio pensiero…